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La sanità lucana tra liste di attesa e dichiarazioni di propaganda: il grido d’allerta dei consiglieri

La sanità lucana tra liste di attesa e dichiarazioni di propaganda: il grido d’allerta dei consiglieri - Bagolinoweb.it

Il dibattito sulla gestione della sanità in Basilicata si arricchisce di nuove e preoccupanti dichiarazioni. I consiglieri regionali Lacorazza, Cifarelli e Marrese, esponenti del Partito Democratico e di Basilicata Domani, hanno recentemente sollevato dubbi sulla trasparenza e sull’efficacia della comunicazione relativa ai tempi di attesa per le prestazioni sanitarie nella loro regione. Con un’affermazione incisiva, i consiglieri mettono in luce il crescente numero di lucani che si vedono costretti a cercare cure al di fuori della regione, evidenziando le problematiche annose legate al settore sanitario locale.

Le gravi lacune della comunicazione sulla sanità

La gestione comunicativa della sanità lucana sta assumendo toni preoccupanti per i suoi stessi cittadini. I consiglieri Lacorazza, Cifarelli e Marrese non hanno esitato a definire rischiosa la situazione. Una delle questioni più inquietanti riguarda l’inefficienza delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie. Nonostante le promesse di miglioramento, queste liste continuano a crescere, causando disagi notevoli per chi necessita di cure. È fondamentale notare come la delibera di Giunta regionale n. 577, datata settembre 2024, sia stata formalmente annunciata come una risposta a questa problematico, con la creazione di una “Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa”.

Tuttavia, i consiglieri mettono in discussione l’efficacia realistica di questo provvedimento, sottolineando che le misure concretizzate in passato non hanno mai avuto un’applicazione adeguata. L’unità proposta si configura come un’osservatorio già ipotizzato anni fa, ma che non ha visto una vera e propria attuazione. Questi rimborsi comunicativi, secondo i consiglieri, non fanno altro che allontanare i lucani da una informazione genuina e tempestiva, alimentando un clima di sfiducia verso le istituzioni.

L’inefficienza delle delibere e le promesse disattese

La critica dei consiglieri non si limita solo alla comunicazione, ma si estende anche all’inefficacia delle delibere varate negli anni. Ricordano che, nel 2018, il Consiglio regionale aveva già adottato provvedimenti diretti a migliorare la gestione delle liste di attesa, seguendo quanto previsto dalla Legge Regionale 11/2018. Dare vita a un Osservatorio dedicato era un passo promettente, ma le promesse fatte in precedenza non si sono tradotte in azioni concrete e funzionanti.

La situazione di stallo è sottolineata anche dall’ultimo incontro in Giunta, nel quale si è discusso dell’istituzione di un “Sistema di Rendicontazione, Monitoraggio e Controllo”. Ma quanti di questi sistemi sono realmente operativi? La continua riflessione su nuove strutture e osservatori non fa che evidenziare la fragilità della sanità provinciale. La popolazione lucana, sempre più disillusa, si sente abbandonata di fronte alla crescente difficoltà di accesso a prestazioni sanitarie essenziali.

Il crescente esodo dei lucani per cure mediche

Un aspetto allarmante emerso dalle dichiarazioni dei consiglieri riguarda l’aumento dei lucani costretti a cercare assistenza sanitaria al di fuori della regione. Questo fenomeno ha radici profonde, legato a problematiche di accesso e a una sistematica incapacità di garantire prestazioni in tempi ragionevoli. Gli stessi consiglieri avvertono che tale esodo non solo impoverisce la sanità locale, ma genera anche un carico aggiuntivo sui sistemi sanitari di altre regioni.

La crescita esponenziale dei pazienti in fuga verso altre strutture sanitarie rende cruciale un cambiamento sostanziale nelle politiche locali. Senza un intervento deciso, questa situazione potrebbe diventare insostenibile, aggravando ulteriormente le disfunzionalità del servizio sanitario lucano. In questo contesto, le dichiarazioni dei consiglieri su una comunicazione esagerata e misconoscente non sono solo critiche ma un chiaro invito a riflettere sulle reali priorità da perseguire nel settore. La sanità, infatti, non può e non deve essere un palcoscenico per la propaganda politica, ma deve garantire diritti e benessere ai cittadini lucani.

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