Il panorama economico in Germania è sempre più allarmante, mentre i principali istituti di ricerca rivedono al ribasso le loro stime su crescita e produttività. Le nuove proiezioni indicano un calo del PIL nel 2024 e una ripresa poco incoraggiante per il 2025, sollevando preoccupazioni significative non solo per la Germania, ma anche per i partner europei, in particolare per l’Italia. Con l’Eurozona già fragile, la situazione economica tedesca mette a rischio le prospettive di crescita dell’intero blocco.
Previsioni negative sul PIL tedesco
A partire dal 2024, la previsione di un significativo calo del PIL dello 0,1% sta suonando come una campana di allerta per gli economisti. Rispetto alle proiezioni precedenti di un incremento dell’0,1%, il cambiamento di rotta evidenzia il deterioramento della situazione economica. Se tali previsioni si concretizzeranno, la Germania affronterà il secondo anno consecutivo di recessione, dopo un calo del -0,3% registrato nel 2023. Questo andamento negativo ha già avuto effetti tangibili, come dimostrato dalla flessione del PIL dello 0,1% nel secondo trimestre del 2024, che potrebbe ripetersi nel terzo trimestre, ufficializzando così la recessione tecnica.
I segnali di stagnazione economica sono visibili in vari settori, con un’industria sotto pressione e un contesto internazionale che sembra aggiungere ulteriori complicazioni. Le previsioni ristrette pongono domande su come la Germania possa rimontare questa situazione e quale impatto avrà sui suoi partner commerciali, portando probabilmente a una revisione delle politiche da parte della Banca Centrale Europea.
Rimbalzo atteso per il 2025, ma dubbi persisteranno
Le aspettative per il 2025 non sono molto più ottimistiche, poiché gli istituti economici tedeschi prevedono una crescita del PIL che si attesta all’0,8%, un netto ridimensionamento rispetto all’1,4% pronosticato in precedenza. Questo cambiamento riflette non solo la recessione attuale ma anche una serie di fattori strutturali che stanno influenzando l’economia tedesca in modo indiretto. Mentre nel 2026 si prevede un ulteriore miglioramento a un tasso di crescita dell’1,3%, la strada verso una stabilizzazione sostanziale è ancora lunga. Anche l’OCSE ha abbassato le sue previsioni, fissando le stime per il 2024 a un deludente 0,1% e per il 2025 all’1%.
Intanto, la decarbonizzazione, la digitalizzazione e le dinamiche demografiche stanno creando un contesto difficile da navigare. L’industria tedesca è sottoposta a pressioni crescenti, evidenziando la necessità di interventi significativi per stimolare la crescita. Gli imprenditori esprimono preoccupazioni riguardo ai costi elevati dell’energia, alla burocrazia e alla crescente difficoltà nel trovare manodopera qualificata.
Critiche alla politica economica tedesca
Gli economisti non risparmiano critiche alla coalizione di governo tedesca, ritenuta poco efficace nella sua risposta alle sfide attuali. Il cosiddetto pacchetto di sostegno radicale proposto dall’esecutivo non sembra in grado di generare l’impulso necessario per affrontare le difficoltà economiche. Secondo esperti come Geraldine Dany-Knedlik, dell’Istituto tedesco per la ricerca economica , “L’impatto delle misure avverrà solo in un secondo momento e sarà di una natura meno incisiva.” I richiami a un cambiamento di rotta politico si fanno sentire più forti che mai, mentre la Germania deve affrontare una serie di sfide strutturali e congiunturali.
La crescita media dell’economia tedesca, che si è dimezzata a un modesto 1,4% rispetto ai periodi precedenti alla crisi finanziaria e alla pandemia, rende evidente la fragilità dell’attuale situazione. La preoccupazione cresce anche nei mercati internazionali, poiché una Germania in difficoltà non può che esercitare una pressione negativa sugli altri membri dell’Eurozona. I dati recenti confermano che un recupero sostenibile richiederà determinazione e strategie innovative, elementi cruciali per una ripresa duratura e per il rafforzamento della stabilità economica in Europa.