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Disabilità in Campania: Famiglie in difficoltà tra mancanza di servizi e attese interminabili

Disabilità in Campania: Famiglie in difficoltà tra mancanza di servizi e attese interminabili - Bagolinoweb.it

Le famiglie che vivono la disabilità in Campania si trovano a fronteggiare un sistema inadeguato e spesso ostile. Le associazioni “Bambini simpatici e speciali di Orta di Atella” e “Autismo mille opportunità di Salerno” hanno recentemente denunciato la situazione critica nella quale versano le persone disabili nella regione. Attraverso un comunicato stampa, hanno evidenziato le difficoltà quotidiane e la mancanza di supporto adeguato, che rendono il percorso di vita per i bambini disabili e le loro famiglie estremamente complesso e frustrante.

La carenza di personale specializzato e l’accesso alle attività sportive

Le famiglie che si rivolgono alle associazioni spesso incontrano ostacoli insormontabili. Una delle maggiori problematiche è la mancanza di personale specializzato disponibile per sostenere i ragazzi disabili durante le attività sportive. Questo impedisce ai bambini di partecipare a progetti sportivi e sociali che potrebbero favorire la loro integrazione e crescita personale. Le richieste per l’inclusione nei programmi sportivi rimangono in gran parte senza risposta, limitando notevolmente le opportunità offerte.

Inoltre, vi è la questione delle liste di attesa per accedere ai trattamenti terapeutici, che continuano a crescere senza soluzione di continuità. Le famiglie sono spesso costrette a rivolgersi a strutture private, un onere economico che non dovrebbero sopportare. I presidenti delle associazioni, Michele Pisano e Valentina Esposito, sottolineano che questa mancanza di servizi pubblici adeguati costringe le famiglie a cercare alternative, aumentando le disuguaglianze sociali e economiche.

La situazione nelle aree rurali e l’abbandono delle terapie

Nei piccoli centri della Campania, la situazione è ancora più drammatica. Qui la carenza di terapisti qualificati è palpabile e rappresenta una grave lacuna nel sistema di assistenza. Le associazioni riportano casi in cui i bambini sono stati abbandonati, senza accesso a terapie critiche, dopo aver ricevuto solo un preavviso di quindici giorni. Questi eventi evidenziano non solo la mancanza di risorse, ma anche una profonda disorganizzazione che compromette il benessere delle persone disabili.

La mancanza di un supporto costante è critica; molti bambini e ragazzi non ricevono le cure necessarie, compromettendo non solo la loro salute, ma anche il loro sviluppo. Le famiglie, nel tentativo di garantire un minimo di assistenza, si trovano spesso a dover affrontare situazioni estremamente stressanti e difficili, aggravate da un sistema sanitario incapace di rispondere adeguatamente ai bisogni.

Scuole e servizi di inclusione: un quadro preoccupante

Non solo i servizi sportivi e terapeutici, ma anche le scuole sono parte di questo vasto labirinto di inefficienza e difficoltà. Molti comuni non attivano il servizio di assistenza specialistica, critico per garantire un adeguato supporto ai bambini con disabilità. Di fatto, l’inserimento degli insegnanti di sostegno avviene spesso con ritardi significativi, ostacolando l’inclusione educativa e sociale degli alunni.

Questa situazione crea una barriera insormontabile per l’accesso all’istruzione per i bambini disabili, confinandoli in una condizione di isolamento e negando loro l’opportunità di crescere in un ambiente stimolante e inclusivo. Le famiglie, quindi, si trovano a combattere non solo per il diritto alla salute, ma anche per quello all’istruzione, incontrando difficoltà che si ampliano anziché ridursi nel tempo.

Accesso ai servizi sanitari e spazi pubblici: problematiche irrisolte

Un esempio di disservizio nel settore sanitario si verifica nello sportello dell’ospedale di Oliveto Citra, dove si è appreso che non ci sono date disponibili per prenotare visite neurologiche domiciliari fino al 2025. Questa attesa insostenibile viene criticata dalle associazioni, che evidenziano come le persone che necessitano di cure immediate debbano affrontare ritardi inaccettabili. La mancanza di un accesso tempestivo ai servizi medici genera frustrazione e angustia tra le famiglie, che vedono il benessere dei propri cari compromettersi ulteriormente.

Parallelamente, si segnala una sostanziale assenza di adeguati spazi pubblici per le persone con disabilità. La Campania sconta una carenza di parchi strutturati per accogliere persone con disabilità sensoriali, visive o psichiche. La mancanza di sportelli informativi fa sì che le famiglie non siano a conoscenza dei diritti e dei servizi disponibili, lasciandole in una condizione di incertezza e isolamento.

Il ruolo dei caregiver e il bisogno di riconoscimento

I caregiver, cioè coloro che quotidianamente si prendono cura dei propri familiari disabili, affrontano una condizione di totale abbandono. Molti sono costretti a lasciare il lavoro per dedicarsi completamente ai propri cari e ciò comporta enormi sacrifici, sia in termini economici che emotivi. Anche per coloro che riescono a mantenere un’occupazione, le giornate di permesso concesse sono spesso insufficienti a garantire un’adeguata assistenza.

La frase “Noi famiglie che viviamo la disabilità non rientriamo nell’articolo 3 della Costituzione” riassume una denuncia profonda e condivisa. Le richieste di riforma per un riconoscimento reale dei diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie sono diventate sempre più urgenti. Ciò che serve è una risposta concreta dalle istituzioni, capace di affrontare le problematiche quotidiane e di fornire supporto tangibile per migliorare la qualità della vita delle persone disabili nelle comunità campane.

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