La questione del dissesto idrogeologico a Lanciano è tornata al centro del dibattito politico locale, specialmente dopo gli eventi tragici che hanno colpito l’Emilia Romagna e altre regioni d’Italia. I consiglieri comunali di opposizione, Giacinto Verna e Leo Marongiu, hanno espresso preoccupazione per le mancanze della giunta del sindaco Filippo Paolini, accusando l’amministrazione di non avere un piano chiaro e di trattare la questione come un tabù. L’assenza di un approccio strategico ha portato a una variabilità di proposte che, secondo i consiglieri, non affrontano adeguatamente le problematiche sul terreno.
Le recenti dichiarazioni della giunta Paolini
I membri dell’opposizione hanno commentato le dichiarazioni del sindaco Paolini, sottolineando l’incoerenza delle strategie presentate. Un primo esempio è la proposta di spostare le giostre nella zona del Diocleziano. Tale iniziativa solleva interrogativi sulla destinazione definitiva di quest’area e sulla reale finalità dei fondi promessi durante la campagna elettorale per le elezioni regionali. I consiglieri Verna e Marongiu hanno messo in evidenza che la pianificazione non sembra considerare adeguatamente le condizioni del sottosuolo, elemento cruciale in questioni di dissesto idrogeologico.
Inoltre, hanno fatto riferimento a uno studio condotto dall’Università D’Annunzio, finanziato grazie ai fondi regionali promossi dal consigliere Francesco Taglieri. Questo studio, come evidenziato dai due esponenti, ha tracciato in modo preciso la mappa del dissesto idraulico nella zona centrale della città e dovrebbe servire come base per qualsiasi iniziativa futura. Tuttavia, la giunta Paolini sembra aver trascurato le indicazioni contenute nello studio, portando a una gestione superficiale del problema.
Investimenti e piani futuri: le criticità sollevate
Dopo tre anni di silenzio rispetto a questioni di dissesto, la giunta Paolini ha recentemente deciso di investire circa 200.000 euro per ulteriori studi. Questa decisione è stata accolta con scetticismo dai consiglieri dell’opposizione, che l’hanno vista come una manovra tardiva e inadeguata. Verna e Marongiu hanno richiamato l’attenzione su come, nel primo bilancio del 2022, avevano proposto un emendamento per destinare 600.000 euro alla progettazione degli interventi suggeriti dallo studio universitario.
Tuttavia, la continua frammentazione degli interventi e l’assenza di una visione globale sono critiche ricorrenti nel discorso dell’opposizione. Le recenti scelte della giunta appaiono, secondo i consiglieri, insufficienti e mancanti di un quadro organico che leghi insieme le diverse proposte su come affrontare il dissesto idrogeologico. Quest’assenza di coordinamento ha destato preoccupazione sia per il futuro della città sia per l’efficacia delle politiche pubbliche.
La richiesta di una cabina di regia e la necessità di esperti
I consiglieri Verna e Marongiu hanno quindi rilanciato la proposta di istituire una “cabina di regia” composta da professionisti esperti nel campo del dissesto idrogeologico. Secondo i membri dell’opposizione, questo approccio è necessario per affrontare la complessità della situazione a Lanciano. Un team di esperti potrebbe utilizzare i risultati dello studio già condotto per coordinare gli interventi di ripristino e sistemazione dell’area, armonizzando le fasi progettuali e i finanziamenti necessari.
Lavorare in modo sistemico e non episodico è fondamentale per non sprecare risorse e per garantire un intervento efficace. La mancanza di un vero piano d’azione rischia di rendere vano ogni ulteriore sforzo se non viene collocato all’interno di una strategia complessiva e coerente. Verna e Marongiu evidenziano che una pianificazione integrata permetterebbe di ottimizzare l’uso dei fondi e di porre rimedio ai problemi di dissesto in modo più incisivo.
La situazione a Lanciano richiede un impegno costante e l’ascolto delle competenze nel settore. La risposta della giunta Paolini al problema del dissesto idrogeologico sarà cruciale per il futuro della città e dei suoi abitanti.