La questione della transizione verso veicoli elettrici in Europa si fa sempre più complessa e critica. Con il prossimo divieto dei motori a combustione previsto per il 2035, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha lanciato un monito riguardo ai potenziali effetti devastanti su posti di lavoro e sulla salute dell’industria automobilistica. L’intervista al Financial Times ha evidenziato le contraddizioni intrinseche del Green Deal europeo e la necessità di una revisione immediata delle normative vigenti.
Le contraddizioni del Green Deal
Nel suo intervento, Adolfo Urso ha sottolineato che l’attuale “road map” del Green Deal ha messo in luce una serie di contraddizioni che rischiano di compromettere il mercato automobilistico europeo. Secondo il Ministro, il settore sta affrontando sfide senza precedenti, evidenziate da una significativa contrazione della produzione nel primo semestre dell’anno, che ha registrato un calo superiore al 30% rispetto allo scorso anno. La crisi non è solo un problema numerico, ma riflette anche le tensioni esistenti tra le politiche ambientalistiche e la sostenibilità economica delle aziende. Urso ha affermato che la proposta di una transizione accelerata verso l’elettrico, senza una preparazione adeguata delle catene di approvvigionamento interne, potrebbe portare a una dipendenza eccessiva dalla Cina, sia per quanto riguarda le materie prime critiche che per la produzione di veicoli.
Incremento delle vendite di veicoli ibridi e calo degli elettrici
Le statistiche sono chiare: mentre le vendite di veicoli ibridi hanno mostrato un incremento del 16% tra gennaio e agosto, quelle dei veicoli completamente elettrici hanno subito un calo del 12%. Questo scenario rende evidente la necessità di un approccio più bilanciato: le nuove normative potrebbero non tenere conto delle attuali preferenze di mercato e delle capacità economiche dei consumatori europei, che si trovano a fronteggiare prezzi elevati per i veicoli elettrici. Inoltre, l’assenza di politiche volte a sostenere lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per una transizione fluida complica ulteriormente la situazione. Urso ha messo in guardia sulla necessità di un cambio di rotta, evidenziando che l’attuale ritmo di cambiamento potrebbe rivelarsi insostenibile.
Soluzioni e prospettive future
Alla luce della situazione critica, il Ministro Urso si è detto ottimista riguardo a una possibile accelerazione da parte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nella revisione delle normative del Green Deal. Urso ha avvertito che se non ci sarà un intervento tempestivo, il risultato potrebbe essere un’escalation di disordini sociali, non limitati solo agli agricoltori, ma anche ai lavoratori del settore automotive, ora in una posizione vulnerabile. Ha affermato che: “Se non ci muoviamo in fretta, ci troveremo di fronte a una crisi senza precedenti, e non potremo ignorare il malcontento crescente.”
Infine, il Ministro ha insistito sul fatto che, mentre l’industria automobilistica deve procedere verso l’elettrico, questo deve avvenire in modo economicamente sostenibile. Ha sottolineato che la Commissione europea dovrebbe supportare questa transizione con risorse economiche adatte, per garantire un allineamento tra politica industriale e politica ambientale. Solo così l’Europa potrà affrontare con successo le sfide del futuro automobilistico, evitando conseguenze disastrose per la propria economia e per i posti di lavoro.