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La favorit di Tito Scalo a rischio chiusura: la denuncia di Rosa (Fratelli d’Italia)

La favorit di Tito Scalo a rischio chiusura: la denuncia di Rosa (Fratelli d’Italia) - Bagolinoweb.it

La notizia della possibile chiusura dello stabilimento di Favorit a Tito Scalo, in provincia di Potenza, ha scatenato preoccupazione e sconcerto tra i lavoratori e le istituzioni locali. La decisione, comunicata dal gruppo Hamelin, proprietario del marchio da oltre vent’anni, lascia spazio a molteplici interrogativi. Situato nel cuore della Basilicata, lo stabilimento non è solo un polo produttivo, ma anche una realtà storica legata al Made in Italy, un marchio che ha accompagnato generazioni con articoli di cancelleria di alta qualità.

L’impatto della chiusura sul territorio lucano

La chiusura dello stabilimento di Tito Scalo avrebbe un impatto considerevole sull’economia locale. Attualmente, l’unità produttiva impiega 42 persone, ognuna delle quali contribuisce non solo al sostentamento della propria famiglia ma anche al tessuto economico del territorio. La Favorit, con oltre 50 anni di storia, rappresenta una tradizione di rilievo per la produzione di articoli per la scuola e l’ufficio. La sua chiusura non sarebbe solo una perdita occupazionale, ma segnerebbe anche un passo indietro per il Made in Italy, settore che ha sempre trovato nella Basilicata un punto di riferimento per la qualità e l’innovazione.

L’azienda Hamelin, acquistando il marchio nel 1996, si è impegnata a mantenere viva la tradizione produttiva italiana. Tuttavia, l’annuncio della chiusura lasciato intendere dal gruppo non è accompagnato da spiegazioni chiare sui motivi alla base della decisione, sollevando preoccupazioni tra i sindacati e le forze politiche locali, tra cui Rosa di Fratelli d’Italia. La mancanza di trasparenza comunica un messaggio di insicurezza riguardo al futuro dello stabilimento.

Le prospettive future e il coinvolgimento delle istituzioni

Il futuro dello stabilimento di Tito Scalo resta incerto e necessita di un’attenta osservazione da parte di governi e istituzioni locali. Rosa ha dichiarato di voler seguire attentamente la vicenda, progettando di coinvolgere anche il Governo e il Ministro Urso per cercare di mantenere aperte le linee di dialogo con il gruppo Hamelin. La richiesta di chiarimenti è fondamentale, in quanto una mancanza di comunicazione chiara potrebbe approfondire la crisi occupazionale nella zona.

In questo contesto, è essenziale comprendere quali siano le reali intenzioni dell’azienda. Potrebbe trattarsi di un piano di chiusura per trasferire la produzione in un altro stabilimento, oppure la decisione di portare la produzione all’estero. Qualunque sia la motivazione, l’effetto sulla comunità sarebbe devastante, non solo in termini di posti di lavoro, ma anche in termini di identità e di tradizione artigianale locale.

La necessità di un incontro in Regione

È prevista una nuova riunione in Regione Basilicata per discutere della situazione attuale dello stabilimento di Favorit. Questo incontro rappresenta una chance cruciale per affrontare e risolvere le incertezze riguardo al futuro della produzione. Gli attori coinvolti, tra cui i rappresentanti sindacali e le autorità locali, dovranno lavorare insieme per far sentire la propria voce e garantire che Hamelin consideri la profondità degli effetti sociali e economici della sua decisione.

L’auspicio è che in questo incontro emergano soluzioni positive e che si possano definire strategie che salvaguardino non solo i posti di lavoro, ma anche l’eredità imprenditoriale della Favorit. La chiusura di uno stabilimento di tale importanza rappresenterebbe una ferita profonda per il panorama produttivo della Basilicata e per il patrimonio del Made in Italy, rendendo urgente un intervento decisivo da parte di tutti i soggetti coinvolti.

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