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Gli effetti dell’alluvione del 2023 sulla scuderia Baldazzi-La Fenice: danni e richieste di intervento

Gli effetti dell'alluvione del 2023 sulla scuderia Baldazzi-La Fenice: danni e richieste di intervento - Bagolinoweb.it

La scuderia Baldazzi-La Fenice, situata tra Farneto e Botteghino di Zocca in provincia di Bologna, è tornata a far parlare di sé a causa dei devastanti effetti dell’alluvione che ha colpito la zona. Dai danni stimati a oltre 100.000 euro nel maggio 2023, la situazione si è ulteriormente aggravata, costringendo i titolari a richiedere un intervento urgente da parte delle istituzioni. La titolare Elisa Baldazzi ha espresso la sua frustrazione riguardo alla mancanza di azioni concrete, sottolineando il pericolo rappresentato dalla furia delle acque.

I danni causati dall’alluvione

Nel maggio 2023, la scuderia Baldazzi-La Fenice ha subito danni significativi, stimati inizialmente in oltre 100.000 euro. Nonostante i calcoli siano ancora in fase di completamento, Elisa Baldazzi ha sottolineato che l’ultima alluvione ha causato danni ancor più gravi. A differenza dello scorso anno, che ha portato a una notevole accumulazione di fango, quest’anno l’importanza dell’acqua si è rivelata devastante. “L’acqua è arrivata con molta più violenza,” ha spiegato Baldazzi, evidenziando come questa forza abbia messo a repentaglio la struttura fisica della scuderia e i macchinari utilizzati quotidianamente.

Ad accrescere la preoccupazione, un numero considerevole di animali è ospitato nella scuderia, con una ventina di cavalli che sono stati fortunatamente risparmiati dalla devastazione. Tuttavia, le strutture di sicurezza hanno subito danni ingenti, dai recinti divelti agli attrezzi danneggiati. Baldazzi ha descritto l’angoscia del giorno dopo, quando ogni angolo dell’attività era stato inondato, con la pompa dell’acqua e i refrigeratori completamente compromessi. Una situazione che mette in discussione la sicurezza operativa e la continuità dell’attività.

Le mancate risposte da parte delle istituzioni

Elisa Baldazzi ha espresso un netto disagio nei confronti delle istituzioni locali, evidenziando come, nonostante le richieste di intervento, non sia stata ricevuta alcuna risposta favorevole. “Abbiamo chiesto supporto, ma non ci hanno ascoltati,” ha spiegato. Alma sua, i titolari della scuderia avevano persino proposto di intervenire autonomamente, coprendo le spese per l’assunzione di tecnici in grado di effettuare lavori di manutenzione. Tuttavia, la risposta istituzionale è stata negativa, rendendo chiaro quanto poco siano disposte a intervenire in situazioni di emergenza.

Questo scenario complesso ha portato a una situazione di stallo, in cui la scuderia Baldazzi-La Fenice ha cercato di prendere l’iniziativa per garantire la sicurezza dell’area circostante. L’idea di ripulire l’alveo del torrente Zena e rinforzare il terreno con un muretto è stata proposta, ma anche questa iniziativa ha ricevuto un diniego. La mancanza di finanziamenti, secondo quanto dichiarato, ha impedito alla sola azienda che ha tentato qualche intervento di continuare oltre un quarto dell’area da trattare.

Futuro incerto per la scuderia

Con la scuderia già in fase di trasformazione in una società sportiva e l’intenzione di affiliarsi a una federazione, la situazione attuale mette a rischio progetti e investimenti futuri. Gli incessanti eventi alluvionali hanno sollevato interrogativi sul futuro dell’attività, che si trova a un bivio. “Se la zona non viene messa in sicurezza, è un azzardo che non possiamo permetterci,” ha chiarito Baldazzi, evidenzando la serietà della situazione.

Investire nella struttura senza garanzie di protezione contro ulteriori inondazioni rappresenta una grossa responsabilità. Nella mente dei titolari, si staglia sempre la possibile ritorno delle piogge e degli eventi atmosferici avversi, con la speranza che la natura sia benevola. La sicurezza della scuderia, così come quella degli animali e degli investimenti, resta in bilico, in attesa di una risposta concreta da parte delle autorità competenti.