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L’ambientalismo di Piacenza ottiene una vittoria: il giudice blocca l’abbattimento degli alberi in piazza Cittadella

L'ambientalismo di Piacenza ottiene una vittoria: il giudice blocca l'abbattimento degli alberi in piazza Cittadella - Bagolinoweb.it

Un importante intervento giudiziario ha fermato il progetto di abbattimento degli alberi storici di piazza Cittadella a Piacenza, facendo emergere il crescente attivismo ambientale della città. Il Tribunale di Piacenza ha accolto il ricorso presentato da alcune associazioni ambientaliste, ordinando alla ditta incaricata dell’esecuzione del progetto di parcheggio sotterraneo di astenersi dall’abbattimento delle piante di alto fusto e di garantire la loro sicurezza durante le opere edili.

Il provvedimento del giudice e le sue implicazioni

Il giudice civile Antonino Fazio ha emesso un’ordinanza cautelare che impone a Piacenza Parcheggi, l’ente appaltatore, di non procedere con l’abbattimento degli alberi e di adottare tutte le precauzioni necessarie per proteggere le piante esistenti. Nello specifico, il tribunale ha sottolineato la necessità di tutelare non solo la vegetazione, ma anche le radici, i tronchi e i rami, affermando che qualsiasi intervento deve essere eseguito con il massimo rispetto per l’ambiente.

In aggiunta, il tribunale ha ordinato la pubblicazione del provvedimento sulla stampa, in particolare sul quotidiano locale Libertà. Queste misure legali hanno un forte impatto sulla gestione del progetto di parcheggio sotterraneo, che prevede la realizzazione di 261 posti auto fondamentale per il rinnovamento del centro storico di Piacenza. Tuttavia, per molti cittadini e attivisti, il valore ecologico e storico degli alberi supera di gran lunga quello economico del progetto.

La mobilitazione degli ambientalisti

Da circa un mese, piazza Cittadella è diventata un punto di ritrovo per le associazioni ambientaliste locali, che hanno organizzato un presidio continuo per protestare contro la decisione di abbattere gli alberi. Queste manifestazioni hanno incluso diverse attività simboliche, come un “abbraccio” collettivo agli alberi, progettato per richiamare l’attenzione sulla loro importanza per l’ecosistema urbano.

Il coinvolgimento pubblico ha avuto un impatto determinante nella percezione della questione ambientale da parte della cittadinanza. Sono emerse azioni spettacolari ispirate alla letteratura, come la scalata notturna degli alberi da parte di alcuni attivisti, che hanno fatto riferimento al personaggio di Cosimo Piovasco da Rondò, il protagonista del famoso romanzo di Italo Calvino, Il Barone Rampante. Queste azioni non solo hanno attirato l’attenzione sui problemi ecologici, ma hanno anche creato un forte spirito di comunità tra i partecipanti.

Il progetto del parcheggio e la posizione del Comune

Il progetto di parcheggio sotterraneo, concepito dall’amministrazione comunale con un investimento di 14 milioni di euro, prevede l’abbattimento non solo degli alberi storici, ma anche dell’ex stazione delle corriere. L’intento del Comune è quello di migliorare l’offerta di posti auto a pochi passi da luoghi chiave della città, come Piazza Cavalli, e di rilanciare il centro storico piacentino.

La sindaca Katia Tarasconi ha rilasciato dichiarazioni in accordo con la necessità di rispettare la decisione del giudice, ma ha anche sottolineato l’importanza della riqualificazione complessiva della piazza e dell’intero contesto urbano. La posizione dell’amministrazione comunale è dunque quella di procedere con il progetto, rimanendo però in attesa di sviluppi futuri legati alle decisioni legali, consapevole della necessità di bilanciare sviluppo e tutela ambientale.

Un dibattito acceso è nel frattempo emerso, evidenziando le difficoltà di conciliare la modernizzazione della città con la salvaguardia del patrimonio naturale. La questione degli alberi di piazza Cittadella è diventata un simbolo di questa tensione, rappresentando non solo una battaglia per la salvaguardia dell’ambiente, ma anche un esempio di come la comunità possa mobilitarsi in difesa di valori condivisi.

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