La festa di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato, si è svolta oggi a Viterbo con una messa solenne, durante la quale il questore Luigi Silipo ha espresso una profonda riflessione sul riconoscimento del male e sull’impegno delle forze della legge a proteggere i cittadini. Il suo appello ha sottolineato la necessità di una maggiore consapevolezza e collaborazione tra polizia e comunità.
Riflessione del questore sulla lotta contro il male
Nel corso della messa, celebrata dal cappellano della questura, don Flavio Valeri, il questore Silipo ha condiviso il suo pensiero sulla figura di San Michele, raffigurato mentre schiaccia il male. Questa immagine è diventata il suo punto di partenza per una profonda introspezione. Silipo ha raccontato le esperienze personali che lo hanno portato a confrontarsi con il male in diverse occasioni e ha posto una domanda cruciale: “Quante volte il male ce lo siamo trovati di fronte e non lo abbiamo riconosciuto?”. La sua domanda rimanda a una sfida spesso ignorata, quella di saper distinguere il bene dal male, fondamentale per garantire giustizia a chi ha sofferto.
Il questore ha posto l’accento sull’importanza di non sottovalutare le situazioni in cui il male può nascondersi, invitando i cittadini a riflettere su questo tema. Un invito che fa eco alla missione delle forze dell’ordine, che devono essere sempre pronte a intervenire e a garantire un ambiente di sicurezza. Silipo ha inoltre accennato alla necessità di affrontare i propri errori e ha chiesto comprensione alla popolazione per gli sbagli che possono verificarsi nel corso delle indagini. Le parole di Silipo, intrise di responsabilità, hanno messo in evidenza la ferma volontà della Polizia di Stato di migliorarsi e di agire sempre con determinazione.
La presenza delle autorità e il legame con il territorio
La cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità locali, segnando un momento di unità tra le istituzioni e la comunità viterbese. Tra i presenti, l’assessore Patrizia Notaristefano, il presidente della provincia Alessandro Romoli e i rappresentanti dei carabinieri e della guardia di finanza, evidenziano come la collaborazione tra diverse forze istituzionali sia cruciale per affrontare le sfide legate alla sicurezza pubblica.
Il legame tra polizia e comunità è stato un tema ricorrente durante la messa. Le autorità hanno condiviso l’importanza di costruire un rapporto di fiducia e supporto reciproco. Le sfide che affronta la polizia non sono solo di ordine pubblico, ma toccano anche aspetti più profondi della vita quotidiana dei cittadini. Un coinvolgimento attivo dei cittadini aiuta a rafforzare la sicurezza collettiva e a creare un clima di serenità. Questo evento ha rappresentato un richiamo all’unità di intenti e alla collaborazione per un obiettivo comune: preservare la sicurezza e promuovere la giustizia nel territorio.
L’importanza di una polizia al servizio della comunità
Il questore Silipo ha chiesto orgoglio per la Polizia di Stato, sottolineando quanto sia fondamentale il supporto della comunità. Il messaggio chiave del suo intervento è stato quello di invitare ogni cittadino a sentirsi parte attiva nel processo di costruzione di un ambiente sicuro. Durante i momenti difficili, le forze dell’ordine hanno bisogno della fiducia e della collaborazione dei cittadini per poter operare efficacemente.
Preservare la sicurezza non è solo compito di chi indossa una divisa, ma richiede un impegno collettivo. Silipo ha esortato la comunità a perdonare gli eventuali errori delle forze dell’ordine, sottolineando come ogni membro della Polizia di Stato lavori quotidianamente per la giustizia e la sicurezza. Il messaggio è chiaro: la Polizia esiste per servire la comunità e ha bisogno di dialogo, collaborazione e responsabilità condivisa per affrontare il male.
L’evento celebrativo ha rappresentato non solo una commemorazione religiosa, ma anche un’opportunità per rafforzare i legami e lavorare insieme per un futuro più sicuro per Viterbo e i suoi cittadini.