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Lamentela per lo stato della giustizia penale in Calabria: sciopero degli avvocati dal 16 settembre

Lamentela per lo stato della giustizia penale in Calabria: sciopero degli avvocati dal 16 settembre - Bagolinoweb.it

La situazione della giustizia penale in Calabria è sempre più critica, con il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi che ha ufficialmente proclamato lo stato di agitazione il 27 giugno 2024. Questo documento denuncia una serie di problematiche gravi, dalla carenza di organico nei Tribunali fino alle difficoltà di garantire una risposta tempestiva alle domande di giustizia. Il Tribunale Distrettuale di Catanzaro rappresenta un caso emblematico di questa crisi, dove le carenze strutturali e il sovraccarico di lavoro sono diventati insostenibili.

Le problematiche strutturali nei tribunali calabresi

La carenza di personale è una delle principali cause del malfunzionamento della giustizia penale in Calabria. Alcuni tribunali, come quello di Catanzaro, mostrano una pianta organica già insufficiente, e il numero di Giudici presenti non riesce mai a coprire le necessità operative. Tale situazione si traduce in ritardi significativi nei procedimenti, con un Ufficio Dibattimento che rinvia i processi con rito monocratico fino al 2026. Anche altri tribunali, come quelli di Cosenza e Vibo Valentia, affrontano problematiche simili, creando un panorama che mostra un sistema giudiziario in seria difficoltà.

L’impatto di queste carenze si riflette sulla capacità del sistema di affrontare la crisi della giustizia penale, con risorse umane già limitate destinate a risolvere casi di criminalità organizzata che richiedono un’attenzione speciale. I maxiprocessi, pur essendo necessari per combattere la criminalità, contribuiscono a una paralisi generalizzata della giustizia ordinaria, lasciando in secondo piano le esigenze di un regolare svolgimento dei processi.

Le criticità dei procedimenti di massa

Un altro aspetto critico messo in evidenza dal Coordinamento riguarda il modo in cui vengono gestiti i processi di massa, riservando un’attenzione particolare ai diritti individuali. La necessità di contrastare la criminalità organizzata non deve offuscare l’importanza di mantenere garanzie per un giusto processo, come stabilito dalla Costituzione italiana. Tuttavia, le autorità locali denunciano lo svilimento della cultura giuridica e del pensiero critico che caratterizzavano le riforme degli anni ‘80 e ‘90, a causa della gestione attuale.

Gli avvocati penalisti evidenziano una serie di problematiche, come il sovraccarico di sistemi di procedimenti cautelari e l’aumento dei casi di ingiusta detenzione. Lungi dall’essere risolutive, queste dinamiche contribuiscono a una compressione dei diritti di difesa. La domanda sorge spontanea: come si può garantire un giusto processo se le regole vengono sistematicamente disattese per questioni di efficienza?

Appello alla politica e alle autorità giudiziarie

Alla luce di queste problematiche, il Coordinamento ha invitato le autorità politiche e giudiziarie a intervenire per affrontare le crisi esistenti. La proposta centrale è quella di rivedere non solo gli organici ma anche il modus operandi del sistema penale, in modo tale da trovare un punto di equilibrio tra la necessità di un’efficace lotta alla criminalità e la salvaguardia dei diritti individuali. Solo un’azione coordinata può migliorare la situazione attuale, promuovendo un sistema giuridico che rispetti i principi fondamentali del diritto.

Attualmente, il segnale di assenso da parte delle autorità competenti resta scarso, con poche eccezioni. L’unico confronto fruttuoso sembrerebbe essersi instaurato tra il Presidente del Tribunale di Castrovillari e i penalisti locali, ma non basta a colmare il divario esistente. L’appello dell’avvocatura penalista calabrese include il richiamo alla dignità professionale e la giusta rappresentanza dei diritti degli accusati, necessari per garantire una difesa adeguata.

Strategia e mobilitazione delle Camere penali calabresi

In risposta a questa serie di problematiche, il Coordinamento delle Camere Penali Calabresi ha annunciato una serie di astensioni dall’attività giudiziaria a partire dal 16 settembre 2024. La Camera Penale di Cosenza sarà la prima a fermarsi, seguita a “staffetta” dalle altre Camere dei Distretti calabresi fino al 23 novembre. Questa mobilitazione culminerà con tre giorni di astensione regionale programmati per il 10, 11 e 12 dicembre.

Questi eventi hanno lo scopo di mettere in evidenza la grave situazione che affligge i tribunali calabresi e di incentivare un dialogo concreto con le autorità competenti. L’obiettivo è quello di riportare l’attenzione sulle problematiche reali che affliggono la giustizia e di garantire un processo giusto per tutti gli individui coinvolti, senza che il clamore mediatico sui processi di massa comprometta le garanzie fondamentali previste dalla legge.

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