in

La povertà globale: soglie e realità contraddittorie nel dibattito internazionale

La povertà globale: soglie e realità contraddittorie nel dibattito internazionale - Bagolinoweb.it

Negli ultimi due secoli, i cambiamenti nel panorama della povertà mondiale sono stati significativi, ma i dati recenti sollevano interrogativi sulle misure attualmente in uso per definire la povertà. La soglia di povertà internazionale stabilita dalle Nazioni Unite, fissata a soli 2,15 dollari al giorno, è vista da molti esperti come inadeguata a riflettere le reali condizioni di vita nei vari Paesi. Questo articolo analizza le lacune nei criteri di valutazione e le implicazioni per le politiche globali.

L’assemblea generale dell’onu e il dibattito sulla povertà

Questa settimana a New York, i leader mondiali si sono riuniti per l’annuale Assemblea generale delle Nazioni Unite, conosciuta come “Summit of the Future”. L’evento mira a discutere tematiche globali di grande importanza, tra cui l’ambizioso obiettivo di “porre fine alla povertà in tutte le sue forme ovunque” entro il 2030. Con due conflitti armati e diverse crisi dimenticate che affliggono il mondo, l’idea di eliminare la povertà sembra allo stesso tempo ambiziosa e irrealistica. Gli oltre 193 Paesi membri hanno discusso i progressi fatti da quando, nel 2015, furono stabiliti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, inclusi quelli legati alla povertà.

Tuttavia, la questione centrale ruota attorno al modo in cui la povertà viene misurata. Il dato attuale di 2,15 dollari al giorno sembra poco rappresentativo della realtà economica e sociale di molti Paesi. L’esperto Max Roser del New York Times afferma che questa soglia non considera le differenze significative nel costo della vita e nel potere d’acquisto tra le varie nazioni. Per comprendere l’efficacia di questa iniziativa, è cruciale analizzare le metriche impiegate per valutare la povertà e l’impatto su miliardi di persone.

La soglia di povertà: insufficienza dei parametri attuali

Secondo le attuali stime, circa il 73% della popolazione del Mozambico e il 75% della Repubblica del Congo vivono al di sotto della soglia di povertà definita dall’Onu. Tuttavia, la questione principale è se un semplice valore monetario possa effettivamente rispecchiare le reali condizioni di vita delle persone. Ad esempio, la cosiddetta “economia della ciambella” propone un approccio più complesso, proponendo una soglia di 3,10 euro al giorno, valore che tiene conto di diversi fattori necessari per considerare dignitose le condizioni di vita.

La realtà è che vivere con 80 euro al mese in Italia o con simili importi in Paesi occidentali sarebbe impossibile. Al contrario, in molte nazioni, le necessità basilari come l’accesso a cibo sano, cure mediche e i servizi igienici non sono garantiti. Ben tre miliardi di persone nel mondo non hanno accesso ai servizi sanitari, mentre la metà della popolazione globale non può permettersi una dieta adeguata. Questi dati ci conducono a un’analisi più profonda sull’inefficacia di valutare la povertà utilizzando soglie troppo generali che non tengono conto delle differenze socio-economiche tra i vari Paesi.

Nuove proposte e soglie alternative

L’economista Lant Pritchett sostiene che sia necessario stabilire una soglia di povertà più consistente, capace di esprimere in modo adeguato le differenze significative tra le economie mondiali. Roser indica che una soglia di 30 dollari al giorno potrebbe rappresentare una base più equa. Questo approccio è supportato dalla Banca Mondiale, che suggerisce di considerare il valore del cibo prodotto per consumo locale per coloro che vivono in agricoltura di sussistenza, oltre a rivalutare i dati rispetto alle differenze di prezzo imposte nei vari mercati.

Un approccio simile potrebbe rendere più evidente la gravità della povertà nei diversi contesti. La soglia proposta potrebbe fungere da strumento necessario per comprendere la vera misura della povertà nel mondo, considerando il benessere materiale e sociale accessibile a ciascun individuo. Adeguare la soglia di povertà a un livello più realistico aumenterebbe la visibilità del fenomeno e migliorerebbe le politiche di intervento a favore delle persone più vulnerabili.

L’evidenza della povertà nel mondo contemporaneo

Indipendentemente dal valore della soglia scelto, è importante notare che la percentuale delle persone che vivono in povertà estrema ha mostrato un trend discendente negli ultimi decenni. Negli Stati Uniti, circa il 16% della popolazione vive con meno di 30 dollari al giorno, una cifra notevolmente inferiore rispetto al periodo del presidente Lyndon Johnson negli anni ’60, quando quasi la metà degli americani si trovava in una situazione simile. Inoltre, i risultati positivi ottenuti dai Paesi del Nord Europa suggeriscono che politiche più efficaci sono possibili.

Tuttavia, i dati attuali rivelano che una persona su dieci continua a vivere in condizioni di povertà estrema a livello globale. La necessità è quindi quella di rendere la povertà più visibile e riconoscibile, creando una soglia che riceva la stessa attenzione delle attuali misure internazionali. L’impegno nella lotta contro la povertà deve continuare e assumere forme concrete, al di là delle dichiarazioni di intenti, affinché si possa effettivamente trasformare il futuro e migliorare le vite di coloro che ancora oggi vivono in condizioni di estrema indigenza.