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L’ex senatore Sandro Biasotti si dichiara innocente e rifiuta il patteggiamento per falso in bilancio

L'ex senatore Sandro Biasotti si dichiara innocente e rifiuta il patteggiamento per falso in bilancio - Bagolinoweb.it

Sandro Biasotti, ex senatore e presidente della Regione Liguria, continua a sostenere la sua innocenza nel processo per falso in bilancio che lo vede coinvolto. A pochi giorni dall’udienza che ha spostato l’attenzione sui dettagli giuridici del suo caso, Biasotti ha ribadito con fermezza di voler affrontare la giustizia invece di optare per un accordo di patteggiamento, un tema cruciale per la sua carriera politica e imprenditoriale.

La decisione di non patteggiare

La procura aveva proposto a Biasotti un accordo di patteggiamento quasi un anno fa. Tuttavia, l’ex politico non ha accettato, motivando la sua scelta con la ferma convinzione di essere estraneo ai reati contestati. Assistere al processo con i propri legali, Maurizio Mascia e Gennaro Velle, è stata una decisione significativa, che sottolinea il peso che Biasotti attribuisce alla sua reputazione. “Io sono convinto della mia innocenza e lo dimostrerò in aula”, ha dichiarato, enfatizzando la sua determinazione a chiarire la sua posizione di fronte ai giudici. Questa scelta non è stata casuale, specie considerando le potenziali ripercussioni su una figura pubblica con svariati anni di esperienza nel mondo politico e imprenditoriale.

Il contesto della proposta di patteggiamento attiene a un’inchiesta complessa che ha preso avvio cinque anni fa. Biasotti ha fatto riferimento a un blitz della guardia di finanza presso le sue concessionarie, dove sono stati sollevati addebiti di frodi carosello con l’accusa di evasione fiscale per circa 10 milioni di euro. Dopo un’analisi approfondita e lunghe indagini, Biasotti ha sostenuto che il pubblico ministero ha dovuto riconoscere la sua totale estraneità da qualsiasi addebito di frodi fiscali, così come per la sua società, il Biasotti Group. La riflessione sulla sua scelta di non accettare il patteggiamento riflette una strategia giuridica ben ponderata.

Le accuse di falso in bilancio e la testimonianza del pubblico ministero

Nel corso delle indagini, il pubblico ministero ha accusato Biasotti e altre quattro persone di false comunicazioni sociali. Tuttavia, un recente sviluppo ha portato il pm a riconsiderare la gravità delle accuse iniziali, derubricando il falso in bilancio a un fatto di lieve entità. Questa riconsiderazione ha suscitato diverse reazioni all’interno del tribunale, evidenziando come l’interpretazione delle prove possa cambiare nel corso di un’indagine così complessa.

Biasotti ha rimarcato che, nonostante la derubricazione da parte del pm, lui si distingue dagli altri imputati che hanno accettato l’accordo. In un passaggio della sua comunicazione, Biasotti ha espresso riconoscenza per la proposta, ma ha anche chiarito che, dopo 50 anni di carriera da imprenditore e 20 in politica, non può accettare una soluzione che non riconosca completamente la sua estraneità ai fatti. La sua fermezza nelle dichiarazioni è emblematica di una figura pubblica che si batte per la propria integrità.

Il futuro legale di Sandro Biasotti

Con l’udienza che è stata rinviata all’11 ottobre, l’attenzione ora si concentra sulle prossime azioni legali di Biasotti. I suoi legali stanno preparando una difesa robusta, per dimostrare la totale estraneità del loro assistito da eventuali reati fiscali. La tempistica di questo processo, così come le implicazioni legali che ne derivano, sono cruciali per il futuro di Biasotti, sia come politico che come imprenditore.

Le ripercussioni di questo caso si possono estendere anche al panorama politico ligure, dato il passato di Biasotti. In un contesto di crescente attenzione alle questioni di trasparenza e integrità nel settore pubblico, la sua battaglia legale potrebbe avere un impatto significativo non solo sulla sua carriera, ma anche su come i cittadini percepiscono la classe dirigente.

In attesa di ulteriori sviluppi, il caso di Sandro Biasotti continuerà ad essere un tema di discussione sia nei circoli legali che nell’opinione pubblica.