Francesco Brioschi, noto editore milanese e fondatore della casa editrice a lui intitolata, è deceduto all’età di 86 anni nella sua città natale, Milano. La notizia della scomparsa è stata diffusa dai suoi marchi editoriali, tra cui la sigla dedicata ai libri per ragazzi Valentina. Brioschi ha lasciato un segno indelebile non solo nel campo dell’editoria, ma anche in ambito accademico e nella ricerca, dimostrando un’intensa passione per la cultura e l’istruzione.
Un percorso accademico di successo
Nato nel 1938, Francesco Brioschi ha seguito un percorso formativo eccellente che lo ha portato a laurearsi in ingegneria elettronica presso il Politecnico di Milano nel 1962. La sua carriera si è poi arricchita di esperienze internazionali, tra cui un periodo come Research Fellow all’Harvard University dal 1967 al 1968. La sua carriera accademica è decollata nel 1969, quando ha assunto la prima cattedra in Controlli Automatici, contribuendo alla creazione di nuovi piani di studio in Marketing e Gestione Aziendale, che sotto la sua direzione hanno preso forma come Ingegneria Gestionale.
Nel 1976, Brioschi diventa professore ordinario di Ricerca Operativa, mettendo a frutto le sue competenze nel settore della Matematica Applicata, dell’Economia e della Finanza. Inoltre, ha collaborato come docente presso l’École Nationale des Ponts et Chaussees a Parigi tra il 1989 e il 1991. Oltre alle attività di insegnamento, ha esercitato anche un’importante funzione come editorialista per Il Sole 24 Ore, ricoprendo ruoli strategici come consigliere di amministrazione in diverse società quotate e presiedendo Banknord Gepafi Sim, oggi conosciuta come Banor Sim. Era inoltre professore emerito di Assetti Proprietari e Governance di Impresa, un testimone del suo impegno nel promuovere una cultura di eccellenza accademica.
L’inizio dell’avventura editoriale
La carriera di Francesco Brioschi nell’editoria è cominciata solo nel 2002, un traguardo che giunse dopo una vita dedicata principalmente all’insegnamento e alla ricerca. La creazione della casa editrice Francesco Brioschi Editore è stata il risultato di un forte desiderio di condividere le proprie passioni attraverso pubblicazioni mirate a esplorare temi di attualità economica e finanziaria, oltre a questioni ambientali.
Nonostante abbia iniziato a pubblicare saggi, la sua inarrestabile curiosità intellettuale lo ha spinto rapidamente ad ampliare l’offerta editoriale. È nato così il progetto “Gli altri”, volto a dare voce a narratori di diverse aree geografiche e culture, cominciando con autori iraniani e russi, per poi abbracciare letterature di tutti i continenti. La casa editrice ha pubblicato opere di autori come Inaam Kachachi e Abbas Maroufi, esplorando generi che vanno dalle saghe familiari ai thriller. Nel tempo, Brioschi ha arricchito il catalogo con opere di autori emergenti e consolidati nel panorama del new journalism, come Ben Rawlence e Souad Mekhennet, portando freschezza e innovazione nel mondo dell’editoria italiana.
Un’eredità culturale e imprenditoriale
Oltre a fondare la casa editrice, Francesco Brioschi ha anche investito nella creazione di librerie che portano il suo nome, con l’obiettivo di promuovere la lettura e la cultura. La prima libreria è stata aperta a Crema, seguita da altri punti vendita a Milano, inclusa una sede all’interno della storica Libreria della Natura di Corso di Porta Romana, il cui rilancio era previsto nei prossimi giorni ma, sfortunatamente, è stato rinviato a causa della sua scomparsa.
La visione di Brioschi di espandere il mercato del libro e di creare spazi fisici dedicati alla letteratura ha contribuito a rafforzare la cultura del libro in Italia. La sua dedizione all’editoria e alla pubblicazione di opere significative ha non solo arricchito il panorama letterario italiano, ma ha anche rappresentato un faro per le nuove generazioni di scrittori e lettori. La perdita di Francesco Brioschi lascia un vuoto nell’industria editoriale, ma la sua eredità continua a vivere attraverso le opere pubblicate e le librerie da lui create.