Il ritratto della storia politica italiana offre spunti preziosi per comprendere le sfide contemporanee. Il prossimo 29 settembre, a Fontanarosa, si svolgerà un evento dedicato a questa tematica, con relatori di prestigio e la presentazione del libro “Li chiamavano i Magnifici 7” del giornalista RAI Daniele Morgera. L’incontro si terrà presso la Sala del Cenacolo della Confraternita Santissima Immacolata, subito dopo la messa delle 19:15. Sarà un’occasione per esplorare il ricco passato politico dell’Irpinia e il ruolo della Democrazia Cristiana nel tessuto sociale italiano.
Momenti salienti dell’evento
La serata vedrà la partecipazione di figure significative della politica italiana, tra cui Clemente Mastella, Gianfranco Rotondi e Giuseppe Gargani, i quali condivideranno le loro testimonianze su un’epoca in cui l’Irpinia era un vero e proprio centro di potere politico. L’evento sarà aperto da intervenenti quali Carmela Iorio, Giuseppe Pescatore e Pasquale Pasquariello, con la moderazione affidata al giornalista Norberto Vitale. L’attenzione sarà focalizzata su un periodo fondamentale della storia politica italiana, rievocando il contributo di un gruppo di politici e intellettuali, noti come i “Magnifici 7“, guidato dalla figura emblematiche di Ciriaco De Mita.
Il libro di Morgera si presenta come un viaggio narrativo tra generazioni, utilizzando la relazione tra un nonno e una nipote per avvicinare i giovani lettori alla storia della Democrazia Cristiana e della Prima Repubblica. Questa pubblicazione rappresenta una risorsa significativa per chi desidera approfondire l’importanza della Democrazia Cristiana come pilastro della politica italiana del Novecento, così come l’eredità che lascia per il futuro.
La Democrazia Cristiana nel contesto storico italiano
L’opera di Daniele Morgera offre un’analisi approfondita sulla nascita e l’evoluzione della Democrazia Cristiana, tracciando un profilo chiaro del ruolo cruciale che questo partito ha ricoperto nel dopoguerra. Il Novecento è stato un periodo in cui la Chiesa cattolica ha progressivamente spostato la propria posizione nei confronti delle istituzioni politiche. Solo alla fine del secolo, il supporto ecclesiastico ha cominciato a manifestarsi, in particolare dopo l’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII nel 1891, che ha incentivato l’impegno politico e sociale dei cattolici.
Il Partito Popolare di don Luigi Sturzo, fondato nel 1919, ha rappresentato un esperimento democratico-cristiano orientato a contrastare il crescente socialismo. Tuttavia, l’inarrestabile ascesa del fascismo ha portato a una brusca interruzione di questa esperienza. Un cammino simile ha caratterizzato i partiti cristiani in Europa, subendo un arresto con l’ascesa dei regimi totalitari.
Dopo la Seconda guerra mondiale, la Democrazia Cristiana, sotto la guida di figure come Alcide De Gasperi, ha assunto una posizione di predominanza nella scena politica italiana, contribuendo in modo decisivo alla ricostruzione dell’Europa occidentale e affrontando la minaccia del comunismo nell’est. Questo predominio ha continuato fino agli anni ’90, quando gli scandali hanno portato a un radicale cambiamento dell’arena politica italiana.
I Magnifici 7 e il contesto irpino
Il libro di Morgera approfondisce anche come, negli anni ’60, la Democrazia Cristiana sia diventata il fulcro della vita politica in Irpinia. Il “progenitore” di questo gruppo è rappresentato da Fiorentino Sullo, un politico di grande impatto, noto per la legge urbanistica n. 167 del 1962. Sotto la sua guida, la regione ha visto significativi sviluppi nelle infrastrutture, inclusa la scelta di far passare l’autostrada Napoli-Bari per Avellino e Benevento.
L’abilità dei “Magnifici 7” nel portare le realtà periferiche al centro del discorso politico è stata fondamentale. Questi politici, sostenuti dalla testata locale “Cronache Irpine“, hanno dato vita a una corrente di pensiero innovativa in un periodo caratterizzato dalla dominanza della Democrazia Cristiana. Al fianco di Sullo, personalità illustri come Ciriaco De Mita, Gerardo Bianco e Nicola Mancino hanno lavorato in sinergia per affrontare le sfide della politica locale con idee forti e progetti concreti.
La competizione interna tra Sullo e De Mita culminò in un episodio chiave nel 1969, quando un voto al cinema Eliseo determinò l’ascesa di De Mita come figura politica di riferimento, segnando un punto di svolta nella storia della Democrazia Cristiana irpina e nel destino dei “Magnifici 7“.
Riflessioni e lezioni per il presente
L’eredità politica dei “Magnifici 7” ha influenzato e segnato profondamente il panorama politico italiano. La loro abilità di navigare in tempi difficili, come Tangentopoli e altri scandali, contrasta con la sorte di molti altri partiti, dimostrando una resilienza notevole. La loro esperienza offre importanti spunti di riflessione su come la politica possa essere orientata non solo alla divisione, ma anche alla costruzione di una società coesa e solidale.
Il libro di Morgera ci ricorda quanto siano essenziali i valori fondanti della Democrazia Cristiana, come l’unità nazionale e l’impegno verso il Sud. Con il sorgere di nuove sfide, è cruciale attingere dall’insegnamento di questa storica forza politica per affrontare l’incertezza del presente e costruire un futuro che richiami alla responsabilità e a una maggiore coesione sociale.
Se quindi la storia della Democrazia Cristiana ci offre una mappa per il futuro, è imperativo che i politici e i cittadini riscoprano l’importanza della partecipazione attiva e dell’impegno civile. La riflessione sulle sfide attuali deve necessariamente passare attraverso il riconoscimento di un passato che insegna e guida.