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Demolizione delle ciminiere dell’ex centrale Enel a Corigliano Rossano: un processo lento verso la bonifica

Demolizione delle ciminiere dell'ex centrale Enel a Corigliano Rossano: un processo lento verso la bonifica - Bagolinoweb.it

Il cantiere per la demolizione delle ciminiere dell’ex centrale Enel di Corigliano Rossano è finalmente operativo, segnando l’inizio di un lungo processo che culminerà con la cancellazione di un importante simbolo della storia industriale locale. Secondo i piani di Enel, il completamento della demolizione è previsto per gennaio 2026. L’evento, che non prevede le esplosioni spettacolari che molti si aspettavano, avverrà in modo più controllato e graduale, trasformando lentamente il paesaggio della Sibaritide.

Un processo graduale: da ciminiere a ricordo

La demolizione delle due ciminiere alte circa 200 metri non sarà un evento fulmineo, ma una procedura meticolosa che richiederà un tempo considerevole. Ognuna delle ciminiere sarà smantellata nell’arco di otto-nove mesi, con il piano di lavoro che prevede l’inizio del primo abbattimento già nei prossimi giorni. Questo approccio “top down” prevede che la demolizione avvenga dall’alto verso il basso, con l’utilizzo di gru specializzate che creeranno piattaforme per smantellare le strutture senza creare detriti accidentali nel territorio circostante.

L’intento di Enel è quello di garantire un abbattimento sicuro e controllato, evitando i rischi associati a esplosioni ad alta intensità. Il lavoro sulla prima ciminiera dovrebbe concludersi a maggio 2025, mentre il secondo chimney sarà soggetto a demolizione a partire da aprile 2025, con completamento previsto per gennaio 2026.

Un sogno di industrializzazione incompiuto

Le ciminiere dell’ex centrale termoelettrica non sono solo strutture fisiche, ma rappresentano anche un capitolo di una storia più ampia, quella dell’industrializzazione della Calabria. Da decenni si parla di un “sogno” di sviluppo che comprenderebbe la creazione di opportunità di lavoro e sviluppo economico per il nord-est calabrese. Il pacchetto Colombo degli anni ’70, pensato per portare investimenti e posti di lavoro nella regione, ha promesso una rivoluzione economica che non si è mai concretizzata.

L’area di Rossano, che ha beneficiato per anni della presenza della centrale e del suo personale, sta ora affrontando un cambiamento radicale. Ricordiamo che, dalla sua attivazione, l’impianto ha impiegato oltre 300 lavoratori, diventando una fonte di reddito per la comunità seduta tra il mare e la Sila. Tuttavia, ciò che rimane oggi è una struttura ormai obsoleta, simbolo di un’era industriale che si è spenta gradualmente.

La tecnica di demolizione utilizzata

La strategia di demolizione adottata da Enel per le due imponenti ciminiere sarà innovativa rispetto alle demolizioni standard. La tecnica “top down” consente di abbattere le strutture dall’alto, riducendo l’impatto ambientale e garantendo una gestione più sicura dei detriti. Una piattaforma sarà installata sulla cima di ogni ciminiera per facilitare il lavoro di smantellamento, permettendo pezzi di calcestruzzo di essere depositati direttamente all’interno della canna del camino durante la discesa.

Questa scelta tecnica è stata motivata non solo da considerazioni di sicurezza ma anche da una strategia pianificata per minimizzare i rischi di dispersione di materiali nell’area circostante. Gli operai coinvolti nell’operazione saranno esperti nei processi di demolizione industriale, garantendo che le procedure seguite siano conformi alle normative vigenti.

Prospettive futuro: l’incognita del parco eolico off shore

Un aspetto cruciale legato alla demolizione delle ciminiere è il futuro dell’area. Con oltre 70 ettari di terreno che necessitano di bonifica, l’intera operazione è collegata ai progetti di sviluppo green previsti per la zona. È attualmente in fase di valutazione un piano per un parco eolico off shore che dovrebbe sorgere a otto miglia nautiche dalla costa di Corigliano Rossano. Questo progetto, se attuato, potrebbe rappresentare una transizione significativa verso l’energia rinnovabile nella regione.

Tuttavia, per il momento, la presenza del connettore alla rete Terna, ancora visibile sul sito, rimane un grande interrogativo. Questo elemento potrebbe anche servire a facilitare la connessione energetica con il parco eolico, ma è ancora da definire in che modo e quando ciò avverrà.

In attesa di riscontri e novità, l’attenzione è focalizzata sulla demolizione e bonifica dell’area attuale, un passo necessario per un futuro che potrebbe guardare a modalità di sviluppo più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

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