L’agricoltura gioca un ruolo cruciale nella trasformazione sociale, culturale e ambientale del nostro pianeta, un concetto fortemente sostenuto durante l’evento Terra Madre Salone del Gusto a Torino. Durante la manifestazione, figure di spicco come Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio, e Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, hanno presentato una serie di proposte al G7 che si terrà a Siracusa. Le loro richieste hanno messo in luce l’importanza di abbracciare pratiche agricole più sostenibili per affrontare le sfide globali contemporanee.
L’importanza dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica
Le proposte avanzate durante l’evento evidenziano la necessità di adottare modelli agricoli che privilegino l’agroecologia e l’agricoltura biologica. L’agroecologia, intesa come un approccio integrato che considera le interazioni tra piante, animali e ambiente naturale, crea un ecosistema agricolo resiliente. Maria Grazia Mammuccini ha sottolineato l’importanza di questo approccio, affermando che “il sistema attuale di agricoltura intensiva ha portato a gravi conseguenze per l’ambiente e la biodiversità.” La transizione verso pratiche agricole biologiche non solo rappresenta un passo necessario per la sostenibilità ambientale, ma può anche promuovere la salute dei consumatori e migliorare la qualità dei prodotti alimentari.
L’agricoltura biologica, evidenziata come un pilastro della sostenibilità, offre soluzioni per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la salute dei suoli. Il rafforzamento delle tecniche di coltivazione naturale e la diminuzione dell’uso di prodotti chimici sono azioni fondamentali per rigenerare l’ecosistema agricolo. Inoltre, l’impatto positivo di questo approccio si estende anche al benessere animale, poiché promuove un allevamento rispettoso delle creature e delle loro esigenze.
La necessità di ridurre gli sprechi alimentari
Un altro punto cruciale delle richieste indirizzate al G7 si concentra sulla gestione degli sprechi alimentari. La riduzione delle perdite nella filiera agro-alimentare non solo è essenziale per migliorare l’efficienza economica, ma è anche un’azione necessaria per mitigare l’impatto ambientale associato alla produzione di cibo. Ogni anno, miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate a livello globale, e una parte significativa di queste perdite si verifica durante la raccolta, la lavorazione e la distribuzione.
Le organizzazioni coinvolte in questa iniziativa hanno chiesto misure concrete per limitare questi sprechi, come l’incentivazione a pratiche di consumo responsabile e l’educazione al valore del cibo. “Sensibilizzare i consumatori e le aziende sulla questione può contribuire a modificare le abitudini alimentari e rappresentare una crescita per l’economia circolare.” La creazione di nuovi mercati e canali di distribuzione che valorizzino prodotti invenduti, ad esempio, potrebbe portare a un uso più sostenibile delle risorse.
Impegno contro il caporalato e le agromafie
Un ulteriore aspetto delle proposte riguarda il contrasto a fenomeni come il caporalato e le agromafie, che costituiscono un grave ostacolo per il diritto e il benessere dei lavoratori nel settore agricolo. Stefano Ciafani ha messo in evidenza l’importanza di un impegno significativo per combattere queste pratiche illecite, che non solo ledono i diritti dei lavoratori, ma minacciano anche la salute delle comunità e la sostenibilità del settore.
Favorire il rispetto dei diritti dei lavoratori agricoli e garantire condizioni di lavoro dignitose è fondamentale per instaurare un modello agricolo che non solo produca alimenti, ma che rispetti il benessere delle persone coinvolte. Per questo, è fondamentale promuovere politiche di sostegno all’occupazione legale, investire in formazione e dare spazio a iniziative che tutelino i diritti dei lavoratori. Le misure per contrastare il lavoro irregolare e le agromafie devono essere integrate in un piano d’azione globale per garantire un futuro sostenibile e giusto per tutti.