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L’istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia celebra la Notte dei ricercatori con focus sul rischio sismico

L'istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia celebra la Notte dei ricercatori con focus sul rischio sismico - Bagolinoweb.it

L’istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia di Grottaminarda partecipa attivamente alla Notte dei ricercatori, un evento annuale dedicato alla divulgazione scientifica e all’interazione tra il mondo della ricerca e il grande pubblico. L’evento si svolgerà il 27 settembre in piazza XVI Marzo e si focalizzerà sul tema del “Ruolo della memoria e della conoscenza nella percezione del rischio sismico“. Durante la mattinata, l’INGV avrà l’opportunità di incontrare gli studenti del liceo Aeclanum di Frigento, al fine di discutere temi relativi alla sicurezza e alla gestione del rischio sismico.

Attività divulgative del 27 settembre

Il 27 settembre sarà una giornata di grande importanza per l’INGV, che organizza un percorso divulgativo per sensibilizzare la cittadinanza sul tema del rischio sismico. L’incontro in piazza XVI Marzo sarà un’occasione per approfondire le conoscenze sulla sismicità del territorio e sull’importanza della preparazione civile in caso di eventi sismici. I visitatori potranno partecipare a diverse attività interattive e presentazioni che mirano a rendere il tema del rischio sismico più accessibile e comprensibile.

Inoltre, l’istituto condurrà un incontro mattutino presso il liceo Aeclanum, dedicato agli studenti. Questa iniziativa sottolinea l’importanza dell’educazione alla sicurezza nelle scuole, un tema cruciale in un’area come l’Irpinia, storicamente soggetta a terremoti devastanti. Durante l’incontro, esperti dell’INGV discuteranno delle misure di sicurezza da adottare per minimizzare i rischi connessi a potenziali eventi sismici. La partecipazione attiva degli studenti rappresenta un passo importante nella costruzione di una cultura della prevenzione che possa, in futuro, ridurre l’impatto di tali disastri.

Storia dell’istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia a Grottaminarda

L’INGV di Grottaminarda è stato istituito nel 2002 come un distaccamento strategico per la ricerca sismologica e l’ingegneria sismica in una delle regioni italiane più vulnerabili ai terremoti. L’Irpinia ha una storia significativa di eventi sismici, tra cui il noto terremoto del 23 novembre 1980, che ha causato ingenti danni e numerose vittime. La creazione della sede dell’INGV ha rappresentato un passo importante per la ricerca scientifica in questo campo, poiché l’istituto funge da centro di monitoraggio e studio delle attività sismiche.

Le attività dell’INGV non si limitano solo alla ricerca; esse comprendono anche l’implementazione e la gestione della Rete Sismica Nazionale nel Sud Italia. Questo impegno si traduce in un ulteriore rafforzamento delle capacità di monitoraggio del territorio, che è un elemento chiave per aumentare la consapevolezza e la preparazione della popolazione per quanto riguarda il rischio sismico. Attraverso lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia e metodologie di ricerca, l’istituto contribuisce attivamente alla riduzione dei rischi naturali mediante la diffusione di conoscenze scientifiche e la promozione della cultura della sicurezza.

Impegno dell’INGV nella ricerca e nel monitoraggio sismico

L’INGV è un attore fondamentale nel panorama della geofisica e della sismologia in Italia, non solo per quanto riguarda il monitoraggio, ma anche per la ricerca applicata. Le sue attività coprono una vasta gamma di tematiche, dalla sismicità dei vulcani all’analisi dei segnali sismici, contribuendo in modo significativo alla comprensione dei fenomeni naturali e delle loro dinamiche. Il Dipartimento Terremoti dell’INGV si dedica in particolare alla realizzazione di studi e progetti per migliorare le tecniche di rilevamento e la previsione degli eventi sismici.

In aggiunta, l’INGV collabora con altre istituzioni e università per promuovere progetti di ricerca avanzata e formare nuovi professionisti nel campo della geofisica. Questa sinergia consente non solo di migliorare le tecnologie e le metodologie di monitoraggio sismico, ma anche di garantire un trasferimento efficace delle conoscenze al pubblico e alle comunità vulnerabili. Attraverso questa strategia, l’istituto intende affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dai rischi naturali, contribuendo a costruire una società più sicura e preparata.