Il teatro stabile del FVG festeggia 70 anni: celebrazioni e iniziative per Trieste e l’Italia
Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, noto come Il Rossetti, celebra un importante traguardo: i suoi 70 anni di attività e il ricongiungimento di Trieste all’Italia. Questa ricorrenza si arricchisce di significato con una serie di eventi che si svolgeranno nel corso dei prossimi mesi, a partire dal 24 settembre, sotto il titolo “1954-2024: Trieste, l’Italia, il Teatro Stabile”. L’iniziativa rappresenta un momento di riflessione culturale e sociale, unendo la storia locale e le arti performative.
inaugurazione della sala 1954: un nuovo spazio per la cultura
Il progetto della nuova sala
L’inaugurazione della “Sala 1954” segna l’inizio delle celebrazioni. Questo spazio polifunzionale, situato al primo piano del Teatro, è stato progettato per adattarsi a diverse forme d’arte, avendo in passato svolto il ruolo di uffici, sala prove e magazzini. Con i suoi 54 posti, la Sala 1954 offre un’ottima opportunità per la produzione di spettacoli intimi che spaziano dalla prosa alla musica. La versatilità di questo luogo consente di ospitare anche performance dei Piccoli di Podrecca, conferenze, proiezioni e corsi di formazione per giovani artisti.
Attività e opportunità
La Sala 1954 non è solo un luogo di esibizione, ma rappresenta un hub di attività culturali che mirano a coinvolgere la comunità. Le attività formative in programma puntano a stimolare la creatività e a fornire strumenti agli aspiranti artisti. Questa iniziativa è parte integrante del progetto complessivo “1954-2024: Trieste, l’Italia, il Teatro Stabile”, che intende utilizzare il palcoscenico del teatro come piattaforma per il dialogo culturale e la crescita personale.
spettacoli speciali: un viaggio nella storia di trieste
“Trieste 1954” di Simone Cristicchi
Le celebrazioni ufficiali continueranno con rappresentazioni teatrali che ricorderanno il significato del 1954 per Trieste. In particolare, “Trieste 1954” di Simone Cristicchi, previsto per il 26 ottobre, esplorerà le emozioni e le tensioni vissute dalla popolazione locale durante il periodo di transizione del dopoguerra. Cristicchi, conosciuto per la sua capacità di fondere musica e narrazione, offrirà al pubblico un’esperienza coinvolgente e riflessiva.
“26 ottobre: un mare di ombrelli” di Gianni Gori
Subito dopo, dall’1 al 10 novembre, sarà la volta di “26 ottobre: un mare di ombrelli”, un’opera di Gianni Gori che combina elementi radiofonici e teatrali. Questa produzione presenterà testimonianze realistiche e personali di chi ha vissuto in prima persona i momenti drammatici e significativi del ricongiungimento di Trieste all’Italia. Attraverso le storie narrate, gli spettatori avranno modo di immergersi nella memoria collettiva e nella storia recente.
mostre e incontri: un calendario ricco di eventi
La mostra fotografica “1954”
Parallelamente agli spettacoli, dal 21 al 27 ottobre, il foyer del Teatro Stabile ospiterà una mostra fotografica intitolata “1954”, curata dalla Lega Nazionale. Questa esposizione avrà come obiettivo quello di illustrare, attraverso immagini storiche, i momenti salienti che hanno caratterizzato quel periodo cruciale per Trieste. Le fotografie offriranno un affascinante sguardo nel passato, permettendo ai visitatori di comprendere meglio l’impatto del ricongiungimento sulla città e la sua popolazione.
Conversazione e proiezione del documentario
Infine, il 21 ottobre alle ore 18, si svolgerà un incontro con Karoline Steckley, seguito dalla proiezione del documentario “Le ragazze di Trieste”. Questo filmato rappresenta una testimonianza significativa di storie femminili legate a Trieste, ampliando la narrazione storica e rendendo visibili esperienze spesso trascurate. Questi eventi rientrano nel quadro delle iniziative sostenute dal Ministero della Cultura e dall’assessorato alla Cultura della Regione FVG.
La programmazione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per il 2024 non è solo un tributo a sette decenni di attività, ma una particolare opportunità per la riflessione e la crescita culturale della comunità di Trieste in un contesto di nuova apertura e dialogo.