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Il successo della prima edizione della Notte dei Ricercatori a Urbino: oltre 3.000 visitatori

Il successo della prima edizione della Notte dei Ricercatori a Urbino: oltre 3.000 visitatori - Bagolinoweb.it

L’evento di divulgazione scientifica Notte dei Ricercatori e delle Ricercatrici, tenutosi a Urbino, ha riscosso un notevole successo, attirando più di 3.000 visitatori tra le sedi di Urbino e Fano. Organizzato dall’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, l’evento ha aperto le porte dei laboratori di ricerca al pubblico, consentendo a professori e studenti di comunicare in modo diretto e coinvolgente i risultati delle loro ricerche. La manifestazione ha avuto un’ottima affluenza anche online, con oltre 400 visualizzazioni in diretta.

L’affluenza al Collegio Raffaello e la partecipazione online

Il Collegio Raffaello ha registrato un flusso costante di circa 1.500 visitatori. Questo spazio, dedicato alla cultura e alla formazione, ha rappresentato uno dei punti focali dell’evento. Per coloro che non hanno potuto partecipare di persona, è stata garantita la possibilità di seguire l’evento in streaming, rendendo l’incontro accessibile a un pubblico più ampio. La scelta di fornire una copertura online testimonia l’impegno dell’università nel promuovere la scienza anche a chi, per vari motivi, non ha avuto la possibilità di recarsi in presenza.

La comunità di Urbino ha dimostrato un forte interesse nei confronti delle attività di ricerca, confermando come l’evento possa fungere da ponte tra il mondo accademico e i cittadini. Infatti, nel corso della serata, i vari laboratori e gli stand allestiti nelle due città hanno attratto un gran numero di visitatori, evidenziando un chiaro segnale di apertura verso il dialogo scientifico e culturale.

Attività e laboratori che hanno catturato l’attenzione dei visitatori

Tra le varie iniziative proposte, uno degli eventi che ha suscitato maggiore interesse è stato il laboratorio di scrittura “La grammatica della fantasia”, tenutosi presso la Biblioteca San Girolamo. Questo laboratorio si è rivelato particolarmente apprezzato dalle famiglie e dai bambini, molti dei quali hanno partecipato attivamente, dimostrando come la scienza e la creatività possano intrecciarsi in modi innovativi e divertenti.

Un’altra attrazione significativa è stata l’Open Restoration Point della Scuola di Conservazione e Restauro, che ha permesso ai partecipanti di approfondire le tecniche di restauro artistico. Qui, i visitatori hanno potuto osservare e comprendere le differenze e i dettagli relativi allo stato di un’opera d’arte, sia prima che dopo il recupero. Questo tipo di attività ha avvicinato il pubblico ai processi di conservazione, stimolando un interesse verso il patrimonio culturale.

Infine, l’Orto Botanico ha rappresentato un altro punto di grande affluenza, offrendo visite guidate e laboratori di Etnobotanica. Queste attività hanno permesso agli ospiti di scoprire meglio le varie specie vegetali e il loro utilizzo nel contesto scientifico e culturale, favorendo una maggiore consapevolezza verso la biodiversità.

La risposta dell’Università e le ambizioni future

In merito al successo dell’evento, il rettore Giorgio Calcagnini ha espresso soddisfazione, sottolineando l’importanza di aver portato i laboratori universitari nel cuore della comunità. Calcagnini ha evidenziato come l’incontro tra scienza e cittadinanza possa arricchire entrambi i mondi, rendendo la ricerca più accessibile e comprensibile a chi non ha un background specialistico.

Fabio Musso, prorettore alla terza missione e public engagement, ha confermato la volontà di continuare su questa strada per rendere la scienza e il sapere un patrimonio collettivo. La sensibilizzazione verso il pubblico, secondo Musso, è fondamentale per stimolare l’interesse e far emergere il valore pratico dei progetti di ricerca.

Il professor Alessandro Bogliolo, coordinatore del comitato scientifico, ha descritto l’evento come “entusiasmante”, mettendo in risalto il coinvolgimento di tutti i membri dell’ateneo, dai ricercatori agli studenti, sottolineando l’importanza della collaborazione e dello spirito di comunità.

Con un programma di 71 eventi che ha attratto un pubblico curioso e interessato, l’iniziativa si propone di diventare un appuntamento fisso per l’Università, continuando a stimolare l’interesse e il dialogo sul tema della ricerca scientifica e culturale nella comunità di Urbino e oltre.