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La stangata: un capolavoro del cinema truffaldino torna in onda

La stangata: un capolavoro del cinema truffaldino torna in onda - Bagolinoweb.it

Un classico del cinema anni ’70, “La Stangata”, è pronto a far rivivere le sue emozioni e strategie di inganno sul piccolo schermo. In questa pellicola iconica diretta da George Roy Hill, una serie di eventi inaspettati e divertenti si intrecciano in un’avvincente storia di vendetta e astuzia. Interpreti di eccezione come Paul Newman e Robert Redford conducono il pubblico in un viaggio attraverso il mondo delle truffe, dei gangster e di un’intelligente vendetta. L’appuntamento è per questa sera alle 21.05 su Twenty Seven.

Un’epoca di truffatori e vendette

Ambientato nel 1936, il film si sviluppa a Joliet, una cittadina che si erge a circa 60 chilometri da Chicago. In questo contesto, il giovane Johnny Hooker, interpretato da Robert Redford, decide di intraprendere un audace piano di vendetta dopo la brutale uccisione del suo amico e complice, Luther Coleman. La morte di Luther, perpetrata dal temuto boss Doyle Lonnegan, segna un punto di non ritorno per Johnny, che è determinato a ripristinare l’onore del suo amico e a infliggere un colpo al potente gangster.

Johnny non è solo; per portare avanti la sua impresa, si rivolge a Henry Gondorff, interpretato da Paul Newman. Gondorff è un maestro dell’arte del raggiro e, dopo un colpo andato storto, aveva deciso di ritirarsi. Il legame tra Johnny e Gondorff si rivela fondamentale, poiché entrambi sono spinti da motivazioni personali e da una comune passione per il gioco e la frode. La loro alleanza darà vita a un piano articolato e intricato, ricco di colpi di scena e inganni, destinato a cambiare il destino di entrambi.

Il piano magistrale

Il duo di imbroglioni si dedica quindi all’elaborazione di un piano sofisticato, che si articola in più fasi e che richiede una precisione meticolosa. La sfida principale consiste nell’ingannare Lonnegan, un gangster astuto e sospettoso. Nonostante le sue riserve iniziali, l’idea di un guadagno facile e sostanzioso, che potrebbe offrirgli l’opportunità di consolidare la sua posizione nel crimine, lo convince ad abbassare la guardia. Questa dinamica psicologica diventa il perno su cui ruota l’intero inganno.

Il piano prevede di mescolare elementi di alta strategia e psicologia per far credere a Lonnegan di trovarsi in una posizione di vantaggio. Ogni attore coinvolto nel piano, dai complici agli informatori, gioca un ruolo cruciale nella riuscita della truffa, il che sottolinea quanto sia fondamentale la coordinazione e la fiducia reciproca. La tensione cresce man mano che l’azione si dipana, con flashback e sorprese che mantengono alta l’attenzione degli spettatori, rendendo la visione di “La Stangata” un’esperienza emozionante.

Un trionfo di riconoscimenti

Uscito nel 1973, il film “La Stangata” non solo ha catturato l’immaginario collettivo con la sua trama ingegnosa, ma ha anche riscosso un incredibile successo di critica. Infatti, nel 1974 ha ricevuto ben sette Premi Oscar, un riconoscimento straordinario che evidenzia la qualità sia della regia che della sceneggiatura. La pellicola ha trionfato in categorie prestigiose come Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale e molti altri, consolidando la sua posizione come un pilastro del cinema d’autore.

Il contributo di George Roy Hill alla creazione di una narrazione avvincente, insieme alle performance memorabili di Paul Newman e Robert Redford, ha elevato “La Stangata” a un cult intramontabile. Non solo un’ottima storia di truffa, ma anche una critica all’avidità e alla corruzione nel contesto socio-economico degli anni ‘30. La combinazione di umorismo, tensione e dramma rende questo film imperdibile, tanto da giustificare l’ennesima riproposizione sul piccolo schermo.

In attesa di rivedere le astuzie di Johnny e Gondorff, gli appassionati di cinema possono prepararsi a vivere un’avventura che mescola divertimento e ingegno in un contesto storico affascinante. “La Stangata” continua a insegnarci che, a volte, il gioco è più importante della vittoria, specialmente quando ci si trova al cospetto di avversari temibili e inesperti.

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