L’oncologia sta vivendo una fase di trasformazione significativa, caratterizzata non solo dalla scoperta di nuovi farmaci, ma anche dall’implementazione di modelli organizzativi che pongono il paziente al centro del processo terapeutico. La Campania emerge come un esempio di eccellenza nel trattamento del tumore del polmone, in particolare per i pazienti affetti da non-small cell lung cancer con mutazioni genetiche specifiche. I recenti sviluppi nel sistema di distribuzione dei farmaci hanno reso l’accesso alle cure più vicino e conveniente per molti pazienti della regione.
Un modello organizzativo innovativo in Campania
La Regione Campania ha adottato un approccio che prevede la somministrazione di farmaci oncologici non solo negli ospedali, ma anche tramite le farmacie territoriali affiliate alla ASL. Questo cambiamento organizzativo ha caratterizzato un significativo passo avanti nella cura del tumore al polmone, particolarmente per i pazienti identificati come “oncogene addicted.” Circa 1.500 nuovi casi di NSCLC vengono diagnosticati in Campania ogni anno, e grazie a questo modello, i pazienti possono ricevere trattamenti orali direttamente a casa, senza la necessità di recarsi presso strutture sanitarie distanti.
Questo sistema non soltanto diminuisce il carico del trasporto per i pazienti, spesso già debilitati dalla malattia e dalle terapie, ma contribuisce anche a migliorare la loro qualità della vita, permettendo di evitare spostamenti stressanti e costosi. Le farmacie territoriali, in questo contesto, svolgono un ruolo cruciale, fungendo da punto di accesso alle cure oncologiche e garantendo un trattamento più accessibile e tempestivo.
La tavola rotonda su innovazione e cura dei pazienti
Oggi pomeriggio, si svolgerà a Napoli un’importante tavola rotonda dal titolo “Il valore dell’innovazione nei percorsi di cura dei pazienti con NSCLC oncogene addicted.” Questo evento, organizzato da Amgen Italia, vedrà la partecipazione di esperti del settore oncologico, tra cui Alessandro Morabito, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Clinica Sperimentale Toraco-Polmonare dell’Istituto Tumori Fondazione “Pascale” di Napoli, e altri professionisti di spicco. Durante l’incontro, saranno condivisi casi di studio e discussi i vari approcci all’innovazione nei percorsi di cura per pazienti affetti da questa forma di tumore.
Le testimonianze e le esperienze terapeutiche presenteranno un quadro completo delle pratiche in atto, sottolineando la cooperazione tra diverse istituzioni sanitarie e la necessità di integrare servizi per migliorare il supporto ai pazienti. L’obiettivo è non solo quello di evidenziare il modello campano, ma anche di stimolare un dibattito su come replicare queste iniziative anche in altre regioni d’Italia.
Il tumore al polmone: un’emergenza globale
Il tumore al polmone è universalmente riconosciuto come uno dei principali killer, non solo per il suo alto tasso di incidenza a livello mondiale, ma anche per essere la causa principale di mortalità tra le patologie oncologiche. Secondo stime recenti, nel 2023 l’Italia ha registrato circa 44.000 nuovi casi, di cui circa 4.000 solo in Campania. Questi dati evidenziano l’urgenza di sviluppare strategie terapeutiche efficaci e di ampliare l’accesso ai trattamenti per una popolazione sempre più colpita.
Le informazioni raccolte sottolineano la fondamentale importanza di un sistema sanitario che reinterpreti le modalità di cura, mirando a garantire che i pazienti possano ricevere diagnosi e trattamenti senza inconvenienti legati alla distanza o alle risorse disponibili. In questo contesto, il modello campano si configura come un esempio da seguire per migliorare l’assistenza oncologica in Italia, contribuendo a una maggiore equità nell’accesso alle cure per tutti i pazienti affetti da tumore al polmone.