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La criminalità organizzata a Roma: il ruolo delle mafie e le sfide del Pnrr nella Capitale

La criminalità organizzata a Roma: il ruolo delle mafie e le sfide del Pnrr nella Capitale - Bagolinoweb.it

La criminalità organizzata a Roma: il ruolo delle mafie e le sfide del Pnrr nella Capitale

Roma, teatro di imponenti investimenti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e di operazioni per il Giubileo, si trova anche a confrontarsi con il problema della criminalità organizzata. Queste realtà rappresentano una sfida concreta per la sicurezza e l’economia della capitale, come emerso durante il convegno “Le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia romana“, organizzato dalla Camera di Commercio di Roma.

Il panorama della criminalità organizzata a Roma

Il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha sottolineato come la città sia diventata un punto cruciale per diverse consorterie mafiose. Non solo la ‘ndrangheta, ma anche la mafia e la camorra sono attive, con evidenti interazioni tra gruppi locali e stranieri. Queste organizzazioni riescono a stabilire una certa coesistenza nelle dinamiche economiche della Capitale, contribuendo a un contesto di illegalità che ostacola lo sviluppo sociale e culturale.

Le forze dell’ordine stanno portando avanti operazioni significative per contrastare le attività di queste consorterie, disarticolando i loro gruppi. Tuttavia, come evidenziato dal prefetto, ciò genera dei vuoti che vengono prontamente colmati da nuovi soggetti, spesso contraddistinti da una maggiore aggressività e da modalità operative più violente. La mancanza di stabilità lascia il campo aperto a nuovi arrivi di gruppi criminali, che prendono piede in una situazione già compromessa.

Le mafie straniere e il traffico di droga

Una delle maggiori preoccupazioni espresse da Giannini riguarda il traffico di sostanze stupefacenti. Questo settore è tra i più lucrativi per le organizzazioni criminali e contribuisce a “avvelenare” la società romana. Il prefetto ha evidenziato che la presenza di mafie straniere, in particolare albanesi, sta assumendo un’importanza crescente.

Questi gruppi non solo si sono inseriti nel mercato della droga, ma hanno anche legami con le tifoserie organizzate e gli ultras, il che complica ulteriormente i tentativi di contrasto. La sinergia tra questi gruppi criminali e altre organizzazioni italiane presenta un quadro allarmante, con operazioni sempre più sofisticate e aggressive.

In aggiunta, il prefetto ha menzionato operazioni recenti della Guardia di Finanza nel settore del riciclaggio, evidenziando come la mafia cinese stia ampliando la propria influenza a Roma. Questa nuova mafia ha saputo adattarsi alle specifiche esigenze del mercato locale, rendendo più complessa la sua individuazione e il suo contrasto da parte delle autorità.

La crescente minaccia delle mafie africane

Lamberto Giannini ha anche portato all’attenzione il fenomeno delle mafie africane, in particolare quella nigeriana, che sta emergendo come un attore significativo nel panorama criminale romano. Questi gruppi non si limitano a operare in ambiti legati alla droga, ma si dedicano anche a reati come la prostituzione e lo sfruttamento, che includono violenze di ogni tipo.

La mafia nigeriana, spesso caratterizzata da una struttura gerarchica molto rigida, ha trovato terreno fertile a Roma, dove ha saputo integrare le proprie attività con le pratiche illecite già presenti. Questo ha portato a una crescente precarietà nei settori vulnerabili del mercato del lavoro, contribuendo a un clima di paura e vessazione tra le persone coinvolte.

Il prefetto ha rimarcato l’urgenza di affrontare queste problematiche in un contesto in cui il governo sta investendo enormemente per il rilancio dell’economia locale attraverso il Pnrr. Affrontare seriamente la questione della criminalità organizzata è imperativo per garantire un futuro migliore alla Capitale e ai suoi cittadini.

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