Alfio Di Battista si appresta a celebrare un importante traguardo per il suo libro “4 giugno 1944. Le voci spezzate dei martiri di Capistrello”. Pubblicato da Radici Edizioni, quest’opera nasce in occasione dell’ottantesimo anniversario della strage avvenuta nella stazione di Capistrello, dove 33 persone innocenti persero la vita a causa della violenza dell’esercito tedesco in ritirata. Il volume ha recentemente ricevuto la Menzione d’Onore al Premio Fiuggi Storia ed è stato selezionato tra i finalisti per il Premio di Storia Monte Carmignano per l’Europa 2024, nella sezione dedicata a “Campania e terre di confine”.
La strage di Capistrello e il contesto storico
Il 4 giugno 1944 segna una data fondamentale nella storia di Capistrello e dell’Italia, in cui il dramma della Seconda Guerra Mondiale si fa tangibile nella vita quotidiana dei cittadini. Durante la ritirata dall’Italia, gli eserciti tedeschi perpetrarono numerosi crimini contro la popolazione civile, e la strage di Capistrello è tragicamente rappresentativa di questo periodo buio. Nella cittadina marsicana, 33 innocenti vennero brutalmente assassinati, un’azione che rimase a lungo nell’oscurità e che oggi viene finalmente portata alla luce grazie a opere come quella di Di Battista.
Il libro di Alfio Di Battista non si limita a narrare i fatti; diventa un mezzo per restituire dignità e voce a coloro che furono vittime di questa violenza gratuita. Ricostruendo le testimonianze e contestualizzando storicamente l’accaduto, si offre ai lettori l’opportunità di comprendere non solo la dimensione umana della tragedia, ma anche le sue implicazioni storiche e sociali. La strage di Capistrello è collegata ad altre atrocità commesse in diverse località italiane, tra cui un evento simile avvenuto a Caiazzo il 13 ottobre 1943, dove furono uccise 22 persone, a sottolineare la brutalità di uno dei capitoli più oscuri della storia italiana.
I riconoscimenti assegnati al libro
Ricevere la Menzione d’Onore al Premio Fiuggi Storia e una nomination per il Premio di Storia Monte Carmignano per l’Europa 2024 rappresenta un grande successo per Alfio Di Battista e il suo lavoro. Queste onorificenze ne testimoniano non solo il valore culturale, ma anche l’importanza storica. Il libro si confronta con opere di note case editrici italiane, emergendo per la sua capacità di porre l’accento su eventi di grande rilevanza storica, spesso trascurati nei tradizionali racconti storici.
La finale del premio si svolgerà il 26 ottobre a Caiazzo, città che ha vissuto una sorte parallela a quella di Capistrello. Entrambi i luoghi portano il peso di un passato tragico e di una memoria collettiva che merita di essere mantenuta viva. Grazie a queste iniziative, si cerca di dare voce a chi non ha mai avuto l’opportunità di raccontare la propria storia e di rendere giustizia a coloro che hanno subito violenze ingiuste.
L’importanza di mantenere viva la memoria storica
Alfio Di Battista ha sottolineato l’importanza di raccontare la storia dal punto di vista delle vittime, un approccio che permette di instaurare una connessione empatica con i lettori. In un contesto storico complesso e spesso buio, la narrazione delle esperienze umane è fondamentale per impedire che tali eventi vengano dimenticati. “È attraverso la memoria,” secondo l’autore, “che si possono evitare ripetizioni di simili atrocità nel presente e nel futuro.”
L’editore Gianluca Salustri ha espresso il desiderio che questo libro contribuisca a far conoscere meglio le vicende storiche del nostro territorio. L’intento è chiaro: “restaurare una verità storica rimasta in ombra troppo a lungo e sensibilizzare le nuove generazioni.” La pubblicazione di questo volume è un gesto di responsabilità nei confronti della collettività, affinché il passato non venga mai dimenticato e ogni scoria di dolore possa trasformarsi in insegnamento e rinnovamento per la società contemporanea.