Il fenomeno dell’illegalità rappresenta uno dei principali freni allo sviluppo economico dell’Italia, con costi stimati intorno ai 200 miliardi di euro annuali. In questo contesto, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola Media Impresa si è fatta promotrice di un convegno sul tema “Legalità e impresa diffusa – un binomio indissolubile per la coesione sociale e lo sviluppo economico“. Il segretario generale della Cna, Otello Gregorini, ha evidenziato l’importanza di un impegno collettivo per promuovere la legalità come valore fondamentale per la crescita e l’ordinato svolgimento della vita sociale.
Il ruolo della legalità nell’economia italiana
Durante il convegno, Dario Costantini, presidente nazionale della Cna, ha ribadito la rilevanza di affrontare il delicato tema dell’illegalità. Il suo intervento ha messo in luce le dimensioni del fenomeno, sottolineando come l’illegalità possa avere effetti devastanti sul tessuto economico locale. In questo contesto, la legalità non è vista solo come un obbligo normativo, ma come un fattore strategico per il successo imprenditoriale. L’approccio proposto dalla Cna mira a incoraggiare gli imprenditori a implementare pratiche legalmente corrette, rifiutando le scorciatoie che possono portare a situazioni rischiose.
Costantini ha anche enfatizzato come la legalità rappresenti una protezione per le aziende stesse, consentendo di operare in un ambiente più stabile e competitivo. Questa riflessione si inserisce in una visione più ampia di sviluppo, nella quale le imprese non agiscono in isolamento, ma come parte di una comunità in cui il rispetto delle norme e la responsabilità sociale diventano valori condivisi.
L’intervento del procuratore Gratteri
Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, ha arricchito il dibattito con una disamina approfondita sull’evoluzione delle organizzazioni mafiose, con particolare attenzione al fenomeno della ‘ndrangheta. Gratteri ha evidenziato come le mafie abbiano saputo adattarsi ai cambiamenti economici e tecnologici, raggiungendo anche una dimensione internazionale. L’appello del procuratore agli imprenditori è stato chiaro: “Lavorate nella legalità, perché le scorciatoie portano solo a problemi”.
Il procuratore ha messo in guardia sui rischi insiti nel dialogare con le mafie, sottolineando che qualsiasi forma di collaborazione – anche innocente – potrebbe rivelarsi dannosa. Ha anche affrontato il tema dell’usura, avvisando gli imprenditori sulla gravità di tali situazioni, esortandoli a denunciare invece di cercare soluzioni compromissorie. Questa posizione sottolinea l’importanza di un rapporto stretto tra imprenditori e istituzioni, affinché questi ultimi possano fornire il supporto necessario per affrontare le sfide legate alla legalità.
Un impegno collettivo per la legalità
Otello Gregorini ha concluso il convegno accogliendo con favore le indicazioni di Gratteri. Ha confermato l’intenzione della Cna di essere un interlocutore attivo per gli imprenditori che si trovano in difficoltà. Si è parlato della necessità di aumentare la comunicazione e la collaborazione tra imprese e forze dell’ordine, così come tra le associazioni di categoria, per creare una rete di protezione e sostegno.
Nella sua analisi, Gregorini ha messo in luce l’importanza dell’artigianato e della piccola impresa come pilastri dell’economia italiana. Ha sottolineato come queste realtà non si limitano a operare esclusivamente in funzione del profitto, ma considerano anche il contesto umano e territoriale in cui sono inserite, contribuendo in modo significativo alla coesione sociale. Questi elementi possono fare la differenza per un Paese che cerca nuove strade per risollevarsi e rilanciare la propria economia.