Nel corso dell’inaugurazione del ventesimo anno accademico del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo, l’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia ha lanciato un allarme riguardo alla condizione della democrazia nel mondo contemporaneo. Con il forte richiamo al primo articolo della Costituzione italiana, ha discusso le crescenti preoccupazioni della crisi democratica globale, analizzando anche come i social media contribuiscano a questa erosione dei valori democratici.
La democrazia sotto assedio
Marta Cartabia ha sottolineato come ci sia una crescente inquietudine in tutto il mondo per la diminuzione dei principi democratici. Secondo le sue dichiarazioni, l’attuale scenario politico mondiale si sta avvicinando, in termini di regimi autocratici, ai livelli del 1985, un periodo caratterizzato dalla presenza del blocco sovietico. Cartabia ha evidenziato che oggi circa il 71% dei paesi nel mondo vive sotto regimi non democratici. Questo, ha dichiarato, non deve essere scambiato per un colpo di stato, ma rappresenta un lento e preoccupante degrado dei diritti e delle libertà fondamentali, dove le democrazie sembrano possedere solo un’apparenza formale.
L’ex ministra ha illustrato come la democrazia, un concetto che dovrebbe garantire l’espressione della volontà popolare, stia perdendo la sua essenza. La disaffezione al voto e il calo significativo della partecipazione nelle elezioni rappresentano segnali evidenti di questa crisi. Cartabia ha menzionato questo fenomeno come una conseguenza della crescente distanza percepita dai cittadini nei confronti delle istituzioni, un sentimento che si traduce in un abbassamento del numero dei votanti.
I social media come catalizzatori di falsità
Un altro punto cruciale sollevato da Cartabia riguarda l’impatto dei social media sulla democrazia. Ha messo in luce come questi strumenti, pur offrendo canali di comunicazione immediati e diffusi, siano anche responsabili della proliferazione di false notizie e di una rappresentazione distorta della realtà. Gli utenti dei social media tendono a trovarsi in bolle informative, interagendo solo con soggetti che condividono le stesse ideologie e opinioni, compromettendo il confronto aperto e la dialettica necessaria per il buon funzionamento di una democrazia sana.
Questa dinamica crea, secondo Cartabia, un ambiente in cui è sempre più difficile promuovere il dialogo, favorendo l’ostilità e la divisione tra diverse fazioni politiche. La mancanza di confronto costruttivo porta a una degenerazione del dibattito pubblico, con conseguenze potenzialmente disastrose per l’unità sociale e per il sistema democratico nel suo complesso.
La funzione delle elezioni e la rappresentanza
Affrontando la questione della legittimità e dell’efficacia delle elezioni, Cartabia ha discusso la necessità che il sistema elettorale garantisca non solo la governabilità, ma anche una rappresentanza adeguata delle diverse voci all’interno della società. Ha ricordato che la Corte Costituzionale ha respinto una legge elettorale definita troppo favorevole alla maggioranza, affermando che le elezioni non devono servire solo per stabilire chi governa, ma devono anche dare voce a coloro che non vincono.
Questo elemento di inclusione è vitale per mantenere viva la democrazia, assicurando che le diverse opinioni siano ascoltate e rispettate all’interno del processo politico. Cartabia ha rimarcato come il sistema democratico debba essere un ambiente in cui anche le minoranze possono esprimere le proprie istanze, sottolineando che il Parlamento non serve solo a scoprire chi governa, ma deve raffinarsi come luogo di espressione pluralistica.
Il ruolo cruciale delle costituzioni e delle corti
Infine, Marta Cartabia ha messo in evidenza l’importanza fondamentale delle Costituzioni e delle Corti nel proteggere la democrazia e i diritti civili. Ha citato Montesquieu per spiegare che il potere tende ad abusare di sé e che quindi è essenziale che vi siano limiti al potere stesso, che queste norme costituzionali devono garantire.
Cartabia ha avvertito che attacchi alle corti e minacce all’indipendenza dei giudici sono segnali allarmanti di un’indebolimento democratico. Questi attacchi, spesso mascherati sotto forma di riforme legislative, minacciano la base stessa dello stato di diritto. Secondo Cartabia, senza la protezione delle Costituzioni e senza l’indipendenza delle corti, la democrazia rischia di svanire, portando a una diluizione della separazione dei poteri e, in ultima analisi, alla perdita della libertà e dei diritti fondamentali dei cittadini.