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Emilia-Romagna colpita da intense piogge: il ciclone mediterraneo Boris crea devastazione

Emilia-Romagna colpita da intense piogge: il ciclone mediterraneo Boris crea devastazione - Bagolinoweb.it

Le recenti piogge abbattutesi sull’Emilia-Romagna hanno superato i record storici, con conseguenze drammatiche per le comunità locali. Un rapporto preliminare dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente ha rivelato che le precipitazioni verificatesi tra il 17 e il 19 settembre 2023 hanno raggiunto livelli senza precedenti, rivelando un’evoluzione meteorologica preoccupante. Questo evento, generato dal ciclone mediterraneo Boris, ha colpito in particolare le province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena, causando serie alluvioni e frane che hanno messo a dura prova la resilienza delle zone colpite.

Quantitativi di pioggia in aumento: un evento storico

Il rapporto dell’Arpae ha messo in evidenza che i quantitativi di pioggia sono stati straordinariamente elevati, superando addirittura le alluvioni occorse a maggio 2023. San Cassiano sul Lamone ha registrato il valore massimo di pioggia cumulata, con un’impressionante somma di 360 mm durante l’intero evento meteorologico. Di questi, ben 285 mm sono caduti in sole 24 ore il 18 settembre, evidenziando la rapidità e l’intensità delle precipitazioni. Tali valori sono stati sufficienti per innescare onde di piena nei bacini centrali e orientali della regione, in particolare nei fiumi Idice, Senio e Lamone.

Le conseguenze delle piogge estremi non si sono fatte attendere, con livelli idrici che hanno superato la soglia 3 per oltre dieci ore in alcuni tratti. Le esondazioni, i sormonti e le rotte arginali hanno determinato danni ingenti alle infrastrutture locali e hanno causato difficoltà per la popolazione, in particolare nelle aree pianeggianti più vulnerabili.

Le frane e le conseguenze per il territorio

L’impatto delle piogge intense si è tradotto anche in numerosi eventi franosi che hanno compromesso la stabilità del suolo in diverse zone montane e collinari. Le frane, insieme alle esondazioni, hanno messo in ginocchio diverse strade e linee ferroviarie, ostacolando i collegamenti e le attività quotidiane. Le autorità locali sono state costrette a intervenire rapidamente per monitorare la situazione e garantire la sicurezza dei residenti.

Gli studiosi hanno evidenziato che l’intensità e la lunghezza di questo evento sono stati amplificati da anomalie termiche persistenti, che dall’inizio del 2023 hanno incidito sul clima locale. Queste anomalie, che nel mese di agosto hanno raggiunto fino a tre deviazioni standard rispetto alla climatologia recente, hanno contribuito a creare condizioni atmosferiche favorevoli per fenomeni meteorologici estremi come quello del ciclone Boris.

Confronto con le alluvioni precedenti: un quadro allarmante

Il rapporto ha anche messo a confronto l’evento del 17-19 settembre 2023 con le due alluvioni verificatesi a maggio dello stesso anno. Gli analisti hanno sottolineato la gravità della situazione, ritenendo che il recente evento meteorologico debba essere considerato del tutto straordinario. Infatti, la quantità di pioggia caduta in quarantotto ore è stata la più alta registrata dalla serie storica iniziata nel 1961, evidenziando un trend preoccupante legato ai cambiamenti climatici e alle condizioni meteorologiche in rapida evoluzione.

Le onde di piena generate dalle forti piogge si sono avvicinate ai valori massimi raggiunti durante le crisi di maggio 2023, suggerendo che la regione sta affrontando frequenti eventi meteo estremi, in un contesto sempre più complesso sul fronte della gestione delle risorse idriche e della prevenzione del rischio idrogeologico. La situazione impone quindi un controllo costante e un monitoraggio attento per ridurre le perdite umane e i danni materiali in futuro.

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