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Crisi dell’automotive in Italia: i recenti sviluppi e le richieste del M5S

Crisi dell'automotive in Italia: i recenti sviluppi e le richieste del M5S - Bagolinoweb.it

Crisi dell’automotive in Italia: i recenti sviluppi e le richieste del M5S

La situazione del settore automotive in Italia sta attraversando un periodo di grande difficoltà, con conseguenze significative sulla produzione, sull’occupazione e sull’economia del Paese. Il Deputato Arnaldo Lomuti, attraverso un comunicato, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla mancanza di una politica industriale efficace e all’urgenza di intervenire per riqualificare il settore. Ecco un’analisi approfondita delle problematiche attuali e delle proposte avanzate dal Movimento 5 Stelle.

La crisi dell’industria automobilistica italiana

Un settore in declino

Negli ultimi due decenni, l’industria automobilistica italiana ha registrato un andamento preoccupante nella produzione di veicoli. Se nel 1999 venivano prodotti circa 1,5 milioni di auto, nel 2022 il numero è sceso drasticamente a soli 473.000 veicoli. Questa flessione ha avuto ripercussioni su numerosi stabilimenti e regioni, con località come Melfi, Torino, Pomigliano, Cassino, Termoli e Atessa che stanno vivendo una crisi profonda.

Inoltre, i dati attuali rivelano che il settore automotive coinvolge circa 5.500 aziende in Italia, impiegando centinaia di migliaia di lavoratori e generando un fatturato di circa 100 miliardi di euro, che rappresenta il 5,6% del PIL nazionale. La crisi che ha colpito questo settore è stata esacerbata da una continua riduzione del personale, con una perdita netta di circa 11.500 posti dal 2015. La notevole diminuzione della produzione nel primo semestre 2024, che ha visto un calo del 30% rispetto al 2023, testimonia l’urgente necessità di un intervento.

Conseguenze occupazionali

La crisi del settore non ha solo un impatto sulla produzione, ma ha anche un effetto devastante sull’occupazione. Gli ammortizzatori sociali, come la Cassa Integrazione, vengono attivati sempre più frequentemente per far fronte alla riduzione del lavoro. Questi strumenti, seppur temporanei, non risolvono la situazione a lungo termine e portano a incertezze significative per i lavoratori, aggravando le loro condizioni di vita.

La situazione degli stabilimenti è allarmante: senza un’adeguata risposta da parte del governo e delle aziende, aree come il Vulture Alto Bradano potrebbero diventare tra le più depresse economicamente del Paese, con gravi danni per il tessuto sociale.

Le richieste del Movimento 5 Stelle

Un piano d’azione urgente

Di fronte a questa crisi, il M5S ha avanzato una mozione che chiede al Governo di convocare, con massima urgenza, il Presidente e l’Amministratore Delegato di Stellantis. La richiesta è di definire un accordo quadro sul settore automotive, con l’obiettivo di tutelare i posti di lavoro e rilanciare un’industria in grave difficoltà. La mozione, firmata da deputati come Appendino, Lomuti e Auriemma, mira anche a rendere permanente il tavolo automotive presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, spostandolo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per garantire un dialogo costante tra le parti coinvolte.

Condizionare i finanziamenti pubblici

Un altro punto cruciale della mozione riguarda la richiesta di condizionare i finanziamenti pubblici alla tutela di posti di lavoro stabili e a tempo indeterminato. Solo successivamente, si propone di avviare incentivi per promuovere l’acquisto di autovetture ibride, rendendo i prezzi delle automobili più accessibili per i consumatori. La necessità di nuovi ammortizzatori sociali è evidenziata, poiché le aziende del settore stanno esaurendo le settimane di Cassa integrazione e i lavoratori necessitano di supporto per integrare il reddito.

Prospettive futuri per Stellantis e il settore

L’andamento economico dell’azienda

Nonostante la crisi del settore automotive, Stellantis ha chiuso il 2023 con un utile netto di 18,6 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente. La holding EXOR, che detiene il 14% delle azioni di Stellantis, ha registrato guadagni considerevoli, mentre molti lavoratori dell’azienda si trovano ad affrontare la precarietà e la paura per il proprio futuro occupazionale. Nel 2023, il CEO Carlos Tavares ha percepito una retribuzione di 23 milioni di euro, pari al salario di circa 12.000 dipendenti, sollevando interrogativi sulla distribuzione delle risorse all’interno dell’azienda.

Necessità di un intervento governativo

La mancanza di iniziative concrete da parte del governo italiano lascia il settore automotive in una situazione di grande instabilità. Il rischio è che si creino catastrofi socio-economiche negli anni a venire se non vengono intraprese azioni decisive. Il Movimento 5 Stelle evidenzia l’importanza di non lasciare il settore in balia di eventi casuali, ma di richiedere un piano di assunzioni che favorisca un ricambio generazionale e una stabilizzazione occupazionale.

In questo contesto, il governo Meloni è chiamato a intervenire per garantire la presenza di nuovi costruttori nel Paese, affinché il settore automotive possa risollevarsi e tornare ai livelli di competitività richiesti dal mercato. La prossima settimana, la mozione del M5S sarà votata in aula, rappresentando un passo cruciale per il futuro dell’industria automobilistica italiana.