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La storia di Rex: il pastore tedesco rubato torna con la sua famiglia dopo sette anni

Immagine generata con AI

Nel cuore di una vicenda intricata che coinvolge il legame tra una donna e il suo amato cane, l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha preso in carico la storia di Rex, un pastore tedesco che è stato il protagonista di una sottrazione illegale durata sette anni. La padrona, Elvira, originaria di Bisignano, ha visto il suo animale scomparire dopo un trasferimento in Germania, dove ha dovuto affrontare una serie di complicazioni. Questa storia mette in luce i diritti degli animali e il difficile percorso di chi, come Elvira, non si arrende nel cercare la propria famiglia a quattro zampe.

L’inizio della vicenda: dalla Calabria alla Germania

La storia di Rex ha inizio in Calabria, dove Elvira viveva serena insieme al suo cane. Decisa a migliorare la propria vita, la donna decide di trasferirsi in Germania, portando con sé Rex. Purtroppo, dopo poco tempo, si rende conto di avere bisogno di un appoggio e decide di affidare il cane a una struttura di accoglienza per animali. Mal consigliata e non conoscendo la lingua, Elvira crede di aver scelto una pensione per animali, ma si tratta in realtà di un canile e, quindi, la situazione si complica drasticamente.

La donna prende coscienza della gravità della situazione e cerca disperatamente di recuperare Rex. Purtroppo, ogni tentativo sembra vano, e le tracce del cane si perdono nel nulla. La frustrazione di Elvira cresce, ma non si arrende, soprattutto grazie al supporto della figlia Marika, che la incoraggia a continuare la battaglia per il ritorno del loro amato compagno.

La scoperta inquietante

Dopo mesi di silenzio, un annuncio di adozione cambia la situazione. Elvira riconosce il suo cane in una foto e, col cuore in subbuglio, decide di contattare la struttura che lo ha accolto, così come le autorità tedesche. La risposta che riceve è sconcertante: Rex sarebbe stato soppresso perché considerato pericoloso. La verità, però, inizia a farsi strada quando l’Associazione Aidaa entra in campo, con l’intento di chiarire i fatti.

Iniziano così una serie di indagini che portano a scoprire che Rex non è mai stato trasferito di proprietà e risulta intestato a Marika, la figlia di Elvira. Questo cambia radicalmente le carte in tavola: nessuno aveva il diritto di privare Rex della sua vita. L’Aidaa si mobilita e, dopo aver raccolto elementi concreti, decide di inviare una denuncia alle autorità competenti, sia in Italia che in Germania.

La mobilitazione dell’Aidaa e il futuro di Rex

L’associazione animalista si è schierata al fianco di Elvira e Marika, facendo proprie le loro giuste rivendicazioni. La denuncia penale inviata potrebbe segnare un punto di svolta cruciale per la vicenda di Rex. L’intento è chiaro: riunire il cane con la sua famiglia e assicurarsi che chi ha commesso questa ingiustizia ne paghi le conseguenze.

L’associazione sottolinea l’importanza di ottenere risposte chiare e la necessità di rivelare la verità riguardo alla sorte di Rex. Se dovesse emergere che il cane è stato effettivamente soppresso o riaffidato a terzi, si intraprenderanno ulteriori azioni legali per ottenere giustizia. Questo caso non è solo una battaglia legale, ma un simbolo della resistenza e dell’amore che molti animali e i loro padroni nutrono l’uno verso l’altro.

Aidaa ha confermato di non avere intenzione di fermarsi e continuerà a lottare affinché la storia di Rex abbia un finale felice, come merita davvero. La determinazione di Elvira e Marika, supportata dall’associazione, rappresenta un messaggio forte e chiaro per chiunque pensi di poter compromettere il legame tra un animale e il suo proprietario.