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Il divieto di trasferta ai tifosi del Napoli: il legale Grimaldi chiarisce gli sviluppi legali

Il divieto di trasferta ai tifosi del Napoli: il legale Grimaldi chiarisce gli sviluppi legali - Bagolinoweb.it

La recente decisione del divieto di trasferta per i tifosi del Napoli in occasione della partita contro la Juventus ha suscitato vibranti polemiche e discussioni. L’avvocato Erich Grimaldi, che rappresenta un tifoso che ha presentato un ricorso rispetto a questo provvedimento, ha condiviso informazioni chiave e analisi della situazione in un’intervista esclusiva. Le sue osservazioni si concentrano sulla legittimità della misura, sul futuro delle trasferte dei tifosi partenopei e sull’importanza di un approccio differenziale nelle decisioni di sicurezza.

Illegittimità del divieto e futuri provvedimenti

Secondo l’avvocato Grimaldi, il provvedimento di divieto di trasferta per i tifosi napoletani sia per il match di sabato scorso che per quelli futuri è considerato illegittimo. Egli ha sottolineato che il Comitato di Analisi di Sicurezza per le Manifestazioni Sportive e l’Osservatorio devono prendere in considerazione il contesto specifico di ciascuna partita. Riferendosi alla decisione del Tar del Piemonte, che ha espresso questi concetti, il legale ha affermato che le restrizioni non possono essere applicate in modo indiscriminato a tutti i tifosi di una particolare squadra.

Grimaldi ha evidenziato che una valutazione deve essere condotta su basi individuali, senza sovrapporre le rivalità storiche e le tensioni tra tifoserie. La rivalità tra napoletani e juventini, per esempio, è diversa da quella con i cagliaritani, e questa differenziazione dovrebbe riflettersi nelle decisioni relative alla sicurezza. Il legale ha sollevato preoccupazioni sul fatto che i tifosi isolati, come gruppi di amici o famiglie, non dovrebbero essere penalizzati con il divieto di accesso allo stadio. Dall’adozione di misure preventive, piuttosto che punitive, è essenziale per la corretta gestione dell’ordine pubblico e per evitare ingiustizie nei confronti dei tifosi.

Trasferta a Empoli e le due di Milano: possibili restrizioni future

Le prossime trasferte del Napoli, in particolare quelle contro Empoli e le due sfide a Milano contro AC Milan e Inter, sollevano interrogativi su possibili futuri divieti da parte del CASMS. Grimaldi ha ribadito l’importanza di adottare un approccio basato sulle specifiche circostanze di ogni match, piuttosto che su eventi passati come gli scontri avvenuti a Cagliari. Il legale ha messo in guardia contro la possibilità che restrizioni preventive possano trasformarsi in una punizione collettiva per la tifoseria napoletana.

Ha aggiunto che il problema dell’ordine pubblico non sarà risolto con un divieto indiscriminato, visto che individui facinorosi potrebbero essere residenti in altre città e continuare a creare problemi, indipendentemente dalle restrizioni imposte ai tifosi del Napoli. Grimaldi ha evidenziato che la mancata identificazione dei tifosi problematici è uno dei punti chiave nella questione di legittimità del divieto, suggerendo che sarebbe più ragionevole mirare a restrizioni più mirate.

Rimborsi per i danni subiti dai tifosi

Un altro aspetto importante di questa vicenda riguarda i rimborsi economici che i tifosi hanno diritto a ricevere, non solo per il costo dei biglietti, ma anche per le spese sostenute per viaggi e alloggi. Grimaldi ha informato che la questione dei rimborsi è già stata sollevata e che, seguendo la riforma della giustizia amministrativa, i tifosi devono presentare la richiesta dinanzi al Tar del Piemonte entro 60 giorni per ottenere eventuali danni.

Il legale ha chiarito che le richieste di risarcimento devono essere incardinate esclusivamente dinanzi al giudice amministrativo e non a quello ordinario, per evitare confusione. La facilitazione dei rimborsi per i voli, treni e hotel prenotati ma non utilizzati resta un tema delicato. È imperativo fornire prove adeguate del mancato utilizzo dei servizi per avere diritto al ristoro dei costi.

Grimaldi ha osservato che il ministero degli Interni, responsabile della decisione di divieto, dovrà farsi carico delle ricadute negative subite dai tifosi. La situazione attuale ha imposto a molti di giustificare l’assenza dallo stadio, creando un disagio sociale. Questo non solo nei confronti dei tifosi, ma anche sul piano più ampio, in quanto suscita reazioni di orgoglio e protesta nei confronti di decisioni percepite come ingiuste.