La proposta di costruzione di un mega-impianto eolico nel Golfo di Squillace sta suscitando un’ampia opposizione fra cittadini e istituzioni locali. I Sindaci della zona, in particolare, sono in prima linea nelle mobilitazioni, denunciando la sensazione di essere stati espropriati del diritto di influenzare il futuro delle loro comunità. Associazioni locali come Italia Nostra Catanzaro hanno attivato raccolte firme e comunicazioni ufficiali per opporsi al progetto, mentre il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, resta in silenzio.
L’allerta dei sindaci e delle istituzioni
I Sindaci della zone interessate dal progetto del mega-impianto eolico hanno preso una posizione forte e chiara, mobilitandosi per difendere i diritti dei loro cittadini. Queste figure istituzionali sono animate dalla volontà di preservare l’integrità ambientale e sociale della propria comunità. Nelle loro dichiarazioni, esprimono preoccupazione per come la gestione di tali iniziative possa influire sulle decisioni locali, esprimendo anche il timore di una perdita di sovranità decisionale.
Le autorità locali, che esprimono il loro dissenso attraverso manifestazioni pubbliche e comunicati ufficiali, sottolineano che la costruzione dell’impianto non riguarda solo la questione energetica, ma ha anche ripercussioni significative su turismo, pesca e sulla qualità della vita dei residenti. Il coinvolgimento diretto delle amministrazioni è da incriminarsi, in quanto sostengono di non essere stati consultati adeguatamente nel processo decisionale.
Negli incontri tenutisi in questi giorni, i Sindaci hanno espresso la loro forte contrarietà durante le assemblee pubbliche, invitando i cittadini a unire le forze per dar voce alle loro preoccupazioni. Tale mobilitazione ha trovato un consenso crescente, evidenziando la determinazione di difendere il patrimonio naturale e culturale della zona.
Il ruolo di italia nostra catanzaro
Italia Nostra Catanzaro si sta rivelando un alleato importante nella battaglia contro il mega-impianto eolico. Già un anno fa, l’associazione lanciava un allarme sulla probabile realizzazione del parco eolico, scrivendo una lettera a tutti i Sindaci della zona per chiedere coesione e iniziative concertate. Ora, l’organizzazione sta portando avanti una raccolta firme sulla piattaforma Change.org, riuscendo a raccogliere oltre 3000 adesioni.
L’avvocato Natalina Raffaelli, socia influente di Italia Nostra, sta svolgendo un ruolo di primo piano nella formalizzazione delle osservazioni al Ministero dell’Ambiente. Questa attività ha come obiettivo quello di portare un contraddittorio basato su fatti e non su opinioni. La raccolta firme, nonostante il silenzio del Presidente della Regione, si propone di far sentire la voce dei cittadini nella sede appropriata.
In aggiunta, Italia Nostra ha inoltre avviato un dialogo con il Comune di Catanzaro, sostenendo l’importanza di un incontro tra i vari comuni per unire le forze. La richiesta di un intervento mirato presso il Presidente della Regione per discutere della questione è attualmente sotto esame.
Criticità nel coinvolgimento delle associazioni
Nonostante la necessità di unire le forze nella lotta contro il mega-impianto eolico, appare evidente una certa difficoltà da parte delle associazioni locali di collaborare efficacemente. Italia Nostra, infatti, denuncia di non essere coinvolta in una serie di iniziative che sembrano prendere piede in maniera frammentata, e ciò viene visto come un ostacolo alla realizzazione di un fronte comune.
La situazione attuale evidenzia come, in molte occasioni, diverse associazioni sembrino privilegiare la visibilità e la primogenitura delle iniziative, piuttosto che lavorare per raggiungere un obiettivo condiviso. Questo approccio ha portato a un isolamento in cui Italia Nostra si è vista esclusa da eventi cruciali, decisivi per la lotta contro il mega-impianto.
La Presidente Italia Nostra Catanzaro, Elena Bova, ha già espresso disappunto riguardo a queste situazioni, sottolineando che l’assenza dell’associazione si verifica anche quando sembra indispensabile il suo contributo. Le dinamiche interne hanno bisogno di essere riviste e migliorate, affinché l’azione comune possa generare un impatto significativo.
In questo contesto, è fondamentale che tutte le parti coinvolte trovino un modo per collaborare, superando così le divisioni interne e riallineando le proprie strategie al fine di garantire una voce unitaria contro lo sviluppo del mega-impianto eolico nel Golfo di Squillace.