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I margini delle imprese italiane crescono nonostante la contrazione dei ricavi: analisi dei dati di Mediobanca

I margini delle imprese italiane crescono nonostante la contrazione dei ricavi: analisi dei dati di Mediobanca - Bagolinoweb.it

L’analisi condotta dall’Area Studi di Mediobanca offre uno sguardo approfondito sullo stato delle imprese italiane medio-grandi nel periodo 2014-2023. L’indagine mette in evidenza un contrasto tra la diminuzione dei ricavi e l’aumento dei margini operativi, accentuato dalla stagnazione dei salari e dal conseguente calo del potere d’acquisto dei lavoratori. Con oltre 1.900 aziende analizzate, il report riflette le dinamiche del fatturato industriale, manifatturiero, retail e dei trasporti, delineando un quadro complesso per l’economia italiana.

La discesa dei ricavi e l’erosione del potere d’acquisto

Dal 2021 al 2023, le forze economiche italiane hanno subito un cambio significativo, con una perdita del 7,6% nel potere d’acquisto dei lavoratori. Questo fenomeno è strettamente legato ai salari stagnanti, che non hanno tenuto il passo con l’inflazione. Le aziende, nel tentativo di adattarsi alle mutate condizioni di mercato, hanno visto un calo del fatturato nominale pari al 6,8%.

Le 1.900 società analizzate da Mediobanca, che comprendono le imprese con oltre 500 dipendenti, rappresentano una parte consistente dell’economia italiana, contribuendo significativamente al fatturato industriale e manifatturiero. Il report mostra che, nonostante i ricavi in diminuzione, le aziende hanno trovato margini per crescere. Questa apparente contraddizione è una diretta conseguenza della gestione oculata dei costi, in particolare dei costi d’acquisto.

Aumento dei margini operativi e gestione dei costi

Nel 2023, le aziende italiane hanno registrato un utile operativo del 6,6% sui ricavi. Questo dato rappresenta un miglioramento rispetto alla media del 5,8% tra il 2015 e il 2019 e segna il livello più alto dalla crisi finanziaria del 2008. Una delle ragioni principali di questo incremento è la diminuzione dei costi d’acquisto, che sono tornati al 85% delle vendite, stabilizzandosi in linea con la media storica.

Un altro elemento fondamentale che ha contribuito a questo quadro positivo è la “vischiosità del costo del lavoro”. Il costo della manodopera è rimasto stabile al 10,1% del fatturato, un valore nettamente inferiore alla media pre-pandemica dell’11,7%. Questa gestione virtuosa dei costi ha permesso alle aziende di fronteggiare le sfide economiche mantenendo, se non incrementando, i propri margini.

La presenza delle imprese a controllo estero

Un aspetto notevole del panorama economico italiano è la crescente influenza delle imprese a controllo estero. Queste aziende coprono il 48% del fatturato delle imprese con oltre 250 dipendenti che operano in Italia, e un impressionante 70% delle sole aziende manifatturiere. Questo fenomeno non solo riflette l’attrattiva del mercato italiano per gli investitori stranieri, ma offre anche spunti per riflessioni sulle strategie di investimento e sulle opportunità di crescita in un contesto competitivo.