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Le criticità del sistema penitenziario calabrese: l’appello del Garante regionale Luca Muglia

Le criticità del sistema penitenziario calabrese: l'appello del Garante regionale Luca Muglia - Bagolinoweb.it

La situazione delle carceri in Calabria sta suscitando preoccupazioni crescenti, come dimostrato dall’audizione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Luca Muglia, davanti alla Terza Commissione “Sanità, Attività sociali, culturali e formative” del Consiglio regionale. L’incontro si è concentrato sulle laceranti problematiche che affliggono gli istituti penitenziari calabresi, evidenziando rischi e mancanze che richiedono un intervento urgente da parte delle autorità competenti.

L’audizione davanti al Consiglio regionale

Luca Muglia ha presentato la Relazione semestrale 2024, aggiornata al 31 luglio 2024, evidenziando i vari interventi attuati negli ultimi due anni per migliorare le condizioni in cui versano i detenuti nella regione. Durante l’audizione, Muglia ha sottolineato il ruolo cruciale di diversi organismi istituzionali, tra cui le cabine di regia e i tavoli tecnici, nel coordinare gli sforzi per affrontare le problematiche penitenziarie.

Il Garante ha richiamato l’attenzione sulle evidenti lacune nel sistema penitenziario calabrese, che si riflettono nelle condizioni di detenzione, nei diritti umani e nell’inadeguatezza delle strutture. In particolare, Muglia ha chiesto un coinvolgimento attivo della Terza Commissione per sollecitare le autorità politiche e amministrative nazionali a prendere coscienza della grave situazione e adottare rapidamente misure legislative e organizzative idonee a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario.

Critiche sulle strutture e sui diritti dei detenuti

Uno dei punti più controversi sollevati da Muglia è quello delle schermature in plexiglass installate nelle celle di alcune carceri calabresi, compresi gli istituti di Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia. L’accusa è che queste strutture compromettano la qualità della vita dei detenuti, contribuendo ad aumentare le temperature nelle celle e a limitare l’aria e la luce naturale. Queste condizioni sono state oggetto di una segnalazione alla Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, presieduta dall’onorevole Stefania Pucciarelli.

Muglia ha espresso la necessità di un intervento tempestivo da parte della Commissione, affinché vengano attivati tutti gli strumenti necessari per investigare la questione. Le condizioni di vita dei detenuti, infatti, violano potenzialmente i diritti umani fondamentali, come sancito dall’articolo 3 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che vieta trattamenti inumani e degradanti.

Necessità di un intervento immediato

Durante l’audizione, Luca Muglia ha condiviso la sua preoccupazione per le carenze di organico e le condizioni fatiscenti delle strutture penitenziarie. La mancanza di risorse e di personale qualificato ha ripercussioni dirette sulla vita quotidiana dei detenuti e sulla sicurezza interna degli istituti. Il Garante ha sottolineato l’importanza di garantire un adeguato supporto psicosociale ai detenuti, fondamentale per il loro benessere e per una possibile riabilitazione.

Muglia ha inoltre esortato le autorità regionali a fare pressione sulle istituzioni nazionali per intraprendere azioni concrete, promuovendo provvedimenti che possano affrontare le problematiche legate al sovraffollamento e alle strutture inadeguate. Ha evidenziato che senza un intervento diretto e immediato, la situazione degli istituti penitenziari calabresi rischia di deteriorarsi ulteriormente, compromettendo non solo i diritti dei detenuti, ma anche il già fragile equilibrio sociale della regione.

La situazione delle carceri in Calabria è un tema di grande attualità, che richiede un’attenzione immediata e coordinata da parte di tutte le autorità competenti per garantire un sistema penitenziario più giusto e umano.

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