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Grondona: interventi di ristrutturazione abusivi e smaltimento illecito di rifiuti scoperti dai carabinieri

Grondona: interventi di ristrutturazione abusivi e smaltimento illecito di rifiuti scoperti dai carabinieri - Bagolinoweb.it

In un’operazione condotta dal nucleo forestale dei carabinieri di Stazzano, è emersa una situazione di grave abuso in relazione a interventi di ristrutturazione in un’abitazione privata a Grondona, in provincia di Alessandria. Le autorità hanno trovato lavori eseguiti senza i dovuti permessi di costruzione, violando inoltre le normative relative ai vincoli paesaggistici. Questo caso solleva interrogativi importanti riguardo alla gestione del territorio e al rispetto delle normative edilizie e ambientali.

Abusi edilizi: senza permesso e senza autorizzazione

L’intervento edilizio in questione, esteso su un’area di circa 600 metri quadrati, è stato realizzato senza alcun permesso di costruire. Ciò costituisce una violazione diretta del codice degli appalti e delle leggi urbanistiche italiane. Le normative in materia di costruzioni sono formulate per garantire non solo la sicurezza delle strutture, ma anche la tutela del paesaggio e dell’ambiente circostante.

In questo caso, i carabinieri hanno riscontrato che i lavori di ristrutturazione non solo erano privi di autorizzazione, ma compromettevano anche il vincolo paesaggistico che tutela l’area di Grondona. La presenza di strutture non autorizzate potrebbe avere effetti negativi sull’equilibrio ecologico della zona, rendendo urgente un intervento di ripristino da parte delle autorità competenti.

Gestione illecita dei rifiuti: un problema ambientale non trascurabile

Oltre agli abusi edilizi, i militari hanno scoperto una gestione illecita di rifiuti direttamente associata ai lavori di ristrutturazione. Le macerie risultanti da queste opere erano utilizzate come riempimento lungo il perimetro dell’abitazione, una pratica pericolosa e contro la legge. Inoltre, nel corso dell’ispezione è stato individuato un deposito incontrollato di scarti provenienti da termosifoni e caldaie non più in uso, accumulati in modo irregolare e non autorizzato.

Queste pratiche non solo violano le normative ambientali, ma pongono anche rischi considerevoli per la salute pubblica e l’integrità del suolo e delle falde acquifere. La corretta gestione dei rifiuti edili è fondamentale per garantire che i materiali di scarto siano smaltiti in modo sicuro e responsabile, evitando l’inquinamento e il degrado ambientale.

Sopralluoghi e sanzioni: le conseguenze per il proprietario dell’immobile

Durante il sopralluogo, i carabinieri hanno rinvenuto anche tracce di un mezzo cingolato nei pressi dell’abitazione, utilizzato presumibilmente per il trasporto e il posizionamento dei materiali di scarto lungo il territorio. Questo ha portato gli inquirenti a seguire il tracciato del mezzo, che conduceva verso un’area fluviale del torrente Spinti, trovando evidenti segni di sbancamento e abbandono di materiali edilizi, tra cui mattoni, cemento e sanitari.

Il proprietario dell’immobile è stato denunciato ufficialmente. Le accuse includono danneggiamento di terreni demaniali, esecuzione di lavori non autorizzati che compromettono la buona officiosità idraulica del fiume, abuso paesaggistico e urbanistico, nonché deposito incontrollato di rifiuti. Oltre alla denuncia, sono scattate sanzioni pecuniarie che ammontano a 6.500 euro, a cui si aggiungono due sanzioni amministrative di 1.400 euro ciascuna per l’occupazione illegittima di area demaniale e il danneggiamento di piante.

Questo caso rappresenta un chiaro esempio di come il controllo del territorio e la legalità debbano essere sempre rispettati, soprattutto in aree sensibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Le autorità continueranno a monitorare la situazione per garantire che non si ripetano tali violazioni.

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