L’attenzione sulla violenza di genere e sulla tutela delle vittime sta guadagnando terreno anche a livello europeo. Durante un incontro a Bruxelles, il Capogruppo Luciano D’Amico ha presentato un’importante iniziativa normativa per l’istituzione del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato in Abruzzo. Questa iniziativa è stata parte della Tavola Rotonda sul contrasto alla violenza di genere, organizzata dall’Eurodeputato Mario Furore e dal Coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, Gianluca Castaldi.
La necessità di una protezione chiare e istituzionalizzata
Luciano D’Amico ha sottolineato che è fondamentale fornire una risposta sociale adeguata alla sofferenza delle vittime, indipendentemente dal tipo di reato. La violenza di genere, in particolare, richiede un’attenzione specifica, poiché gran parte di questi crimini si verifica tra le mura domestiche, devastando le vite delle persone coinvolte su più fronti emotivi e sociali. La proposta di un Garante regionale è vista come un passo necessario per garantire che le istituzioni siano presenti e attive nel fornire protezione e supporto, attraverso leggi chiare e figure specializzate.
Il riconoscimento delle vittime e il loro trattamento con dignità è un principio cardine stabilito dalla Direttiva 29/2012/UE, che sottolinea l’importanza di un trattamento rispettoso e senza discriminazioni. Questo approccio è vitale per affrontare le sfide legate alla violenza di genere e per promuovere il benessere delle vittime. D’Amico ha messo in evidenza come questo Garante potrebbe svolgere un ruolo cruciale nel garantire che i diritti delle vittime siano tutelati e che venga fornito un supporto adeguato e mirato.
Le funzioni del Garante e il suo impatto
La proposta prevede che il Garante regionale delle vittime di reato svolga funzioni specifiche, tra cui l’ascolto delle istanze delle vittime, la promozione di una protezione adeguata e l’assistenza a lungo termine. Questo organo sarà un intermediario imparziale, capace di garantire una tutela completa attraverso una valutazione individuale delle necessità di protezione. Tali funzioni richiederanno una stretta collaborazione con diverse agenzie del territorio, la magistratura e altri organi di garanzia per garantire un approccio coordinato e sistematico.
In particolare, il Garante potrà contribuire a formare le forze dell’ordine e la polizia locale, per prevenire il rischio di vittimizzazione secondaria durante le indagini e i procedimenti legali. Si tratta, dunque, di un’istanza fondamentale per costruire un sistema di protezione efficiente e integrato, nel quale le esigenze delle vittime siano ascoltate e rispettate.
Un approccio complementare e non antagonista
D’Amico ha messo in evidenza che l’istituzione di un Garante per le vittime di reato non è in conflitto con il Garante regionale delle persone detenute o private della libertà personale, ma rappresenta piuttosto un approccio complementare. In questo modo, l’obiettivo è quello di creare un sistema in grado di tutelare i diritti di tutte le parti coinvolte, sia le vittime che i perpetratori, in un’ottica di giustizia e di protezione dei diritti umani.
Nella norma proposta, verranno stabilite chiaramente le funzioni del Garante, verrà definita la figura della vittima e ci saranno indicazioni sui criteri di nomina, le cause di incompatibilità, e le modalità di cooperazione con le agenzie già operative sul territorio. Questa rete multidisciplinare di supporto e tutela si propone di affrontare le problematiche legate alla violenza di genere in modo coordinato e proattivo, assicurando adeguati strumenti per la protezione delle vittime di reato.
Questo progetto normativo rappresenta un passo significativo verso un sistema più giusto e attento ai diritti delle persone vulnerabili, mirando a garantire che ogni vittima possa contare su una protezione e un’assistenza adeguate.