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I trasporti in Basilicata: un sistema in crisi tra finanziamenti e promesse mancate

I trasporti in Basilicata: un sistema in crisi tra finanziamenti e promesse mancate - Bagolinoweb.it

La Basilicata si trova ad affrontare una complessa situazione nel settore dei trasporti ferroviari, con particolare focus sulle Ferrovie Appulo Lucane . Questo scenario, caratterizzato da finanziamenti mirati a mantenere attive le linee ferroviarie, si scontra con il fatto che tali linee registrano un numero esiguo di passeggeri. Nonostante gli sforzi, le problematiche di deindustrializzazione e impoverimento della regione continuano a pesare come un macigno sul futuro dei trasporti. Con le linee ferroviarie che sembrano non avere futuro, rimane l’interrogativo su come le autorità regionali e locali gestiranno il trasporto pubblico, considerando anche i recenti sviluppi e la sostituzione delle tratte ferroviarie con autobus.

La crisi del settore ferroviario in Basilicata

Negli ultimi anni, la rete ferroviaria in Basilicata è stata testimone di significativi cambiamenti e sfide. La deindustrializzazione della regione ha portato a un aumento della povertà, a una crisi idrica e a un’accentuata criminalità, rendendo particolarmente difficile la sostentazione delle infrastrutture esistenti. La FAL, attiva nel comparto, fatica a mantenere il passo in un contesto dominato da una crescente dispersione di risorse sia umane che finanziarie. Gli utenti delle linee, come quella Potenza-Bari, sono costretti a navigate tra cambi interminabili e viaggi che si protraggono per ore, a meno che non desiderino semplicemente vivere un’esperienza di lentezza quasi surreale.

Le linee ferroviarie, da qualche anno, vengono considerate un “cortile di casa” dalle FAL, mentre il collegamento tra Matera e Bari, così come altre tratte importanti, mostrano il segno del fallimento. Inutile dire che la situazione sta portando a immergersi in un sistema di trasporti fondato su linee sostitutive su gomma. Queste realtà, sebbene necessarie, comportano costi superiori rispetto ai servizi ordinari di trasporto extra-urbano e sollevano interrogativi sulla gestione delle risorse pubbliche.

I finanziamenti: una strategia controversa

È noto che l’azienda FAL gestisce annualmente consistenti finanziamenti, sia a livello nazionale che regionale, destinati a una gamma di progetti, molti dei quali sembrano destinarvisi a risultati discutibili. I fondi sono stati utilizzati per acquistare vettori a batteria, ristrutturare passaggi a livello e apertura di nuovi terminal, come il progetto del terminal di Gallitello. Tuttavia, la realizzazione di queste opere ha sollevato dubbi sulla loro effettiva necessità e sull’efficienza nell’utilizzo dei fondi pubblici.

La situazione critica è accentuata da un’inefficienza progettuale storica. In trent’anni, le FAL hanno speso oltre 120 miliardi di lire per un anello metropolitano di Potenza mai realizzato, culminato nella costruzione di pochi sottopassi e miglioramenti limitati. Verrà mai recuperata la tratta Potenza-Laurenzana? Questa domanda rimane senza risposta, mentre altri progetti, come nel caso della ciclovia Potenza-Pignola, sono stati finanziati ma non completati, lasciando la popolazione in uno stato di incertezza.

La mancanza degli utenti e la carenza di interconnessioni

La realtà è che la linea principale collegante Potenza e Avigliano è l’unica ad attrarre una certa clientela, mentre le altre linee sono sempre più deserte. Il service FAL, operante tra Scalo Inferiore e Potenza Superiore, testimonia un calo progressivo degli utenti, che prediligono semplicemente un viaggio veloce piuttosto che affrontare il disguido dei cambi. La questione dell’accessibilità delle stazioni è un altro elemento cruciale: le chiusure delle stazioni, come quella di Mancusi, unitamente alla mancanza di collegamenti funzionali, hanno limitato ulteriormente le opzioni per i passeggeri.

Strategie di trasporto come l’integrazione tra treno e gomma, fondamentali per migliorare l’esperienza dell’utente, sono state scarsamente attuate. La popolazione di aree popolate, come il rione Lucania, e le promesse di costruzione di infrastrutture come scale mobili e parcheggi sono rimaste inapplicate, alimentando il malcontento verso le autorità competenti. Mentre il sistema di trasporti sembra affondare in un mare di inefficienza, il dubbio rimane: quante altre opportunità di miglioramento verranno perse prima che si intraprendano azioni decisive?

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