La situazione sanitaria in Calabria continua a destare preoccupazione, con forti ritardi nella realizzazione dei posti letto di terapia intensiva e subintensiva. A mettere in evidenza i problemi è la consigliera regionale del Partito Democratico, Amalia Bruni, che ha sollevato un grido d’allerta sulle gravi inefficienze del sistema sanitario regionale nonostante gli annunci propagandistici del presidente della Regione, Roberto Occhiuto. Questo articolo analizza i dati recentemente resi noti dal governo, evidenziando la drammaticità della situazione e le conseguenze per la salute pubblica dei calabresi.
I dati ufficiali: la realtà dei posti letto in Calabria
In un resoconto che non lascia spazio a interpretazioni positive, i dati ufficiali forniti dal governo sull’attivazione dei posti letto per la terapia intensiva e subintensiva in Calabria rivelano una situazione allarmante. Su un totale di 134 posti letto programmati per la terapia intensiva, solamente 24 sono stati attivati, corrispondenti a un triste 18%. La situazione è ancora più critica per i posti letto di terapia subintensiva: su 136 programmati, solo 11 sono stati realizzati, equivalente all’8%. Questi numeri rispecchiano un grave ritardo rispetto agli obiettivi stabiliti dalla legge 34/2020, che era stata approvata per fronteggiare l’emergenza Covid.
Questo scenario è particolarmente preoccupante, soprattutto in un momento in cui la Calabria avrebbe bisogno di una risposta sanitaria rapida ed efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. Amalia Bruni non ha esitato a definire la Calabria come “l’ultima della classe” in questo ambito. In una regione che ha già vissuto tragedie in passato, i dati attuali rappresentano un campanello d’allarme su una sanità che continua a mostrare inefficienze nonostante le promesse di miglioramento.
Le conseguenze della crisi sanitaria: un rischio concreto per i calabresi
La consigliera Bruni ha enfatizzato ulteriormente la gravità della situazione, collegando i ritardi nella realizzazione dei posti letto a un contesto di continua incertezza e vulnerabilità per la sanità calabrese. Durante la pandemia, la regione ha affrontato momenti drammatici, rischiando di essere classificata come zona rossa a causa della mancanza di risorse adeguate nei reparti di terapia intensiva. Le esperienze dolorose di quel periodo non possono essere dimenticate, e i dati attuali suggeriscono che la regione non ha imparato dalla difficile lezione del passato.
Bruni ha denunciato la mancanza di fatti concreti che accompagnano i proclami governativi, sottolineando come i cittadini calabresi stiano pagando il prezzo di inefficienze sistemiche. Il settore sanitario regionale continua a navigare in un mare di incertezze, dove i fondi e le opportunità potrebbero risultare infruttuosi se non gestiti con urgenza e responsabilità.
Il piano nazionale di ripresa e resilienza: opportunità da non perdere
Un’ulteriore fonte di preoccupazione per la consigliera Bruni è la possibilità che la Calabria perda finanziamenti cruciali legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Con scadenze fissate per il completamento e il collaudo delle opere entro giugno 2026, il rischio di non rispettare i termini a causa dei continui ritardi amministrativi è concreto. I posti letto di terapia intensiva, inseriti all’interno del Pnrr, rappresentano una capacità fondamentale per migliorare le strutture sanitarie e garantire un servizio essenziale alla popolazione.
La consigliera ha sottolineato che, con l’attuale ritmo di attuazione, la Calabria potrebbe non solo trovarsi a rincorrere obiettivi ambiziosi, ma perdere anche finanziamenti vitali per il rilancio del sistema sanitario. Non è solo una questione di numeri: è una questione di vita e di dignità per i cittadini calabresi, i quali meritano una sanità di alta qualità, in grado di affrontare situazioni di emergenza in modo adeguato.
L’interrogazione al presidente Occhiuto: richieste di chiarezza e responsabilità
In risposta a questa situazione, Amalia Bruni ha avviato un’azione formale, annunciando di voler presentare un’interrogazione al presidente della Regione, Roberto Occhiuto. L’obiettivo è richiedere chiarimenti sui ritardi e sull’implementazione delle misure necessarie per garantire l’efficienza del sistema sanitario. La consigliera ha affermato che i calabresi meritano risposte concrete e azioni decisive, non promesse vuote e dichiarazioni retoriche.
Bruni ha ribadito la necessità di rendere la sanità calabrese più responsabile e trasparente, affinché le istituzioni possano affrontare con serietà e urgenza le sfide attuali. L’efficienza del sistema sanitario non è solo una questione amministrativa, ma una priorità per la salute dei cittadini, che non possono più essere lasciati da parte in un contesto di emergenza continua. La richiesta di chiarimenti da parte della consigliera è quindi il passo necessario per garantire un servizio sanitario adeguato e preparato ad affrontare le sfide presenti e future.