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Il mudì: un museo diffuso che rivitalizza L’Aquila e il suo territorio per la cultura 2026

Il mudì: un museo diffuso che rivitalizza L'Aquila e il suo territorio per la cultura 2026 - Bagolinoweb.it

Il MuDi, il Museo diffuso del Parco Sirente Velino, sta per diventare un elemento cruciale nel grande progetto di L’Aquila come capitale della cultura per il 2026. Situato nel suggestivo borgo di Goriano Valli, questo innovativo museo non è solo un punto di riferimento culturale, ma anche un volano per lo sviluppo economico e sociale dell’intero territorio aquilano. Con l’inaugurazione delle sue 16 stazioni, il MuDi si propone di raccontare storie della civiltà contadina e di promuovere un approccio più sostenibile e coinvolgente per la vita nelle aree interne.

La visita del sindaco Pierluigi Biondi

Pierluigi Biondi, sindaco di L’Aquila, ha recentemente visitato il MuDi, esprimendo il suo entusiasmo per l’iniziativa. Durante la sua visita, ha sottolineato l’importanza del museo nel contesto della preparazione per il 2026, definendo il progetto come un’opportunità per stimolare investimenti e promuovere lo sviluppo nel territorio. Insieme al sindaco di Tione degli Abruzzi, Stefania Mariani, e all’ideatore del MuDi, Fausto Di Giulio, Biondi ha ricevuto una “Future key”, un dono simbolico rappresentante la speranza per un futuro innovativo, accompagnato dal libro “Immagina” di Jane McGonigal. Questo gesto ha rappresentato un modo per incoraggiare tutti a guardare al futuro con ottimismo, enfatizzando il valore della creatività e della collaborazione.

Il primo cittadino ha anche avuto modo di constatare l’interesse suscitato dal MuDi, che ha già registrato il sold out durante la prima domenica di visite su prenotazione. Questo successo è indicativo dell’attrattiva del museo, che ha fatto arrivare visitatori da diverse regioni italiane. Le prenotazioni sono già aperte per future visite, dimostrando che c’è un vivo interesse per il Museo e per la storia che intende raccontare.

La funzione sociale e culturale del MuDi

Il MuDi è molto più di un semplice museo; rappresenta un modello di come le istituzioni possono stimolare la rinascita dei borghi e delle zone interne. Fausto Di Giulio, che ha sviluppato il progetto come parte di una iniziativa filantropica di REX Roundatbales, ha messo in evidenza come il MuDi possa attrarre leader aziendali internazionali, portando l’attenzione sulle ricchezze naturali e storiche del territorio aquilano. Questo approccio potrebbe contribuire a creare posti di lavoro e opportunità di sviluppo locale, rendendo il MuDi un esempio da seguire.

I visitatori hanno l’opportunità di scoprire le varie stazioni del museo, ognuna delle quali celebra un aspetto della tradizione e della vita contadina. Il MuDi, fra l’altro, intende superare una pura visuale museale e romantica delle aree interne, proponendo una lettura attiva e dinamica della loro identità. Un esempio è rappresentato dalla “Casa Medievale più piccola al mondo”, che intende trasmettere un’immagine autentica della vita quotidiana nel passato, attraverso la storia di Rachele Mariani e Pierfelice Capestrani, una coppia di contadini che ha vissuto per oltre mezzo secolo nel borgo.

Le attrazioni del MuDi: un viaggio tra storia e innovazione

Il MuDi si articola in diverse stazioni tematiche, ognuna dedicata a un aspetto specifico della cultura contadina e dell’identità locale. La stazione “Me-To-Me, il REX Leader Museum for The Future” è una delle più emblematiche, concepita per ospitare ritiri per manager e decisori politici e offre uno spazio di introspezione. Questa iniziativa mira a creare un ambiente favorevole al miglioramento personale, alla riflessione e alla riconnessione con la natura.

A seguire, i visitatori possono esplorare la “Cancella Rinascimentale”, che celebra l’artigianato locale, la “Bottega del Dopoguerra”, che affronta il tema dell’economia circolare, e molte altre installazioni tematiche, come “Il pagliaio”, dedicato a chi ha scelto di restare e investire nella propria terra. Questi spazi, oltre a conservare oggetti storici, raccontano storie di resistenza e passione, contribuendo a costruire un racconto collettivo della comunità.

Altre installazioni significative includono la “Cantina dell’Annonnasè”, che celebra le donne di Goriano Valli e la “Cantina del Vino”, dedicata al condottiero Braccio Fortebraccio. Queste stazioni stimolano l’immaginazione e il legame con il passato, enfatizzando l’importanza delle tradizioni locali e mantenendo viva la memoria storica del territorio.

Come visitare il MuDi e prenotare visite

Il MuDi è accessibile al pubblico ogni domenica tramite prenotazione. I visitatori possono contattare la Cooperativa di comunità Cuore delle Valli per garantire la propria partecipazione a uno dei tour guidati. Queste visite non solo offrono l’opportunità di esplorare un patrimonio culturale unico, ma anche di interagire con la storia in un contesto dinamico e contemporaneo.

Questo approccio innovativo rende il MuDi un luogo di incontro dove cultura, storia e innovazione si fondono per creare esperienze memorabili. L’Aquila e i suoi dintorni potranno quindi continuare a scrivere nuove pagine della propria storia, preparando il terreno per un futuro ricco di opportunità.

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