L’industria agroalimentare è attualmente sotto i riflettori a causa delle imminenti sfide legate al cambiamento climatico. Thijs Geijer, Senior Sector Economist di Food&Agri presso Ing, ha analizzato questa problematica, focalizzandosi sui casi di Spagna, Italia e Portogallo. Questi Paesi, attraverso i loro modelli di produzione agricola, offrono esempi chiave su come le aziende si stiano adattando a un clima in continua evoluzione. L’agenzia Europea dell’Ambiente ha avvertito che i rischi climatici per la produzione agricola sono più critici nell’Europa meridionale, e questa analisi delinea le principali tendenze e sfide.
Le sfide climatiche e l’adattamento delle aziende agricole
Il cambiamento climatico sta influenzando significativamente la produzione agricola in Europa, in particolare nei Paesi meridionali. Secondo l’analisi di Ing, mentre il clima può creare grandissime fluttuazioni nella resa agricola, non è necessariamente tutto negativo. Geijer ha sottolineato che, a lungo termine, le oscillazioni delle rese agricole non hanno mostrato un aumento significativo per la maggior parte delle colture, se si confrontano dati raccolti su un arco di cinquant’anni. Questo evidenzia come gli agricoltori stiano dimostrando resilienza e capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.
Nonostante ciò, le diversità climatiche regionali influenzano significativamente la produzione. In contesti geograficamente diversi come Spagna e Italia, le differenze nei raccolti possono essere notevoli. Gli agricoltori stanno optando per approvvigionamenti diversificati da diverse regioni o, in alternativa, demandando la produzione a più aree geografiche, per bilanciare e ridurre i rischi legati ai fattori climatici estremi.
Misure di resilienza per il cambiamento climatico
Per ridurre i rischi legati al cambiamento climatico, gli agricoltori dell’Europa meridionale stanno implementando misure di resilienza. In particolare, l’irrigazione diventa un’arma fondamentale per affrontare la scarsità d’acqua. Negli ultimi vent’anni, l’area irrigata è aumentata in modo significativo per molte colture in Spagna. Vigneti e oliveti, ad esempio, hanno visto un incremento rispettivo del 19% e del 12% nella superficie irrigata tra il 2004 e il 2023.
Mentre l’irrigazione è senza dubbio una soluzione, non è l’unica risposta ai problemi legati alla scarsità idrica. Le tecnologie di irrigazione hanno il potenziale di incoraggiare una maggiore efficienza. Tuttavia, il loro utilizzo può comportare un “effetto rimbalzo”, dove la riduzione dei costi di gestione porta a un aumento della superficie irrigata, piuttosto che a una riduzione complessiva della domanda d’acqua.
Spostamento delle coltivazioni e nuove sfide
Il cambiamento climatico non solo modifica le rese, ma provoca anche lo spostamento delle coltivazioni verso aree più adatte. Geijer evidenzia che, sebbene raggruppare le coltivazioni in regioni più favorevoli possa sembrare vantaggioso, questo può portare a problematiche di scarsità d’acqua in nuove aree, invece di affrontare le cause del problema nei luoghi originari. Abbandonare terreni agricoli un tempo fertili rappresenta una sfida per il settore, richiedendo interventi efficaci per rigenerare gli ecosistemi degradati.
È cruciale che i vari attori della catena del valore alimentare collaborino con i responsabili politici per sviluppare strategie di lungo termine, in modo da garantire la salute dei suoli e stimolare la produttività agricola, affrontando con determinazione le sfide poste dal cambiamento climatico.
L’importanza delle importazioni alimentari
Le fluttuazioni climatiche possono influenzare notevolmente l’offerta agricola nazionale, costringendo i trasformatori e distributori di alimenti a fare affidamento su importazioni per colmare eventuali gap. Questa strategia è comune, soprattutto quando eventi meteorologici avversi riducono l’offerta sorprendentemente. Tuttavia, l’incremento delle importazioni presenta anche delle complessità.
I produttori alimentari devono garantire che i prodotti importati rispettino gli standard dell’Unione Europea. Spesso, anche le specifiche relative a dimensioni, colore e sapore possono complicare ulteriormente le operazioni per i distributori. Inoltre, quando si parla di operazioni, gli aumenti nei costi di importazione si riflettono inevitabilmente sui prezzi al pubblico, creando una sfida che immerge i produttori.
Impatto del cambiamento climatico sui modelli di consumo
Infine, l’aumento delle temperature influisce sui modelli di consumo alimentare. Secondo Geijer, la variazione climatica ha un impatto più significativo sui prodotti stagionali, come zuppe e gelati. I produttori e i distributori di questi prodotti devono rimanere agili nel loro approccio, cercando sempre alternative per compensare eventuali perdite in fatturato.
Le aziende possono anche considerare di diversificare la loro offerta per rendere i propri portafogli più resistenti ai cambiamenti climatici. Tuttavia, la crescita di determinate categorie di prodotto non è uniforme durante l’anno e le ondate di calore possono rendere difficile la previsione di domanda. Ciò richiede flessibilità operativa per adattarsi velocemente a una situazione di mercato in continua evoluzione.
Mentre le sfide legate al cambiamento climatico si intensificano, le aziende agroalimentari in Spagna, Italia e Portogallo sono chiamate a trovare opportunità di innovazione e a sfruttare i mutamenti nei modelli di consumo. Adattamento, resilienza e strategia a lungo termine saranno essenziali per affrontare le incertezze che il futuro potrebbe portare.