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Emergenza sanitaria all’ospedale di Polla: il direttore sanitario sostituisce un infermiere in ambulanza

Emergenza sanitaria all'ospedale di Polla: il direttore sanitario sostituisce un infermiere in ambulanza - Bagolinoweb.it

Un episodio che mette in evidenza la crescente crisi del sistema sanitario italiano si è verificato presso l’ospedale di Polla, nel Salernitano, dove la carenza di personale ha costretto il direttore sanitario a intervenire in un ruolo d’emergenza. La situazione si è rivelata critica quando un paziente ha necessitato di un trasferimento urgente per essere sottoposto a un intervento chirurgico, impossibile da eseguire nella struttura a causa della mancanza di medici e infermieri. Questo caso solleva interrogativi sull’efficacia e la sostenibilità del servizio sanitario nella regione, un tema di grande attualità.

La situazione di emergenza all’ospedale di Polla

L’ospedale di Polla sta affrontando una crisi senza precedenti, con reparti al collasso e una sofferenza generale nel sistema assistenziale. Il dottore Luigi Mandia, nel tentativo di garantire il trasferimento di una paziente in stato critico, ha preso la decisione di salire sull’ambulanza al posto di un infermiere assente. Questa scelta, pur dettata dall’urgenza della situazione, mette in luce le gravi difficoltà in cui versa la struttura. Da giorni, il nosocomio soffre di una carenza cronica di personale medico chirururgico, un problema che affligge molte strutture sanitarie italiane, soprattutto nelle zone più isolate.

La paziente, la quale necessitava di un immediato intervento, ha potuto ricevere il soccorso grazie alla prontezza di Mandia. Grazie a questa azione rapida e risoluta, il paziente è stato trasferito all’ospedale di Oliveto Citra, dove ha immediatamente ricevuto le cure necessarie. L’episodio ha creato notevoli preoccupazioni tra la popolazione e i familiari degli utenti, che giustamente si domandano come sia possibile che un direttore sanitario debba ricoprire funzioni assistenziali in situazioni di emergenza.

Un appello alla soluzione della crisi sanitaria

Dopo lo sconcertante intervento del Dottor Mandia, si è tenuto un incontro convocato dal sindaco di Polla, Massimo Loviso, con la partecipazione di altri sindaci della zona. L’oggetto principale della riunione era la ricerca di soluzioni per riattivare quanto prima il reparto di chirurgia. Questo reparto è di fondamentale importanza, poiché serve una vasta utenza di circa 60mila persone che provengono non solo dal Vallo di Diano, ma anche dalle limitrofe Valle del Tanagro e dagli Alburni.

La mancanza di personale sanitario non solo influisce sulla qualità dei servizi offerti, ma genera anche un clima di caos e disagio tra i cittadini. Durante la riunione, i sindaci hanno discusso approntare misure immediate, come la richiesta di maggiori risorse e la razionalizzazione dell’organico, per garantire che situazioni simili non possano ripetersi in futuro. Si è parlato anche di abilitare contratti temporanei per specialisti o infermieri, al fine di ridurre la pressione sulle attuali risorse disponibili.

La testimonianza del Dottor Mandia e il futuro dell’ospedale

Dopo il trasferimento, il Dottor Mandia ha commentato: “È stata una scelta dettata dall’urgenza della situazione e dalla consapevolezza che ogni minuto era prezioso. In questi momenti il ruolo non conta, ciò che conta è il bene del paziente.” Queste parole evidenziano l’altruismo e la dedizione che caratterizzano molti professionisti sanitari, costretti a operare in condizioni avverse e spesso pericolose.

La crisi all’ospedale di Polla richiama all’attenzione un problema di vasta portata che coinvolge la sanità italiana, dove carenze strutturali e organizzative mettono a rischio la salute dei cittadini. La speranza dei sindaci e degli operatori è che le misure discusse possano portare a un miglioramento tangibile, e che gli ospedali possano tornare a fornire un servizio adeguato e tempestivo. L’episodio del Dottor Mandia rimarrà impresso nella memoria collettiva, rappresentando al contempo un atto di grande umanità e una critica alla situazione del sistema sanitario.