Il quartiere dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio a L’Aquila si trova attualmente in uno stato di degrado e abbandono che preoccupa non solo i cittadini ma anche le istituzioni locali, come testimoniato dalla recente mobilitazione della Cgil. Il Partito Democratico della città ha rilasciato un comunicato stampa in cui lancia un grido d’allarme riguardante la situazione della zona, sottolineando l’importanza di un intervento immediato. Questo articolo esplora la situazione attuale, la storia del quartiere e le prospettive di riqualificazione.
Il degrado dell’ex ospedale psichiatrico di Collemaggio
La collina di Collemaggio rappresenta un simbolo concreto della cattiva gestione del territorio da parte dell’amministrazione comunale guidata da Pierluigi Biondi. Questo sito, adiacente alla basilica di Collemaggio, un monumento storico di grande valore per la città, è purtroppo diventato un rifugio per il degrado e l’illegalità. La gestione della zona è stata oggetto di critiche pesanti, in particolare riguardo agli oltre 10 milioni di euro stanziati dall’amministrazione Cialente nel 2017 per il progetto di riqualificazione del Parco della Luna. Fondi che, fino ad ora, non hanno prodotto risultati concreti e che sollevano inquietudini sulla loro destinazione.
L’area di 19 ettari, di proprietà della ASL provinciale, è incastonata nel tessuto urbano ma non sembra integrata in un progetto di sviluppo urbano consapevole. All’interno di questo spazio abbandonato si annidano circa trenta strutture che rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica. L’assenza di adeguata sorveglianza e di servizi essenziali ha favorito fenomeni di criminalità e disagio sociale, con molte persone che, allontanate dal centro storico, cercano rifugio tra questi edifici in stato di abbandono.
Le richieste di intervento per la sicurezza e la riqualificazione
I recenti eventi hanno evidenziato la necessità urgente di porre rimedio a questa situazione precaria. Le richieste più pressanti da parte del PD L’Aquila riguardano l’illuminazione adeguata dell’area e il supporto concreto alle associazioni che operano in essa, le quali si sono citate su questo territorio in un tentativo di restituire dignità e sicurezza. Queste realtà, che si occupano di progetti sociali, sono considerate l’ultimo baluardo contro il degrado totale che attanaglia la zona.
Per affrontare compiutamente questo problema complesso, le autorità locali sono esortate ad aprire un tavolo di confronto che coinvolga tutti gli attori interessati: dalla proprietà alle associazioni, passando per le parti sociali. Solo un dialogo costruttivo potrà condurre all’elaborazione di un progetto di riqualificazione che preveda un utilizzo coerente e funzionale della zona.
Collemaggio potrebbe, ad esempio, diventare la sede di una Casa di Comunità, un presidio sanitario che fornisca servizi essenziali alla popolazione. Inoltre, il tanto atteso Parco della Luna potrebbe finalmente prendere vita, trasformando l’area in un luogo di aggregazione sociale e culturale, essenziale per una città in cerca di rinnovamento.
La preoccupazione per futuri sviluppi
Nonostante le potenzialità dell’area di Collemaggio, permane una forte preoccupazione riguardo alla mancanza di pianificazione da parte dell’Amministrazione Biondi. La gestione improvvisata potrebbe infatti portare a una dismissione delle strutture in favore di privati, con conseguenze imprevedibili per la comunità locale. Si segnala, infatti, che nel piano di razionalizzazione della ASL provinciale è incluso il “patrimonio immobiliare non funzionalizzato”, il che solleva timori che la già critica situazione della zona possa aggravarsi ulteriormente.
I rappresentanti politici insistono sulla necessità di un dialogo aperto e trasparente per evitare che Collemaggio diventi semplicemente un luogo di passaggio e di abbandono. Per il futuro della città di L’Aquila, è indispensabile che l’area venga considerata strategica e venga integrata in un progetto di riqualificazione che restituisca dignità e funzionalità a un quartiere carico di storia e potenzialità, recuperando un luogo di cultura e comunità.