Il match tra Fiorentina ed Empoli si è concluso con un deludente pareggio a reti inviolate, senza alcuna emozione da segnalare. La partita, giocatasi al Castellani, ha lasciato i tifosi frustrati e ha portato a un’analisi critica della situazione attuale della squadra viola. Mentre la coppa si avvicina, il team sembra trovarsi in una fase di stallo, lontano dalle ambizioni di inizio stagione e da una solida identità di gioco.
La situazione della Fiorentina
La Fiorentina si presenta al Castellani con una nuova impostazione tattica, modificata dal tecnico Palladino. Tuttavia, nonostante i cambiamenti, la squadra continua a trovarsi in una sorta di limbo calcistico, lontana dalle posizioni di vertice della classifica. L’insoddisfazione nei confronti del rendimento della squadra è palpabile. Gudmundsson, che ha fatto il suo debutto da titolare, non è riuscito a esprimersi al meglio, subendo la marcatura dei difensori dell’Empoli e risultando poco supportato dai compagni di squadra. Tra i momenti degni di nota, si segnala un acceso confronto con Cataldi su chi dovesse battere una punizione, evidenziando la tensione all’interno del gruppo. La mancanza di ritmo e di azioni pericolose ha dato vita a una partita poco avvincente, caricandola di un’aria di staticità.
L’assetto tattico e le scelte di Palladino
Il dispositivo scelto da Palladino per il match è stato un 4-2-3-1, con alcune scelte sorprendenti. La decisione di lasciare Biraghi in panchina e di schierare Gosens in posizione di terzino ha sollevato interrogativi. Inoltre, Koaume è stato promosso a capitano per la prima volta. Tuttavia, ciò che più ha caratterizzato la prestazione della Fiorentina è stata la sua incapacità di movimentare il pallone con dinamismo e di elevare il ritmo di gioco. La squadra è apparsa spesso prevedibile, appoggiandosi solo sul lavoro instancabile di Kean, a cui è stata affidata quasi tutta l’iniziativa offensiva. D’altro canto, l’Empoli ha risposto con un solido 3-5-2, che ha fornito una base difensiva impenetrabile. Ismajli e Anjorin hanno mostrato grande solidità, tenendo sotto controllo gli attaccanti viola e neutralizzando le sporadiche avanzate della squadra avversaria.
Un derby privo di emozioni
L’intero incontro si è rivelato una sorta di “derby alla camomilla”, come si è potuto constatare dalla scarsità di opportunità da rete create da entrambe le squadre. I portieri, praticamente inoperosi, hanno colto l’unica emozione del primo tempo quando un’errata gestione di un calcio piazzato da parte viola ha permesso a Ismajli di avere un’opportunità per il vantaggio. La ripresa ha visto Palladino cercare di apportare dei cambiamenti, inserendo volti freschi come Adli, Ikoné, Sottil e Beltran, tornato in campo dopo un periodo di assenza. Tuttavia, le alternative dalla panchina non hanno portato il risultato sperato. L’assenza di occasioni da gol ha contribuito a una giornata frustrante per il presidente Commisso, presente sugli spalti con la moglie e per i circa 4.000 tifosi viola accorsi, delusi dalla prestazione della loro squadra. Con le prossime partite di coppa all’orizzonte, la Fiorentina dovrà lavorare su se stessa per ritrovare slancio e risultati.