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La Val d’Agri: Un viaggio nell’arte e nella storia dell’antica Lucania

La Val d'Agri: Un viaggio nell'arte e nella storia dell'antica Lucania - Bagolinoweb.it

La Val d’Agri, incastonata tra monti calcarei e ricca di storia, rappresenta un patrimonio culturale straordinario. Situata nel cuore della Basilicata, questa valle è stata testimone di antichi insediamenti e trasformazioni sociali e culturali nel corso dei millenni. L’esplorazione dei suoi tesori archeologici inizia al Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri, dove si possono ammirare reperti che raccontano del passato di questo luogo. Attraverso un percorso che parte dai primi insediamenti preistorici fino all’epoca romana e medievale, si delinea un affascinante racconto di come la cultura si sia evoluta in quest’area.

Le origini preistoriche e la fertilità della valle

La Val d’Agri, caratterizzata da un paesaggio ovale e montuoso, custodisce le memorie di epoche lontane. I primi indizi di occupazione umana risalgono a circa 80.000 anni fa, quando i gruppi primitivi vivevano di caccia, utilizzando strumenti di pietra per catturare grandi mammiferi. Con il passare del tempo, vi è stata una transizione significativa: durante il Neolitico, l’agricoltura e l’allevamento iniziarono a costituire la base dell’economia locale. La ricchezza di risorse naturali ha sicuramente contribuito a questo processo di insediamento e sviluppo.

Nel periodo dell’Età del Ferro, la Civita di Paterno emerge come un significativo centro abitato, con abitazioni temporanee destinate a soddisfare le esigenze della transumanza estiva. Le scoperte archeologiche in quest’area, comprese ceramiche decorate e strumenti di lavoro, rivelano una ricca tradizione culturale influenzata dai popoli della fascia appenninica, creando legami commerciali e culturali con altre zone della Magna Grecia.

L’ascesa di Grumentum e i contatti con civiltà antiche

L’importanza della Val d’Agri cresce con la fondazione di Grumentum nel IV secolo a.C., un centro urbano che si svilupperà fino a diventare una colonia influente nella regione. Le tracce di attività commerciale, come attestato dai reperti rinvenuti, suggeriscono che Grumentum intratteneva contatti con città vicine, tra cui Siris e la Campania etrusca. I materiali rinvenuti durante gli scavi, come armi e oggetti in bronzo, testimoniano non solo l’artigianato locale, ma anche il desiderio di esprimere un’estetica attraverso il design e l’arte.

Collegata a questa espansione c’è l’arrivo degli Enotri, le cui usanze funerarie e culturali influenzarono significativamente il territorio. Questa presenza, unita all’arrivo dei Sanniti, portò a un cambiamento profondo, noto come ‘lucanizzazione’, che ridefinì l’identità locale. L’influsso romano, che seguì, trasformò ulteriormente la Val d’Agri in un crocevia di culture, riflettendo le evoluzioni politiche e sociali del tempo.

Il decadere di Grumentum e la rinascita di Marsico

Dopo il suo apice, Grumentum subisce una decadenza in seguito alle invasioni e alle crisi economiche, provocando l’abbandono graduale della città. L’architettura di Grumentum, però, continua a richiamare l’attenzione con l’emergere di strutture imponenti come le terme e portici, rivelando l’importanza di questo centro anche nei secoli successivi.

Parallelamente, Marsico emerge come un nuovo centro, specialmente nel periodo medievale. Le caratteristiche architettoniche di questo nuovo ‘oppidum’ vengono descritte da storici e geografi, che notano l’importanza della Chiesa cattolica nella vita economica e sociale del luogo. Marsico diventa un punto strategico per le rotte commerciali e un centro di rifugio per le comunità locali, che si strutturano attorno alle nuove dinamiche ecclesiastiche e politiche.

La Marsico medievale: architettura e cultura

Nel corso del Medioevo, Marsico si evolve ed arricchisce il suo panorama architettonico con edifici religiosi, monumenti e opere d’arte. La committenza ecclesiastica diventa preponderante, contribuendo alla creazione di una forte identità territoriale, ben visibile nel ricco patrimonio artistico della città. Le chiese, decorate con affreschi e sculture, riflettono stili che integrano flussi culturali esterni, mantenendo una sensibilità locale che rende Marsico un centro unico nella regione.

Diversi artisti e artigiani, tra cui i noti lavoratori del marmo, contribuiscono ad un fermento artistico che intreccia la storia della città con le più ampie correnti artistiche del tempo. La mancanza di edifici pubblici non ecclesiastici suggerisce una realtà in cui la Chiesa esercitava un’influenza dominante sulla vita comunitaria, plasmando gli usi e le consuetudini sociali.

Riflessioni sul patrimonio culturale della Val d’Agri

Il percorso storico e culturale della Val d’Agri presenta un mosaico di influenze e trasformazioni che meritano un’attenta riflessione. La stratificazione delle culture dal Neolitico all’epoca medievale ci invita a considerare l’importanza della Val d’Agri non solo come un’area geografica, ma come un laboratorio vivente di storia, in cui ogni pietra racconta un frammento di vita, arte e di radici profonde che affondano nel passato. Lo studio e la valorizzazione di questo patrimonio culturale non solo fornisce strumenti per comprendere le dinamiche storiche, ma anche l’identità stessa delle comunità che abitano questa terra. Attraversare la Val d’Agri non è solo un viaggio fisico, ma un’immersione nel tempo e nella cultura di una delle aree più affascinanti d’Italia.