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I borghi e la campagna lucana: un modello di crescita per le aree rurali di Europa e mondo

I borghi e la campagna lucana: un modello di crescita per le aree rurali di Europa e mondo - Bagolinoweb.it

Nel contesto attuale, caratterizzato da sfide economiche e sociali senza precedenti, le aree rurali italiane, in particolare la Basilicata, emergono come esempi di resilienza e potenzialità di sviluppo. Il G7 Agricoltura ha messo in evidenza l’importanza di una strategia nazionale dedicata alle zone interne, che affronti la crisi demografica e valorizzi le comunità locali. Con un focus forte sulle aree marginali, il territorio lucano si propone come case study per una crescita sostenibile e inclusiva, grazie all’impegno di enti e organizzazioni del settore agricolo.

Promuovere una strategia nazionale per le aree rurali

In questo periodo, il tema del potenziamento delle aree interne è diventato centrale per affrontare il problema dello spopolamento e della fuga dei giovani. La Cia-Agricoltori Italiani sottolinea che la Basilicata, con i suoi sette riconoscimenti di Aree InterneMarmo Platano, Alto Bradano, Val Sarmento, Collina Materana, Basso Agri, Medio Basento e Vulture – è al centro di questa strategia nazionale. Coinvolgendo 70 comuni, tale approccio mira a creare opportunità concrete per la popolazione locale, contrastando gli effetti del cambiamento climatico e dello spopolamento.

La dotazione di fondi a supporto di progetti specifici è vista come un elemento chiave per invertire la tendenza all’abbandono dei territori marginali. La Cia evidenzia non solo la necessità di fondi, ma anche di un intervento mirato sulle infrastrutture e sui servizi di prossimità. Ecco che la viabilità periferica, una gestione sostenibile delle risorse idriche, l’accesso equo ai servizi educativi e sanitari, così come il superamento del divario digitale, diventano temi centrali.

In questo contesto, è essenziale avere una programmazione univoca che guidi le politiche fiscali e di accesso al credito, affinché si possa favorire il ricambio generazionale e garantire la vitalità delle piccole comunità locali. Inoltre, l’accento posto sulla valorizzazione delle imprese familiari agricole è fondamentale per mantenere un tessuto sociale e produttivo sano.

Un piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione

La Cia ha già espresso l’importanza di un piano nazionale dettagliato per l’agricoltura e l’alimentazione, facendo emergere il ruolo centrale che il settore agricolo riveste nelle aree rurali italiane. Con oltre 13 milioni di abitanti che risiedono in queste zone e più della metà della superficie agricola utilizzata del Paese, è necessario un riconoscimento concreto delle potenzialità di questo settore.

Il recupero dei terreni incolti e il riconoscimento delle funzioni ambientali dell’agricoltura sono aspetti che meritano attenzione. Investire in iniziative che puntano alla sostenibilità ambientale, alla sicurezza alimentare e alla ripresa delle tradizioni agricole diventa, quindi, di fondamentale importanza. È un appello a pensare in grande, ma operare in modo mirato e locale.

Oggi più che mai, eventi come le recenti alluvioni, l’emergenza della Peste suina e la Lingua blu evidenziano la necessità di un intervento tempestivo e mirato. Qui si chiede maggiore efficienza e rapidità: interventi più piccoli e misurati possono fare la differenza, creando un terreno fertile per progetti che possano poi espandersi su scala più ampia.

Urgenza sociale e economica nelle zone rurali

Investire nelle aree rurali va oltre la mera questione agricola e ambientale. Si tratta, infatti, di un’urgenza sociale ed economica che potrebbe determinare il futuro di intere comunità. È cruciale evitare la dispersione delle risorse e garantire che ogni azione intrapresa sia efficace e duratura. In questo senso, l’accompagnamento di Comuni, associazioni, aziende e cittadini è essenziale per realizzare le progettualità, come dimostra il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza .

Le parole del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, richiamano all’ordine e all’azione: “Con questo approccio dobbiamo interpretare lo spirito del G7 Agricoltura a presidenza italiana, per l’inclusività e la stabilità economica.” L’obiettivo finale è quello di garantire che il settore agricolo continui a fungere da custode della storia, della cultura e dell’identità dei popoli, contribuendo così alla sicurezza alimentare globale e alla vitale sostenibilità delle comunità rurali.

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