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Cattolici in politica: un confronto sui valori fondamentali della dottrina sociale

Cattolici in politica: un confronto sui valori fondamentali della dottrina sociale - Bagolinoweb.it

La due-giorni organizzata dall’Udc ad Assisi ha offerto uno spazio di dibattito sui temi rilevanti dell’agenda politica italiana, centrando l’attenzione sulla Dottrina sociale della Chiesa. Con il titolo “L’impegno dei cattolici in politica“, l’incontro ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del partito e ha evidenziato l’importanza di rimettere al centro della politica i valori fondamentali che guidano l’azione dei cattolici nel contesto contemporaneo.

L’importanza della dottrina sociale della Chiesa

I dibattiti si sono aperti con l’intervento di Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, il quale ha sottolineato l’attualità della Dottrina sociale della Chiesa come bastione di valori che devono essere preservati e promossi. Cesa ha affermato che è essenziale riportare la persona e il bene comune al centro della politica italiana, enfatizzando la necessità di agire in solidarietà verso le circa 3 milioni di persone in difficoltà nel Paese. La Dottrina sociale, secondo Cesa, non è solo un insieme di principi morali; essa fornisce una base concreta per sviluppare politiche efficaci in favore delle categorie più vulnerabili.

Cesa ha ribadito che i valori cristiani e la Dottrina sociale devono ritrovare una collocazione significativa sia in Parlamento che a livello locale. L’obiettivo è creare un ambiente politico che favorisca la giustizia sociale e l’inclusione. In questo contesto, l’intervento di Cesa ha reso chiaro che l’impegno politico dei cattolici non è solo un fatto strategico, ma un dovere etico che si snoda attraverso le scelte politiche quotidiane.

Interventi e contributi al dibattito

Il dibattito ha visto la partecipazione di varie figure chiave, tra cui Antonio De Poli, presidente dell’Udc, e Paola Binetti, senatrice e responsabile Pari opportunità del partito. Binetti ha guidato un gruppo di riflessione tutto al femminile, focalizzandosi sui diritti delle donne nell’attuale assetto politico, un tema oggi particolarmente rilevante. Gli interventi hanno messo in evidenza l’urgenza di affrontare e discutere le questioni legate alla parità di genere, sottolineando che il contributo delle donne è fondamentale per una politica più inclusiva.

Al tavolo dei partecipanti si è unito anche Ettore Rosato, vicesegretario di Azione, il cui intervento ha arricchito ulteriormente il dibattito. Le diverse voci hanno conferito un’immagine chiara delle varie direzioni in cui i cattolici possono contribuire attivamente all’agenda politica, senza necessariamente uniformarsi sotto un’unica bandiera partitica. Questo approccio permette di valorizzare le idee e i contributi individuali, mantenendo forte il legame con i principi cattolici.

Un movimento verso il rinnovamento politico

Cesa ha enfatizzato la volontà di riportare lo “scudo crociato” in Parlamento, in un tentativo di allinearsi con la storicità e l’eredità culturale del partito. Il segretario ha chiarito la necessità di evitare le alchimie politiche che caratterizzano i compromessi tra forze politiche contrapposte, sostenendo che questa pratica non porta a risultati efficaci per il Paese. L’aspetto innovativo del dibattito è stato proprio quest’invito a riflessione e azione, per ridefinire una presenza attiva e coerente dei cattolici in politica, partendo da Assisi come simbolo di rinnovamento.

In questa ottica, i partecipanti hanno sottolineato che la due-giorni non si limita a un incontro, ma è l’inizio di un percorso progettuale per restituire un ruolo di primo piano ai valori cristiani nel dibattito politico. Le istituzioni locali, rappresentate dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dalla sindaca di Assisi Stefania Proietti, hanno anche confermato il sostegno della governance locale a tali iniziative.

La manifestazione proseguirà, il giorno successivo, con l’intervento di Rosellina Marchetta, deputato all’ARS, e una visita ai luoghi di Santa Rita a Cascia, segnalando la continuità del dialogo e l’apertura verso un rispetto più profondo delle tradizioni culturali e religiose nel contesto attuale.