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Caso di malversazione all’istituto Galileo Galilei: coinvolti dirigenti e docenti in scandalo scolastico

Caso di malversazione all'istituto Galileo Galilei: coinvolti dirigenti e docenti in scandalo scolastico - Bagolinoweb.it

Un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha fatto emergere un grave scandalo che coinvolge l’istituto liceale scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme, considerato uno dei migliori nell’ambito scolastico della Calabria. L’indagine ha portato alla luce accuse di maltrattamenti, accesso abusivo ai registri elettronici e falsificazione di documenti da parte della dirigente scolastica, Teresa Antonietta Goffredo, e di un gran numero di insegnanti. Accuse che non solo mettono in discussione la reputazione dell’istituto, ma sollevano interrogativi sull’integrità di persone incaricate di educare le nuove generazioni.

L’istituto Galileo Galilei al centro delle indagini

Il liceo scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme ha guadagnato il titolo di miglior istituto scolastico della Calabria nel 2023, secondo un report di Eduscopio. Tuttavia, l’inizio dell’anno scolastico è stato caratterizzato da gravi accuse e una chiusura delle indagini da parte della DDA di Catanzaro che coinvolge non solo la dirigente ma anche sette docenti e un finanziere. Teresa Antonietta Goffredo, 58 anni, originaria del Crotonese, è accusata di aver abusato delle proprie funzioni per modificare note di merito e maltrattare colleghi considerati “dissidenti”. Insieme a lei, tra i docenti coinvolti ci sono nomi noti del panorama educativo locale, tra cui Maria Rosaria Rocca, Giovambattista Chirillo e Anna Rosa, tutti residenti a Lamezia.

Le accuse presentate dalla DDA comprendono accesso abusivo a sistemi informatici, falsificazione ideologica e maltrattamenti. L’azione investigativa ha preso piede quando sono emerse le prime segnalazioni di malcontento tra i docenti, creando un clima di insicurezza all’interno dell’istituto.

Alterazione dei voti scolastici: l’abuso di potere

Un aspetto centrale dell’inchiesta riguarda la presunta modifica dei voti scolastici da parte della dirigente. Le indagini hanno rivelato che Goffredo avrebbe effettuato accessi non autorizzati al registro elettronico per alterare i voti di diverse materie, da Storia dell’arte a Scienze motorie, con l’intento di presentare un’immagine più favorevole degli studenti. In particolare, tra il 28 gennaio e il 13 giugno 2023, sono stati documentati sette accessi al registro, durante i quali la dirigente avrebbe modificato i voti di almeno un punto, creando così una discrepanza fra il lavoro dei docenti e la rilevazione ufficiale.

Queste azioni, descritte come “abuso dei poteri” dalla DDA, pongono in discussione non solo la validità del sistema educativo presente nell’istituto, ma anche la trasparenza dell’amministrazione scolastica. La modifica dei voti avveniva in prossimità dei consigli di classe, un elemento che aggrava ulteriormente la gravità della situazione, sollevando angoscia e preoccupazione fra i genitori e gli alunni.

Falsificazione e maltrattamenti: un ambiente di lavoro tossico

Non si tratta solamente di alterazione dei voti, ma anche di un primo piano di falsificazione di documenti e maltrattamenti nei confronti di docenti critici. L’istruttoria della Polizia di Lamezia ha messo in luce le condotte persecutorie attuate dalla dirigente nei confronti di tre insegnanti identificati come “dissidenti”. I comportamenti descritti spaziano da insulti pubblici a limitazioni ingiustificate dei permessi, creando una vera e propria atmosfera di paura e intimidazione.

Fra i maltrattamenti denunciati, la dirigente Goffredo avrebbe etichettato i suoi colleghi come “ignoranti” e avrebbe scoraggiato gli altri insegnanti dal relazionarsi con loro. La mancanza di dialogo e il pubblico biasimo avrebbero trasformato il luogo di lavoro in un ambiente ostile, mentre i docenti che osavano esprimere opinioni diverse venivano isolati e discriminati, generando timori di ritorsioni.

L’inquietante ruolo del finanziere nella fuga di notizie

L’inchiesta ha coinvolto anche Renato Molinaro, un finanziere in servizio, accusato di aver spacciato informazioni riservate relative a procedimenti penali in corso. Il maresciallo avrebbe avuto accesso al sistema informatico della Procura per fornire dettagli su tre procedimenti che riguardavano Maria Piera Adamo, uno dei docenti indagati. Questi comportamenti, se confermati, rappresenterebbero un grave attacco ai principi di giustizia e riservatezza, compromettendo ulteriormente le già problematiche dinamiche interne alla scuola.

Molinaro avrebbe agito su richiesta dei coniugi Carlo Luigi Isabella e Maria Piera Adamo, suscitando allarme per la possibile corruzione e collusione tra forze dell’ordine e personale scolastico. Gli accessi informatici illegittimi sono stati registrati tra marzo e settembre 2023, rivelando una rete di complicità che mina la fiducia nelle istituzioni educative e nella giustizia, con ripercussioni potenzialmente devastanti per l’immagine dell’istruzione in Calabria.

La situazione all’interno dell’istituto Galileo Galilei di Lamezia Terme rappresenta un preoccupante esempio di come l’abuso di potere possa manifestarsi in contesti inaspettati, fenomeni che richiedono un’attenta riflessione e un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti.

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