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Il rinnovamento della Democrazia Cristiana in Calabria: la sfida di Totò Cuffaro

Il rinnovamento della Democrazia Cristiana in Calabria: la sfida di Totò Cuffaro - Bagolinoweb.it

A Lamezia Terme, la Democrazia Cristiana si prepara a intraprendere un nuovo percorso che mira a ripristinare una visione moderata e centrica nel panorama politico italiano. Totò Cuffaro, segretario nazionale del partito, insieme ai suoi collaboratori e storici esponenti della DC calabrese, ha recentemente presentato la strategia ideata per coinvolgere nuovamente gli elettori, riconoscendo il successo riscontrato in Sicilia alle ultime elezioni. Cuffaro evidenzia come la DC non debba limitarsi a un simbolo, ma devi riorganizzarsi attorno a una cultura e un’idea condivisa, per tornare a sostenere i valori della buona politica.

L’importanza del radicamento locale

Nel suo incontro, Cuffaro ha sottolineato l’essenza della Democrazia Cristiana come partito radicato nella realtà sociale e culturale dei territori. A tal riguardo, ha dichiarato: «Non abbiamo la presunzione di essere quelli giusti ma abbiamo fatto un esperimento che in Sicilia ha funzionato». La formazione di un movimento politico che tragga forza dalle singole comunità è cruciale in un momento storico caratterizzato da divisioni sempre più profonde. La presenza di figure storiche come Mario Tassone e Michele Ranieli, accanto a giovani e donne motivate, testimonia un’apertura alle nuove generazioni e un intento di rinnovamento.

Cuffaro rievoca la figura di Don Luigi Sturzo, fondatore della DC, citando la sua celebre dichiarazione sulla direzione futura del partito: «So da dove parto ma non so dove voglio arrivare». Questa frase rappresenta il mantra di un partito che, pur nella sua incertezza, cerca di ricostruire una proposta politica credibile, in un contesto in cui i cittadini europei chiedono una maggiore attenzione e un migliore ascolto delle loro esigenze.

La sfida del centrismo nell’attuale scenario politico

Il dibattito sul futuro del centrismo è al centro delle analisi politiche. Cuffaro riconosce le sfide che un’area moderata deve affrontare in un contesto di crescente polarizzazione: «I cittadini hanno tanto bisogno di buona politica, che sia o meno il centrismo». Anche gli esperti di scienze politiche concordano che il panorama attuale, caratterizzato da un’accelerazione verso posizioni estreme, non rappresenti adeguatamente la complessità delle istanze della popolazione italiana.

La Democrazia Cristiana, secondo Cuffaro, può rappresentare una risposta a questa domanda di moderazione, ripristinando il dialogo tra le diverse anime della società. È evidente che il partito abbia l’ambizione di ritagliarsi un ruolo significativo, portando avanti una proposta che non si muova solo tra destra e sinistra, ma si attivi per un’empatia più reale con il linguaggio e le necessità della gente.

Autonomia differenziata e prospettive per il Mezzogiorno

Un tema cruciale che Cuffaro affronta riguarda l’autonomia differenziata, uno dei punti chiave dell’attuale agenda politica italiana. Provando a mantenere un approccio equilibrato, l’ex governatore ha espresso riserve sull’implementazione di tale riforma, mettendo in evidenza il rischio di amplificare le disuguaglianze già esistenti tra le diverse parti del paese. «Vengo da una regione essa stessa autonoma e ritengo che tale riforma non farà certo il bene del Sud e dell’Italia», afferma Cuffaro, sottolineando i problemi di sviluppo e infrastrutture che continuano a penalizzare il Mezzogiorno.

In questo contesto, Cuffaro riconosce la legittimità del referendum in merito all’autonomia, manifestando il proprio appoggio alle ragioni che sostengono tale iniziativa. Secondo lui, è fondamentale avviare un dibattito serio per comprendere come questa riforma possa intersecarsi con le necessità delle regioni meridionali, evitando ulteriori svantaggi.

La questione della giustizia e la fiducia nel rinnovamento

Un altro tema delicato affrontato da Cuffaro è quello della giustizia, un argomento a lui particolarmente caro. Da ex governatore coinvolto in vicende giudiziarie, ha affermato: «Pur avendone avuto le carni graffiate, le mie vicende hanno aumentato in me un sentimento di fiducia». Ciononostante, Cuffaro è consapevole delle criticità che affliggono il sistema giudiziario italiano e riconosce che ci siano storture da correggere.

La sua dichiarazione sottolinea un elemento di riflessione: chi sostiene la giustizia, senza aver subito esperienze personali, ha una visione differente rispetto a chi, come lui, ha vissuto momenti di difficoltà. Pertanto, Cuffaro sostiene la necessità di mantenere la divisione e l’equilibrio dei poteri, valorizzando l’importanza di una giustizia trasparente ed efficace, come delineato dal ministero attuale. Con una visione ottimistica, i democristiani si impegnano a rimanere fiduciosi nel cambiamento e a lavorare per il ripristino della credibilità delle istituzioni.