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Drammatiche condizioni di un giovane nel Cpr di Palazzo San Gervasio: un letto nel campo da calcio

Drammatiche condizioni di un giovane nel Cpr di Palazzo San Gervasio: un letto nel campo da calcio - Bagolinoweb.it

Nel Centro di Permanenza per i Rimpatri di Palazzo San Gervasio, in Basilicata, emergono notizie allarmanti riguardo le condizioni di salute di un giovane migrante di 21 anni. La situazione è stata portata alla luce grazie a una testimonianza raccolta durante una telefonata al legale Arturo Covella, che ha evidenziato le gravi difficoltà che affrontano gli ospiti della struttura, in particolar modo quando si trovano in condizioni di salute compromesse. Questo episodio si colloca in un contesto più ampio di preoccupazioni riguardo la gestione dei Cpr in Italia.

Il malore del giovane e il rientro nel Cpr

Il ragazzo, originario di un paese lontano, era stato ricoverato presso l’ospedale di Melfi per un malore, un evento che ha suscitato preoccupazioni sia tra gli altri ospiti che tra gli operatori della struttura. Nonostante le sue condizioni, il giovane è stato dimesso e, secondo quanto riportato dal compagno di sventura in contatto con Covella, è tornato al Cpr con un catetere ancora attaccato. La scelta di farlo dormire nel campo esterno dove gli altri migranti giocano a calcio ha suscitato indignazione e preoccupazione.

Il compagno ha reso noto che, nonostante le avverse condizioni di salute, non è stato possibile trovare un posto all’interno della struttura per il 21enne. Secondo quanto riportato, un letto è stato allestito nel campo, esponendolo agli agenti atmosferici e a una situazione decisamente precaria. Il giovane ha cercato di ripararsi dal freddo con asciugamani, giacche e maglioni, un espediente inadeguato per garantire il minimo di comfort e salute in una notte già difficile.

Le condizioni di vita all’interno del Cpr e le preoccupazioni legali

L’episodio del giovane migrante ha riacceso i riflettori sulle condizioni disumane in cui versano molti degli ospiti nei Cpr italiani. Secondo le testimonianze, le coperte scarseggiano e gli accessori per il riposo sono considerati un lusso. Ciò rappresenta un chiaro segnale di come la vita all’interno di queste strutture possa influire negativamente sulla salute fisica e mentale delle persone ospitate.

L’avvocato Covella ha confermato che la situazione è stata segnalata alla Procura della Repubblica, al Garante per i diritti delle persone detenute e all’Azienda Sanitaria Locale. La necessità di una maggiore attenzione alla salute e al benessere di queste persone è diventata un tema cruciale, soprattutto alla luce del tragico destino di Oussama Darkaoui, un altro giovane migrante che, a soli 22 anni, è morto in circostanze misteriose lo scorso agosto all’interno del Cpr.

I risvolti legali e le richieste di chiarimenti

A seguito dell’episodio recente, rimane in attesa di chiarimenti come si sono evoluti gli eventi durante la notte. Da quanto si apprende, il giovane sarebbe rientrato in uno dei moduli della struttura a tarda notte. Tuttavia, la condizione degli ospiti sembra rimanere critica e fonte di preoccupazione. La segnalazione della vicenda alle autorità competenti lascia presagire un possibile intervento che possa portare a miglioramenti nel modo in cui vengono gestiti i Cpr.

Il dibattito riguardo al sistema dei Centri di Permanenza per i Rimpatri e alle loro problematiche recrudisce, richiedendo un intervento deciso da parte delle autorità e delle organizzazioni sociali. La speranza è che questi eventi possano contribuire a un cambiamento significativo nelle politiche di accoglienza e assistenza ai migranti, affinché episodi simili non si ripetano in futuro.

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