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Matera in allerta: installazione di parchi eolici minaccia patrimonio Unesco

Matera in allerta: installazione di parchi eolici minaccia patrimonio Unesco - Bagolinoweb.it

Matera in allerta: installazione di parchi eolici minaccia patrimonio Unesco

La proposta di installazione di due parchi eolici nei pressi di Matera ha suscitato preoccupazioni riguardo alla compatibilità di tali impianti con il patrimonio tutelato dall’UNESCO. Questo articolo esplora le implicazioni dell’installazione di parchi eolici in una regione di grande valore storico e culturale, riportando le dichiarazioni di esperti e le posizioni delle autorità locali.

Le preoccupazioni per il patrimonio culturale di Matera

La storicità dei Sassi e l’importanza dell’area protetta

Matera, città situata nella Basilicata, è famosa per i suoi Sassi, un complesso di antiche abitazioni scavate nella roccia. Nel 1993, l’UNESCO ha dichiarato i Sassi Patrimonio Mondiale dell’Umanità, riconoscendo l’importanza storica e culturale di questo sito unico. La presenza di due parchi eolici a solo 2 chilometri dall’area archeologica e dai confini del Parco Regionale della Murgia e delle Chiese Rupestri ha sollevato interrogativi sull’impatto che tali impianti potrebbero avere su questo patrimonio.

Il presidente del Circolo La Scaletta, Francesco Paolo Di Pede, ha sottolineato la necessità di preservare non solo i Sassi ma anche il cosiddetto “prospiciente altipiano murgico”. La visibilità dei parchi eolici potrebbe alterare irrimediabilmente il paesaggio e compromettere l’esperienza estetica e culturale di chi visita questa zona. Già oggetto di studio per la sua biodiversità e per le sue caratteristiche geologiche uniche, l’area è considerata un simbolo della tradizione architettonica e culturale italiana.

L’impatto visivo e ambientale degli impianti eolici

Le preoccupazioni espresse dai gruppi locali non si limitano solo alla questione visiva. Il potenziale impatto ambientale di questi impianti eolici è significativo, poste in essere in contesti naturali delicati, come quelli esistenti nella regione di Matera. La presenza di turbine eoliche potrebbe alterare gli habitat e disturbare la fauna locale. Di Pede ha ribadito che l’interazione tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente deve essere sempre considerata, e che ogni progetto deve essere sottoposto a valutazioni rigorose.

Le leggi italiane e le normative internazionali richiedono che le autorità locali considerino attentamente le conseguenze di qualsiasi attività che possa influenzare un patrimonio protetto. Questo è particolarmente rilevante nel caso di Matera, dove il patrimonio culturale e naturalistico è interconnesso e ogni intervento deve essere ponderato con grande attenzione.

Le richieste di intervento e collaborazione delle autorità

La posizione della Regione e la possibilità di azioni legali

Alla luce delle preoccupazioni sollevate dalla comunità, Di Pede ha esortato la Regione a considerare con la massima serietà gli aspetti relativi alla tutela degli spazi dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Nonostante l’importanza della transizione energetica e delle energie rinnovabili, gli interventi in aree così sensibili devono essere approcciati con cautela ed equilibrio. La richiesta di un approfondimento delle valutazioni in corso è un passo necessario affinché le decisioni assunte premino la sostenibilità e la protezione del patrimonio.

Inoltre, Di Pede ha suggerito che il Comune possa avviare ogni tipo di azione, comprese quelle legali, per tutelare l’integrità del territorio. Un approccio attivo è fondamentale per preservare non solo i Sassi ma anche il paesaggio circostante, che contribuisce a formare l’essenza stessa di Matera. Il dialogo tra le varie istituzioni è cruciale, in quanto coinvolge stakeholders di diverso tipo che possono influenzare il processo decisionale.

L’equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale

Un panorama complesso quello che si presenta davanti a Matera, dove la necessità di sviluppo economico attraverso fonti energetiche rinnovabili deve coesistere con la preservazione della cultura e dell’ambiente. Di Pede ha messo in discussione l’etica di sfruttare un patrimonio collettivo a favore di produzioni energetiche che, alla luce dell’impatto, potrebbero risultare non decisive per la lotta ai cambiamenti climatici.

La riflessione si concentra su un tema cruciale: l’utilità sociale delle scelte intraprese deve inevitabilmente passare anche attraverso il rispetto e la valorizzazione di quanto già esiste. La storia, l’architettura e l’unicità di Matera sono patrimoni che appartengono all’umanità e la loro salvaguardia deve essere un interesse prevalente rispetto ad esigenze economiche che, per quanto legittime, non possono coesistere senza un’analisi scrupolosa dell’impatto complessivo. La questione, quindi, rimane aperta: è giusto privilegiare la produzione di energia a discapito di un bene collettivo così prezioso?

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