Gli studenti del Liceo Artistico De Nittis di Bari hanno scelto di non entrare a scuola per esprimere la loro preoccupazione riguardo alle condizioni inaccettabili della loro struttura educativa. La protesta si è svolta lunedì 30 settembre e ha messo in luce un problema di lunga data che affligge le istituzioni scolastiche italiane: l’inefficienza dell’edilizia scolastica.
La protesta degli studenti
Durante la contestazione, molti studenti hanno esposto cartelli significativi, tra i quali spiccava la frase «Non aspetteremo di farci male sui banchi di scuola». Questo messaggio è diventato il simbolo della loro lotta per un ambiente di apprendimento più sicuro e dignitoso. Attraverso un documento di rivendicazione, gli studenti hanno affermato: «Noi studenti del Liceo Artistico De Nittis abbiamo deciso di indire questa manifestazione per lanciare un chiaro messaggio: la comunità studentesca è attiva. Non abbiamo paura di rivendicare il nostro diritto a uno studio gratuito e sicuro». Queste parole riassumono la determinazione degli studenti a far sentire la loro voce sulle questioni legate alla loro educazione e sicurezza.
La manifestazione è stata organizzata per sollevare l’attenzione pubblica sui problemi strutturali e igienici della scuola, con particolare riferimento agli aspetti di sicurezza, che sono diventati una questione di primaria importanza. Gli studenti sottolineano che non è accettabile trovarsi in una situazione in cui gli spazi esterni sono percepiti come più sicuri rispetto alle aule interne.
Le denunce specifiche degli studenti
I partecipanti alla protesta hanno evidenziato varie problematiche, tra cui lo stato precario di porte e finestre. Un episodio emblematico del rischio corso dagli studenti risale all’anno scolastico precedente, quando un forte colpo di vento ha frantumato il vetro di una finestra in aula, a pochi centimetri dagli studenti. Tale esempio rende evidente il bisogno di interventi urgenti per riparare e migliorare la sicurezza della struttura.
A complicare ulteriormente la situazione, gli studenti denunciano il malfunzionamento dei servizi igienici e la pulizia inadeguata degli ambienti, che non garantisce un ambiente salubre. Inoltre, numerosi buchi nel soffitto facilitano l’ingresso dell’acqua durante le piogge, aggravando la già precaria condizione delle aule. Notano con preoccupazione anche il pericolo rappresentato dall’impianto elettrico, spesso esposto e in condizioni che possono compromettere la sicurezza di chi frequenta la scuola.
Le problematiche delle classi sovraffollate
Tra le altre criticità segnalate dagli studenti ci sono le cosiddette «classi pollaio». Questa situazione si verifica quando il numero di studenti vive in spazi insufficienti, rendendo difficile per gli insegnanti gestire efficacemente le lezioni. La mancanza di adeguati spazi per le attività didattiche si traduce in un notevole disagio, soprattutto durante i mesi estivi, quando le temperature elevate rendono insostenibile la permanenza nelle aule sovraffollate.
In inverno, l’inadeguatezza delle finestre rende la situazione altrettanto critica, poiché i freddi spifferi e le aperture che si riaprono possono compromettere la concentrazione e il benessere degli studenti. La mancanza di ambienti sufficienti e adeguati è ulteriormente aggravata dalla carenza di materiali scolastici e artistici, elementi essenziali per un’educazione completa, che si fa sempre più difficile da affrontare dato il caro studi.
L’azione visuale della protesta
A sostegno delle loro richieste, gli studenti hanno fornito prove visive della situazione critica, mostrando fotografie delle aree problematiche, che evidenziano le condizioni insoddisfacenti dei servizi igienici e l’entità del degrado strutturale. Questa strategia di coinvolgimento della comunità e delle istituzioni è volta a sensibilizzare l’opinione pubblica e a cercare una soluzione concreta ai problemi evidenziati.
La protesta del Liceo De Nittis si inserisce quindi in un contesto più ampio di richiesta di intervento per l’ammodernamento e la manutenzione delle strutture scolastiche, nonché per una maggiore attenzione da parte delle istituzioni verso le esigenze degli studenti.