La Banca Centrale Cinese ha recentemente implementato un’importante misura per incentivare la crescita economica nel paese, procedendo con un abbassamento del tasso sui prestiti a medio termine di 300 miliardi di yuan, equivalenti a circa 42,66 miliardi di dollari. Il nuovo tasso è fissato al 2,00%, una riduzione rispetto al precedente 2,30%, già diminuito nel luglio di quest’anno. Questa manovra arriva in un contesto complesso in cui il governo cinese cerca di riprendere un percorso di crescita, puntando a un obiettivo di Pil per il 2024 che si aggira attorno al 5%.
Motivi dietro il taglio del tasso MLF
La recente riduzione del tasso MLF rappresenta il secondo intervento significativo effettuato dalla PBoC in un breve arco di tempo, evidenziando la crescente urgenza da parte di Pechino di stimolare un’economia che sta attraversando un momento critico. Sebbene il tasso MLF sia già stato oggetto di revisione con una riduzione di 20 punti base a luglio e ulteriori 15 punti ad agosto, questi aggiustamenti sono ritenuti necessari per affrontare le difficoltà persistenti nel panorama economico cinese.
Un pacchetto di misure, annunciato dal governatore Pan Gongsheng, ha come obiettivo principale quello di risollevare l’economia e migliorare il clima di fiducia tra le imprese e i consumatori. Il taglio di questo tasso è indicativo della strategia delle autorità cinesi, che mirano a utilizzare gli strumenti monetari disponibili per affrontare le sfide economiche correnti, cercando di destare fiducia in un contesto di consumi deboli e incertezze nel mercato immobiliare.
Le misure complementari annunciate
Oltre alla riduzione del tasso MLF, il governatore Pan ha anticipato misure ulteriori, menzionando una possibile riduzione della riserva obbligatoria delle banche di 50 punti base “nel prossimo futuro”, e ulteriori ritocchi di 25-50 punti base entro la fine del 2024, a seconda dell’andamento delle condizioni economiche. Questi interventi testimoniano un approccio strategico della banca centrale, che intende agire rapidamente per contrastare l’attuale stagnazione economica e stimolare la domanda interna.
Questo pacchetto di misure include un ampio intervento su vari tassi di interesse, contribuendo ad abbassare il costo del credito per le aziende. Le conseguenze di queste politiche non si limitano soltanto ai tassi di prestito; esse mirano anche a migliorare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, che sono fondamentali per una ripresa sostenibile.
La risposta dei mercati e degli investitori a queste misure ci rivela come la fiducia nelle politiche economiche adottate dalla PBoC rappresenti un fattore cruciale per il futuro dell’economia cinese.
Le sfide persistenti per l’economia cinese
Nonostante gli sforzi della PBoC, l’economia cinese continua a fronteggiare sfide significative. La debolezza dei consumi interni emerge come una problematica centrale, aggravata dall’ansia dei cittadini riguardo alla disoccupazione, in particolare tra i giovani. Recentemente, il tasso di disoccupazione giovanile ha toccato un livello preoccupante, raggiungendo il 18,8% ad agosto, un segnale chiaro dei problemi strutturali del mercato del lavoro e delle difficoltà dei neolaureati nell’ingresso nel mondo del lavoro.
In aggiunta a ciò, i rischi di deflazione pesano sulle aspettative economiche, rendendo ancor più difficile per le famiglie e le imprese affrontare le reali condizioni di mercato. Le misure adottate non possono dunque essere viste come risolutive, ma piuttosto come un primo passo verso un processo di recupero che necessita di un approccio coordinato e di lungo termine.
Il governo cinese e la PBoC continuano a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione economica, indicando che ulteriori interventi potrebbero essere necessari per affrontare in modo efficace le sfide in corso e mantenere la stabilità economica del paese.